"Il governo governa per tutti e lo stato è aconfessionale"
No, miei cari, purtroppo questa frase non è stata pronunciata da Romano Prodi, per respingere gli assalti neotemporalisti del cardinale Ruini e di Benedetto XVI; né queste parole sono la replica di Francesco Rutelli al durissimo attacco che l'Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, ha sferrato a un ministro della Repubblica Italiana.
Quello che parla è il segretario di stato alle Comunicazioni del governo spagnolo, in replica alle parole rivolte da Papa Ratzinger al nuovo ambasciatore spagnolo: "La Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita - ha detto il Santo Padre nel discorso al neodiplomatico - dal suo concepimento fino al suo termine naturale, il diritto alla vita, a formare e vivere in famiglia, spesso minacciata e offuscata da altre forme di istituzioni diverse".
Non solo, il Papa ha anche chiesto che la religione cattolica sia insegnata a scuola "in condizioni paritarie rispetto alle altre materie", cioè in modo obbligatorio.
Stavolta, però, il governo Zapatero non lascia passare un'ingerenza così plateale: rispetto, quindi, per le opinioni della chiesa, "come è naturale", ma l'esecutivo "deve operare per tutti i cittadini, quelli che professano una fede e quelli che non la professano. Ed essere rispettoso della Costituzione e dei suoi valori, fra cui figura quello che lo Stato è aconfessionale".
In Italia invece il giornale del Vaticano si permette di censurare un ministro, Rosy Bindi, per le sue aperture; qualche giorno dopo le bacchettate al presidente della Camera Bertinotti. A quando il placet della segreteria vaticana sui discorsi dei nostri ministri e delle istituzioni repubblicane?
Quello che parla è il segretario di stato alle Comunicazioni del governo spagnolo, in replica alle parole rivolte da Papa Ratzinger al nuovo ambasciatore spagnolo: "La Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita - ha detto il Santo Padre nel discorso al neodiplomatico - dal suo concepimento fino al suo termine naturale, il diritto alla vita, a formare e vivere in famiglia, spesso minacciata e offuscata da altre forme di istituzioni diverse".
Non solo, il Papa ha anche chiesto che la religione cattolica sia insegnata a scuola "in condizioni paritarie rispetto alle altre materie", cioè in modo obbligatorio.
Stavolta, però, il governo Zapatero non lascia passare un'ingerenza così plateale: rispetto, quindi, per le opinioni della chiesa, "come è naturale", ma l'esecutivo "deve operare per tutti i cittadini, quelli che professano una fede e quelli che non la professano. Ed essere rispettoso della Costituzione e dei suoi valori, fra cui figura quello che lo Stato è aconfessionale".
In Italia invece il giornale del Vaticano si permette di censurare un ministro, Rosy Bindi, per le sue aperture; qualche giorno dopo le bacchettate al presidente della Camera Bertinotti. A quando il placet della segreteria vaticana sui discorsi dei nostri ministri e delle istituzioni repubblicane?
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