Niente insulti, siamo inglesi

Permettetemi per un attimo di alleggerire il tono "politico" degli ultimi post, anche se l'argomento di questo non è proprio futile.

Mentre in Italia insultare i calciatori avversari (e a volte persino quelli della propria squadra) con slogan razzisti è ordinaria amministrazione, in Inghilterra una squadra, il Tottenham, ha deciso di bandire i cori e le offese anti-gay. È un'assoluta novità per le Premier Laegue e forse per il mondo intero, anche se sempre l'Inghilterra - dopo essere stata bandita dall'Europa - è stata la prima a combattere con successo il tifo violento e in fondo è un po' la patria del fair play.

Comunque da ora l'omofobia non avrà posto nello stadio degli Spur e la società - ha spiegato il portavoce - spera che anche gli altri seguano questo percorso. Il Tottenham "è impegnato a combattere ogni forma di discriminazione o attacco basata su razza, religione e orientamento sessuale".
Un bell'esempio per tutti i cittadini, non solo per i tifosi, e un modello per altri paesi dove il rispetto dell'altro è ancora un lontano obiettivo.

Comments

Anonymous said…
E io che quando ho visto che andavi sul calcio pensavo che parlassi delle storiaccia da tabloid delle orge gay tra i calciatori di Premier League!!! (anche lì si può trovare una morale: da noi nessun giornale scandalistico pubblicherebbe storie del genere, tanto il tema è tabù in Italia)
Anonymous said…
"Concordo con questa decisione", commenta Galliani dall'Italia, "basta con queste offese gratuite indirizzate ai culattoni".

Popular posts from this blog

I cristiani omofobi non sono graditi in Gran Bretagna

La pagliuzza e la trave: la fiera dei cattolici ipocriti

Not trip for (gay) cats