La Gran Bretagna volta pagina

Liberista in economia e interventista in politica estera, Tony Blair ha dimostrato di essere libertario (e di sinistra) almeno sul tema dei diritti civili.
Così a pochi decenni dall'èra Tatcher, in cui gli omosessuali erano perseguitati e discriminati sul posto di lavoro (a scuola per esempio), la comunità gay britannica può festeggiare la (quasi) parità dei diritti.

Entra in vigore da oggi la legge sulle Civil Partnership, in pratica il matrimonio civile, riservate alle coppie dello stesso sesso. In fondo è una forma di uguaglianza: gli etero hanno il matrimonio, i gay hanno le partnership (con diritti praticamente equivalenti, tranne l'adozione) e nessuno gode di un doppio status. Com'è, invece, in Francia dove gli etero possono scegliere se sposarsi o pacsarsi e ai gay è concessa solo la seconda opportunità.

Alla fine comunque tutti parlano di "matrimonio" fra virgoletti (lo fa anche la Bbc) e - devo dire - sono rimasto sorpreso dal risalto che la stampa italiana ha dato alla notizia: prime pagine su giornai e siti Internet e analisi che sottolineano come la decisione abbia sollevato pochissimi problemi: in un anno la legge è stata annunciata dalla Regina e poi realizzata.

Anni luce da quest'Italia di Casini e commissioni di inchiesta sulla 194...

Comments

Gatto Nero said…
Sì, il peso e il taglio che i media italiani hanno dato alla notizia, mi fa pensare.
Anonymous said…
Sì, un altro mondo, un'altra civiltà... Ricordo come E.M. Forster auspicasse che la depenalizzazione della sodomia avvenisse in sordina, "overnight", come un provvedimento tanto ovvio da non destare scalpore. Chissà cosa direbbe se vedesse adesso che si è arrivati addirittura, con pari mancanza di scalpore, a riconoscere una forma di matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Anonymous said…
Ma il nano malefico, quello dell'identità di vedute con Blair, cosa farà adesso?

Dai che Prodi ha messo i PACS nel programma :-)

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