Scalfari e Littizzetto, supplenti dei Ds
Uno dei blogger che leggo con più interesse, Titollo, insiste con pervicacia su un concetto, quello della "egemonia culturale" che - è il suo rimprovero ricorrente in particolare ai Ds - la sinistra italiana ha rinunciato a esercitare, adattandosi alle parole d'ordine, ai modi e all'agenda di Silvio Berlusconi. E in generale evitando di proporre e diffondere un'idea diversa della società, che comprenda diritti dei lavoratori, politica industriale, valori e diritti civili.
La conferma di questo discorso mi è arrivata oggi, a proposito di una delle principali questioni aperte: i diritti delle persone omosessuali, in particolare quelle conviventi.
Su questo tema la sinistra, specie i Ds, ha rinunciato a diffondere un'idea diversa di società e di famiglia, che non sia quella tradizionale da cartolina, cara ai conservatori e alle gerarchie ecclesiali. Anzi, tutte le volte che si parla di Dico e di Pacs, Fassino & co. si affrettano a spiegare che "si parla solo di conviventi, non di famiglie. La famiglia è un'altra cosa!"; e nessuno dei Ds che abbia detto una parola dopo le offese gravissime subite da gay e lesbiche per bocca di Binetti e Bindi.
Eppure un altro pensiero - per essere altermondisti - è possibile. E diffondere e difendere un'altra idea non è così complicato. Ci riescono - ogni domenica - Eugenio Scalfari su Repubblica e Luciana Littizzetto, nei pochi minuti che ha a conclusione di "Che tempo che fa".
Un giornalista - seppure un decano dei giornalisti italiani - e un'attrice comica riescono a fare, per la cultura di sinistra e per la cultura dei diritti, di più e di meglio del maggior partito della sinistra italiana. E leggere, ogni sette giorni, quelle parole e ascoltare dopo cena quelle battute è rimasta l'unica oasi in un'Italia codina, bigotta, egoista e reazionaria.
Se nel 2002 solo il 20% degli spagnoli era favorevole al matrimonio gay e adesso è più del 60% forse i socialisti spagnoli hanno saputo incidere sulla società.
La conferma di questo discorso mi è arrivata oggi, a proposito di una delle principali questioni aperte: i diritti delle persone omosessuali, in particolare quelle conviventi.
Su questo tema la sinistra, specie i Ds, ha rinunciato a diffondere un'idea diversa di società e di famiglia, che non sia quella tradizionale da cartolina, cara ai conservatori e alle gerarchie ecclesiali. Anzi, tutte le volte che si parla di Dico e di Pacs, Fassino & co. si affrettano a spiegare che "si parla solo di conviventi, non di famiglie. La famiglia è un'altra cosa!"; e nessuno dei Ds che abbia detto una parola dopo le offese gravissime subite da gay e lesbiche per bocca di Binetti e Bindi.
Eppure un altro pensiero - per essere altermondisti - è possibile. E diffondere e difendere un'altra idea non è così complicato. Ci riescono - ogni domenica - Eugenio Scalfari su Repubblica e Luciana Littizzetto, nei pochi minuti che ha a conclusione di "Che tempo che fa".
Un giornalista - seppure un decano dei giornalisti italiani - e un'attrice comica riescono a fare, per la cultura di sinistra e per la cultura dei diritti, di più e di meglio del maggior partito della sinistra italiana. E leggere, ogni sette giorni, quelle parole e ascoltare dopo cena quelle battute è rimasta l'unica oasi in un'Italia codina, bigotta, egoista e reazionaria.
Se nel 2002 solo il 20% degli spagnoli era favorevole al matrimonio gay e adesso è più del 60% forse i socialisti spagnoli hanno saputo incidere sulla società.
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