A che serve l'ordine dei medici?
Ormai sta diventando una coazione a ripetere, ma mi ritrovo sempre più spesso a cominciare post con l'espressione "In un paese civile....., qui invece....". Ma è inevitabile.
In un paese civile, dunque, una persona come la senatrice Paola Binetti dovrebbe decidere fra il suo ruolo scientifico - professoressa di neuropsichiatria infantile - e l'adesione a una setta cristiana (maggioritaria come quella cattolica, ma sempre setta), che la conduce ad affermazioni quantomeno scientificamente discutibili:
Come si permette la signora Binetti di usare la credibilità che ha o che le dovrebbe derivare dal suo essere una scienziata per diffondere falsità, oscenità e insulti contro una minoranza?
La vergogna è la mancata reazione a queste parole. E nel frattempo a Milano il Movimento per la vita (sic) è impegnato a curare gli omosessuali e - secondo loro - a farli diventare etero. Come se non ci fosse di meglio da fare e come se fosse eticamente accettabile modificare l'orientamento sessuale di una persona, con tutte le conseguenze che ne possono derivare a livello di equilibrio psico-fisico. Ma lavorare per diventare furbi, finalmente, è troppo?
Siamo a un passo dal dottor Mengele e nessuno dice nulla!
Non mi interessa che ci sia la libertà di espressione e di pensiero. La libertà non significa libertà di insultare gli altri, di offendere e umiliare migliaia di persone. In Francia Binetti finirebbe, giustamente, in galera. E se avesse detto che gli arabi nordafricani o gli ebrei israeliani sono "devianti" sarebbe stata linciata mediaticamente per il suo razzismo.
Contro i gay, invece, chiunque è libero di offendere e insultare, brandendo quella libertà di parola e di pensiero che è una conquista dell'Occidente, ma non può essere l'alibi per i nuovi integralisti.
In un paese civile, dunque, una persona come la senatrice Paola Binetti dovrebbe decidere fra il suo ruolo scientifico - professoressa di neuropsichiatria infantile - e l'adesione a una setta cristiana (maggioritaria come quella cattolica, ma sempre setta), che la conduce ad affermazioni quantomeno scientificamente discutibili:
"L'omosessualità è una devianza della personalità" ... "un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratteriologico".Capisci? Ma che ne dice la scienza ufficiale? Che dice l'ordine dei medici? Lo sa la signora Binetti che il Dsm III e il Dsm IV, i manuali di riferimenti delle patologie psichiatrice, hanno eliminato l'omosessualità (prima quella egosintonica, cioè accettata, poi anche quella egodistonica) dai disturbi della personalità? Lo sa che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms, Who) ha cancellato l'omosessualità dall'elenco delle malattie?
Come si permette la signora Binetti di usare la credibilità che ha o che le dovrebbe derivare dal suo essere una scienziata per diffondere falsità, oscenità e insulti contro una minoranza?
La vergogna è la mancata reazione a queste parole. E nel frattempo a Milano il Movimento per la vita (sic) è impegnato a curare gli omosessuali e - secondo loro - a farli diventare etero. Come se non ci fosse di meglio da fare e come se fosse eticamente accettabile modificare l'orientamento sessuale di una persona, con tutte le conseguenze che ne possono derivare a livello di equilibrio psico-fisico. Ma lavorare per diventare furbi, finalmente, è troppo?
Siamo a un passo dal dottor Mengele e nessuno dice nulla!
Non mi interessa che ci sia la libertà di espressione e di pensiero. La libertà non significa libertà di insultare gli altri, di offendere e umiliare migliaia di persone. In Francia Binetti finirebbe, giustamente, in galera. E se avesse detto che gli arabi nordafricani o gli ebrei israeliani sono "devianti" sarebbe stata linciata mediaticamente per il suo razzismo.
Contro i gay, invece, chiunque è libero di offendere e insultare, brandendo quella libertà di parola e di pensiero che è una conquista dell'Occidente, ma non può essere l'alibi per i nuovi integralisti.
Comments
x venditagalline:
il ddl (paradossalmente targato mastella) sugli hate crimes recepisce la direttiva UE omonima e attualmente si trova in parlamento (mi pare alla camera).
l'approvazione dovrebbe essere sicura, a differenza del putiferio con i dico.
Riguardo a questa ondata di presenze di Paolo Sorbi sui media, ho ascoltato "Vivavoce" di Radio24 di venerdì 2 marzo (scaricabile sul sito), una sola definizione possibile: agghiacciante. Sto preparando una mail per il vanesio conduttore, Giuseppe Cruciani, giusto per fargli capire che se magari non dedicava 40 minuti a Sorbi e al suo adepto "rinato" e gli altri 20 a Cecchi Paone (!) forse non mi avrebbe prodotto il disgusto provato.
Principino
ci vediamo sabato a Roma!
Il Guapo
@f: gli "hatecrimes" del ddl Mastella non sono altro che reati comuni (es. aggressione) a cui tra le aggravanti si aggiunge l'omofobia. Oppure la propaganda razzista, ma a livelli parecchio esagerati (es.: uno che dicesse "mettiamo tutti i froci nei forni crematori"). Contro la "semplice" omofobia non ci può essere un reato d'opinione, che comunque non servirebbe (la reazione deve essere è politica e culturale). E lo dico da sostenitore di quel ddl, eh.
http://www.mariomieli.org/spip.php?article115
Keusit