I gay e il gioco maschio
Gay e calcio, binomio impossibile?
«Forse l’aggressività, la determinazione, la grinta richieste da questo sport non si sposano con le caratteristiche degli omosessuali. Nel calcio femminile, invece ho sentito che il fenomeno è più diffuso». Trionfo del luogo comune per Gigi Simoni, allenatore della Lucchese e in passato sulla panchina dell'Internazionale.
Sulla stessa linea, ma con qualche autocorrezione anche l'eterno "ragazzo d'oro" Gianni Rivera: «È chiaro che sono io a sbagliarmi, visto che invece i gay nel calcio ci sono e immagino vivano i loro problemi. A me sembra difficile pensare che scelgano un gioco così maschio, dai contrasti così decisi». Peggio di lui Beppe Bergomi: «Il movimento è così vasto che qualcuno ci sarà, ma in vent’anni non mi è mai capitato di conoscerne uno. E forse ha ragione Rivera, nel calcio serve molta rudezza, si cerca il contrasto aspro...».
Quindi l'equazione è: gioco maschio, scontri duri, niente finocchi. A smentire queste sciocchezze il buon Sandro Mazzola, ancora una volta intervistato dal Corriere: «Non vedo perché non ci debbano essere calciatori gay, o perché ci si debba stupire. Una volta ci si nascondeva di più, oggi i tempi sono cambiati e certe cose si possono dire. Certo che ho conosciuto qualche calciatore omosessuale, ci ho giocato contro. Uno è anche diventato allenatore nel giro delle sue nazionali. Era una cosa risaputa, ricordo che non ci ha turbato: per noi erano avversari come tanti altri».
Ma la figura migliore la fa - sorpresa, sorpresa - Gennaro Gattuso: «Quello del calciatore gay è un luogo comune, come quello del calciatore cocainomane. Per me ce ne sono pochissimi, due o tre su cinquemila. Però non credo che c’entri il gioco maschio, sono due sfere separate. Conosco gay che hanno grinta da vendere».
Che sorte: difesi da uno soprannominato "ringhio"...
«Forse l’aggressività, la determinazione, la grinta richieste da questo sport non si sposano con le caratteristiche degli omosessuali. Nel calcio femminile, invece ho sentito che il fenomeno è più diffuso». Trionfo del luogo comune per Gigi Simoni, allenatore della Lucchese e in passato sulla panchina dell'Internazionale.
Sulla stessa linea, ma con qualche autocorrezione anche l'eterno "ragazzo d'oro" Gianni Rivera: «È chiaro che sono io a sbagliarmi, visto che invece i gay nel calcio ci sono e immagino vivano i loro problemi. A me sembra difficile pensare che scelgano un gioco così maschio, dai contrasti così decisi». Peggio di lui Beppe Bergomi: «Il movimento è così vasto che qualcuno ci sarà, ma in vent’anni non mi è mai capitato di conoscerne uno. E forse ha ragione Rivera, nel calcio serve molta rudezza, si cerca il contrasto aspro...».
Quindi l'equazione è: gioco maschio, scontri duri, niente finocchi. A smentire queste sciocchezze il buon Sandro Mazzola, ancora una volta intervistato dal Corriere: «Non vedo perché non ci debbano essere calciatori gay, o perché ci si debba stupire. Una volta ci si nascondeva di più, oggi i tempi sono cambiati e certe cose si possono dire. Certo che ho conosciuto qualche calciatore omosessuale, ci ho giocato contro. Uno è anche diventato allenatore nel giro delle sue nazionali. Era una cosa risaputa, ricordo che non ci ha turbato: per noi erano avversari come tanti altri».
Ma la figura migliore la fa - sorpresa, sorpresa - Gennaro Gattuso: «Quello del calciatore gay è un luogo comune, come quello del calciatore cocainomane. Per me ce ne sono pochissimi, due o tre su cinquemila. Però non credo che c’entri il gioco maschio, sono due sfere separate. Conosco gay che hanno grinta da vendere».
Che sorte: difesi da uno soprannominato "ringhio"...
Comments
Se c'è una cosa che nella mia lunga esperienza "di marciapiede" ho imparato è che se uno sceglie di non vedere, alla fine non vede davvero e crede che quello che lui non vede proprio non esista. Come chi dice: "Ah, io i froci li riconosco a un chilometro di distanza!". Poi gli presenti dieci persone che sono gay e lui manco se ne accorge (fatto vero).
"I gay? Li ho visti allo zoo due settimane fa. Carini. Vedessi cosa facevano: mangiavano, bevevano anche fuori dal loro ambiente naturale: le dark room. Sembravano proprio degli uomini veri".
Buon Natale a tutti dal Guapo
ma è vero?