L'Educazione è la chiave di tutto
Nella nostra società, e in quello che diventerà fra pochi anni, conta moltissimo l'educazione, ma soprattutto l'Educazione, con la maiuscola, nel senso del ministero apposito, conosciuto anche come Istruzione.
Non per nulla molti di noi, invece della Difesa, avrebbero desiderato - e auspicano tuttora - vedere Emma Bonino a viale Trasterevere, dove ha sede il ministero dell'Istruzione, un tempo pubblica. Sappiamo invece che quell'importante dicastero resterà in mani probabilmente democristiane o comunque moderate e conservatrici: non Rosi Bindi, ma Livia Turco.
L'educazione, la formazione e l'istruzione sono la chiave della società del futuro, l'unico antidoto ai cittadini-robot, programmat sin da piccoli per diventare "vincenti", non farsi mai troppe domande e sognare di diventare "velina" o "tronista".
In questo senso è emblematica la Polonia, dove a meno di un anno dalle elezioni del 2005, il governo delle destre, il gabinetto Marcinkiewicz, ha già subito un primo rimpasto (peggiorativo).
Non solo la Lega delle famiglie polacche - il partito più reazionario, omofobo, antieuropeo, populista, razzista - è entrato nell'esecutivo (pur avendo ottenuto solo il 9% dei voti alle ultime elezioni), ma il suo presidente, Roman Giertych, è diventato vicepremier e, appunto, ministro dell'Educazione nazionale.
Deciderà dunque le sorti della scuola e del suo personale un uomo che l'anno scorso propose di escludere dalle aule gli insegnanti omosessuali e che ha guidato numerose marce anti-omosessuali, condite da lanci di sassi e uova contro i cortei gay, urlando slogan come "Stop ai pederasti". Ecco quanto conta l'Educazione.
Non per nulla molti di noi, invece della Difesa, avrebbero desiderato - e auspicano tuttora - vedere Emma Bonino a viale Trasterevere, dove ha sede il ministero dell'Istruzione, un tempo pubblica. Sappiamo invece che quell'importante dicastero resterà in mani probabilmente democristiane o comunque moderate e conservatrici: non Rosi Bindi, ma Livia Turco.
L'educazione, la formazione e l'istruzione sono la chiave della società del futuro, l'unico antidoto ai cittadini-robot, programmat sin da piccoli per diventare "vincenti", non farsi mai troppe domande e sognare di diventare "velina" o "tronista".
In questo senso è emblematica la Polonia, dove a meno di un anno dalle elezioni del 2005, il governo delle destre, il gabinetto Marcinkiewicz, ha già subito un primo rimpasto (peggiorativo).
Non solo la Lega delle famiglie polacche - il partito più reazionario, omofobo, antieuropeo, populista, razzista - è entrato nell'esecutivo (pur avendo ottenuto solo il 9% dei voti alle ultime elezioni), ma il suo presidente, Roman Giertych, è diventato vicepremier e, appunto, ministro dell'Educazione nazionale.
Deciderà dunque le sorti della scuola e del suo personale un uomo che l'anno scorso propose di escludere dalle aule gli insegnanti omosessuali e che ha guidato numerose marce anti-omosessuali, condite da lanci di sassi e uova contro i cortei gay, urlando slogan come "Stop ai pederasti". Ecco quanto conta l'Educazione.
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