Come si cambia, per non morire (democristiani)
Poi dicono che l'Italia ha il digital divide rispetto agli altri paesi avanzati. Ma dove? In quattro e quattr'otto il sito internet del Governo ha archiviato la faccia sorridente di Silvio Berlusconi per metterci il faccione finto pacioso del professor Romano Prodi.
Siamo ufficialmente nell'era del Prodi II, il primo monocolore (o quasi ) dell'Ulivo, con 17 ministri su 25 in mano a Ds e Margherita e fra i ministeri solo la Giustizia e le Infrastrutture affidate a esponenti di altri partiti, rispettivamente Mastella (Udeur) e Di Pietro (Italia dei valori). Per il resto una manciata di deleghe a qualche indipendente, ai Verdi (Pecoraro Scanio), alla Rosa nel pugno (Bonino) e a Rifondazione. Le donne sono solo 6 (su 25) e, tranne Livia Turco (ahimé) alla Salute,sono tutte senza portafoglio e con deleghe a volte imbarazzanti, come Giovani e sport (sic!) alla Melandri e Famiglia (!!) alla Bindi, due ex ministre di peso.
In realtà la Bonino ha avuto il ministero del Commercio internazionale, con le deleghe del commercio estero e quelle delle politiche comunitarie. Quindi in virtù del decreto-legge di stanotte ha un portafoglio e infatti oggi ha dovuto giurare di nuovo.
Quanto all'eccesso di ministri, andatevi a vedere i sottosegretari! Sono 63, più 9 viceministri: un po' troppi, direi. Si è trovato un posto davvero per tutti: da Bobo Craxi aUgi Ugo Intini, da Marco Minniti a Nando Dalla Chiesa, più una quantità di persone - di certo competenti - che però davvero non conosco. Un po' troppo èra Dc, per i miei gusti.
Bene, anzi male. Ma vediamo come ce la passiamo sotto il profilo gay-friendly. Alle Pari opportunità c'è una sicurezza, Barbara Pollastrini che fu tra i pochi politici di caratura nazionale sul palco del Tutti in Pacs a Roma: da lei mi aspetto - come dice Arcigay - che ricostituisca la commissione ministeriale per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali istituita da Laura Balbo e Katia Bellillo e abolita, ça va sans dire, dal governo Berlusconi.
Bene la Bindi alla Famiglia: è la più laici tra i veri cattolici e la apprezzo, non abbiamo da temere da lei. Giuliano Amato agli Interni spero si farà perdonare il suo purtroppo del 2000, che in seguito giustificò come un'ironia. (Per chi non lo ricordasse, quando le destre in Parlamento chiesero al governo Amato di impedire il World Gay Pride a Roma nell'anno del Giubileo cattolico, il presidente Amato rispose che "Purtroppo, c'è la Costituzione!". Qualche anno dopo spiegò che intendeva dire ironicamente "Purtroppo, per voi". Vabbè).
La Turco alla Salute non è proprio Veronesi, ma è pur sempre una Ds e voglio credere che non farà scherzi come reintrodurre il divieto di donazione del sangue ai gay e soprattutto rilancerà le campagne di prevenzione contro l'Hiv/Aids, vitali per tutti, gay etero e bisex.
Mastella alla Giustizia potrebbe ostacolare qualche iniziativa positiva, ma voglio fidare nel suo pragmatismo e nella capacità di fare politica. Quello che mi piace meno di tutti è Beppe Fioroni all'Istruzione, (vedi post di qualche giorno fa). Un cattolico che più cattolico non si può: e io rischio anche di essere un suo dipendente!
Sarò felicissimo di essere smentito dai fatti.
Caro Prodi, buon mandato!
Siamo ufficialmente nell'era del Prodi II, il primo monocolore (o quasi ) dell'Ulivo, con 17 ministri su 25 in mano a Ds e Margherita e fra i ministeri solo la Giustizia e le Infrastrutture affidate a esponenti di altri partiti, rispettivamente Mastella (Udeur) e Di Pietro (Italia dei valori). Per il resto una manciata di deleghe a qualche indipendente, ai Verdi (Pecoraro Scanio), alla Rosa nel pugno (Bonino) e a Rifondazione. Le donne sono solo 6 (su 25) e, tranne Livia Turco (ahimé) alla Salute,
In realtà la Bonino ha avuto il ministero del Commercio internazionale, con le deleghe del commercio estero e quelle delle politiche comunitarie. Quindi in virtù del decreto-legge di stanotte ha un portafoglio e infatti oggi ha dovuto giurare di nuovo.
Quanto all'eccesso di ministri, andatevi a vedere i sottosegretari! Sono 63, più 9 viceministri: un po' troppi, direi. Si è trovato un posto davvero per tutti: da Bobo Craxi a
Bene, anzi male. Ma vediamo come ce la passiamo sotto il profilo gay-friendly. Alle Pari opportunità c'è una sicurezza, Barbara Pollastrini che fu tra i pochi politici di caratura nazionale sul palco del Tutti in Pacs a Roma: da lei mi aspetto - come dice Arcigay - che ricostituisca la commissione ministeriale per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali istituita da Laura Balbo e Katia Bellillo e abolita, ça va sans dire, dal governo Berlusconi.
Bene la Bindi alla Famiglia: è la più laici tra i veri cattolici e la apprezzo, non abbiamo da temere da lei. Giuliano Amato agli Interni spero si farà perdonare il suo purtroppo del 2000, che in seguito giustificò come un'ironia. (Per chi non lo ricordasse, quando le destre in Parlamento chiesero al governo Amato di impedire il World Gay Pride a Roma nell'anno del Giubileo cattolico, il presidente Amato rispose che "Purtroppo, c'è la Costituzione!". Qualche anno dopo spiegò che intendeva dire ironicamente "Purtroppo, per voi". Vabbè).
La Turco alla Salute non è proprio Veronesi, ma è pur sempre una Ds e voglio credere che non farà scherzi come reintrodurre il divieto di donazione del sangue ai gay e soprattutto rilancerà le campagne di prevenzione contro l'Hiv/Aids, vitali per tutti, gay etero e bisex.
Mastella alla Giustizia potrebbe ostacolare qualche iniziativa positiva, ma voglio fidare nel suo pragmatismo e nella capacità di fare politica. Quello che mi piace meno di tutti è Beppe Fioroni all'Istruzione, (vedi post di qualche giorno fa). Un cattolico che più cattolico non si può: e io rischio anche di essere un suo dipendente!
Sarò felicissimo di essere smentito dai fatti.
Caro Prodi, buon mandato!
Comments
Visti i ripetuti e violenti attacchi che la popolazione gay quotidianamente riceve da parte del Pastore Tedesco e dal suo gregge contro il riconoscimento dei nostri diritti civili di coppia
propongo
di elaborare una campagna di embargo e boicottaggio economico nei confronti di tutte le aziende che sono correlati al vaticano ed
invito
tutti voi a partecipare nello stilare una lista di tutte le aziende o dei prodotti da colpire lasciando un commento a questo post che verrà aggiornato con l'eleco da noi elaborato.
Di quelli che nomini non mi entusiasma nessuno, comunque, tranne la Pollastrini - a un ministero che non conta poi molto.
ma questo è un blog finocchio e il focus è sempre quello.
se vado fuori tema il mio direttore non mi pubblica i post