Beatrice, per fortuna
Una boccata d'aria fresca, questa prima trasmissione della nuova serie di Anno Zero di Santoro. Non foss'altro che ha "costretto" Mastella a una fuga ignominiosa, quando ha capito che non aveva argomenti e non aveva appigli.
Poche riflessioni in attesa di tornarci meglio domani, con più calma. Ma intanto volevo condividere due, tre impressioni a caldo.
Beatrice Borromeo TOP. All'inizio della trasmissione presenta un sondaggio: "Che cos'è l'omosessualità?".
62% una normale espressione di affetto
24% una malattia
2% un peccato
Santoro: "Ah! Solo il 2%". Borromeo (spontanea): "Per fortuna!". La amo!
Promosso anche il bellissimo Marco Travaglio, che giustamente ha scritto la sua "letterina" della settimana al senatore Giulio Andreotti.
Il resto della trasmissione, con un servizio lungo e un po' estremo sul Gay Pride del 2000, è diventato un dibattito accesissimo con Mastella unico difensore delle tesi catto-clericali. Alla fine Mastella, in difficoltà e senza più argomenti (onestamente anche un po' messo all'angolo) ha preferito alzarsi e andarsene, provocando un'ennesima tirata di Santoro contro "l'arroganza dei politici italiani".
Trasmissione a tesi, come al solito con Santoro, ma per una volta nella tv italiana i gay e le lesbiche (grande una delle ospiti che propongo come futura leader del movimenti lgbt italiano, e infatti è francese) non sono stati trattati con pietismo o come fenomeni da baraccone. E per una volta sono stati gli omofobi - o comunque gli oppositori - a dover tentare di difendere le proprie posizioni.
Servirà? Staremo a vedere. Intanto tutti a Roma!
Poche riflessioni in attesa di tornarci meglio domani, con più calma. Ma intanto volevo condividere due, tre impressioni a caldo.
Beatrice Borromeo TOP. All'inizio della trasmissione presenta un sondaggio: "Che cos'è l'omosessualità?".
62% una normale espressione di affetto
24% una malattia
2% un peccato
Santoro: "Ah! Solo il 2%". Borromeo (spontanea): "Per fortuna!". La amo!
Promosso anche il bellissimo Marco Travaglio, che giustamente ha scritto la sua "letterina" della settimana al senatore Giulio Andreotti.
Il resto della trasmissione, con un servizio lungo e un po' estremo sul Gay Pride del 2000, è diventato un dibattito accesissimo con Mastella unico difensore delle tesi catto-clericali. Alla fine Mastella, in difficoltà e senza più argomenti (onestamente anche un po' messo all'angolo) ha preferito alzarsi e andarsene, provocando un'ennesima tirata di Santoro contro "l'arroganza dei politici italiani".
Trasmissione a tesi, come al solito con Santoro, ma per una volta nella tv italiana i gay e le lesbiche (grande una delle ospiti che propongo come futura leader del movimenti lgbt italiano, e infatti è francese) non sono stati trattati con pietismo o come fenomeni da baraccone. E per una volta sono stati gli omofobi - o comunque gli oppositori - a dover tentare di difendere le proprie posizioni.
Servirà? Staremo a vedere. Intanto tutti a Roma!
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