Tre anni di carcere se bruci un gay

Sei gay? Non meriti di essere nostro amico. Anzi nemmeno di vivere, quindi ti bruciamo.

Più o meno è quello che è successo a Marian Pavel Caster, un ragazzo albanese di Viterbo che l'anno scorso è stato bruciato vivo da tre suoi connazionali. Si è salvato per miracolo, ma le ustioni hanno sfigurato l'ottanta per cento del suo corpo.

L'altro ieri il Tribunale di Viterbo ha condannato i tre colpevoli a 3 anni e dieci mesi di carcere, con il patteggiamento e le attenuanti generiche, contro una richiesta dei pubblici ministeri di 21 anni di prigione.

Quindi sfigurare orrendamente una persona e tentare di ucciderla ("perché era gay") costa solo meno di quattro anni di carcere. Ovviamente questo grazie anche alla legislazione italiana, che non punisce con maggiore gravità i crimini con una motivazione abietta, come quella legata all'omofobia. O meglio: l'aggravante c'è (giustamente) se il delitto è commesso a causa della razza o della religione (quindi vittime di colore o ebree o musulmane), ma non vale se la motivazione è l'orientamento sessuale.

Quindi: gay al rogo!

Comments

Anonymous said…
ma che schifo
Anonymous said…
c'è un messaggio per te sul mio blog. Ciao Marquez
aelred said…
scusa Marquez, ma qual è l'indirizzo del tuo blog?
Anonymous said…
Beh, tutto sommato, pur di far fuori un Solange, uno Zeffirelli o qualche velata porporata, 3 anni sono quasi un affare!

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