Nessun diritto alle unioni gay
Non ci saranno i Pacs, non ci saranno le unioni civili, non ci sarà alcun riconoscimento per le unioni fra persone dello stesso sesso. Nel programma dell'Unione di centrosinistra è stato raggiunto un compromesso all'insegna del clericalismo.
I Ds ci hanno abbandonato (con Fassino che elogia le proposte di Ruini), Rifondazione, Pdci e Verdi hanno rinunciato a difendere questo punto e solo la Rosa nel pugno, rappresentata da Emma Bonino, ha tenuto duro fino ad abbandonare il tavolo.
Alla fine ha vinto la Margherita di Rutelli, che ha fatto di tutto - e l'ha spuntata - per negare qualsiasi riconoscimento giuridico alle coppie gay. D'altronde il suo partito candiderà al Senato la professoressa Paola Binetti, presidente del comitato Scienza & Vita, quello contro il referendum sulla fecondazione assistita.
Comunque, ecco il testo (grassetto mio) su cui si sono accordati tutti, tranne socialisti e radicali (e vorrei vedere):
«L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico dei diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale». «Va considerato piuttosto quale criterio qualificante - continua il testo - il sistema di relazioni sentimentali, assistenziali e di solidarietà da loro stabilito e consiviso».
Quindi, le unioni - la coppia in pratica - non contano niente, proprio come voleva il signor Camillo Ruini. Si daranno - se si daranno - diritti alle persone, ma non sarà riconosciuto il valore dell'unione in sé e della vita in comune.
Questo è il compromesso, questo è quanto hanno accettato Ds, Rifondazione, Verdi e Pdci; questo è il risultato che ha ottenuto l'Arcigay con anni di penosa strategia di "moderatismo", ricordando in continuazione quanto siamo buoni, zitti e rispettosi della sensibilità cattolica. Alla nostra sensibilità non pensa mai nessuno.
È indegno essere trattati in questo modo e, come dice fda, viene voglia di astenersi o di votare Alleanza nazionale. Io invece sono sempre più convinto di sostenere la Rosa. Mi dispiace di Prodi, ma ancora di più dei Ds che hanno perso, se mai l'hanno avuta, l'anima e l'identità.
AGGIORNAMENTO: Arcigay e Arcilesbica almeno hanno replicato spiegando come stanno davvero le cose e hanno tolto l'appoggio dei maggiori movimenti gay all'Unione. Forse è vero che dovremmo manifestare in massa, ma stavolta facendo davvero sentire la nostra voce e non restando i soliti quattro gatti.
I Ds ci hanno abbandonato (con Fassino che elogia le proposte di Ruini), Rifondazione, Pdci e Verdi hanno rinunciato a difendere questo punto e solo la Rosa nel pugno, rappresentata da Emma Bonino, ha tenuto duro fino ad abbandonare il tavolo.
Alla fine ha vinto la Margherita di Rutelli, che ha fatto di tutto - e l'ha spuntata - per negare qualsiasi riconoscimento giuridico alle coppie gay. D'altronde il suo partito candiderà al Senato la professoressa Paola Binetti, presidente del comitato Scienza & Vita, quello contro il referendum sulla fecondazione assistita.
Comunque, ecco il testo (grassetto mio) su cui si sono accordati tutti, tranne socialisti e radicali (e vorrei vedere):
«L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico dei diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale». «Va considerato piuttosto quale criterio qualificante - continua il testo - il sistema di relazioni sentimentali, assistenziali e di solidarietà da loro stabilito e consiviso».
Quindi, le unioni - la coppia in pratica - non contano niente, proprio come voleva il signor Camillo Ruini. Si daranno - se si daranno - diritti alle persone, ma non sarà riconosciuto il valore dell'unione in sé e della vita in comune.
Questo è il compromesso, questo è quanto hanno accettato Ds, Rifondazione, Verdi e Pdci; questo è il risultato che ha ottenuto l'Arcigay con anni di penosa strategia di "moderatismo", ricordando in continuazione quanto siamo buoni, zitti e rispettosi della sensibilità cattolica. Alla nostra sensibilità non pensa mai nessuno.
È indegno essere trattati in questo modo e, come dice fda, viene voglia di astenersi o di votare Alleanza nazionale. Io invece sono sempre più convinto di sostenere la Rosa. Mi dispiace di Prodi, ma ancora di più dei Ds che hanno perso, se mai l'hanno avuta, l'anima e l'identità.
AGGIORNAMENTO: Arcigay e Arcilesbica almeno hanno replicato spiegando come stanno davvero le cose e hanno tolto l'appoggio dei maggiori movimenti gay all'Unione. Forse è vero che dovremmo manifestare in massa, ma stavolta facendo davvero sentire la nostra voce e non restando i soliti quattro gatti.
Comments
Inoltre volevo segnalarti quest'altro episodio, forse potrebbe interessarti. http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=4650
Baci
verty
Bisognava cambiare le lire in pizza de fango der Camerùn, altro che entrare in europa...
(scusate il francese)
Pacs, Capezzone: invito alla mobilitazione della comunità GBLT.
C'e' chi si dimostra più ruiniano di Ruini...
Roma, 10 febbraio 2006
• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, e membro della segreteria della Rosa nel pugno:
Dopo quanto è avvenuto stanotte nel vertice dell'Unione, mi permetto di rivolgere un forte, solidale, affettuoso invito alla comunità GLBT per una mobilitazione comune e trasversale nei prossimi giorni.
Occorre che l'Unione superi il grave errore di queste ore.
Sparisce dal programma, infatti, non solo la dizione "pacs", ma il concetto stesso di "unione civile". Insomma, si arriva su posizioni ancora più retrive di quelle dei settori più filoconfessionali dell'unione.
Tutto ciò non è accettabile. C'e' chi si dimostra più ruiniano di Ruini...
Comunque l'articolo 29 non dice da nessuna parte che il matrimonio è solo fra un uomo e una donna né che è vietato riconoscere altre forme di unione.
Rimandato a settembre
io faccio l'avvocato del diavolo (ed anche un po lo scemo in questo caso) e mi chiedo: perche non c'è stata nessuna "chiamata alle armi" di ArciGay ed ArciLesbica? sanno solo lamentarsi oppure è vero che son troppo "mischiati" con i DS? che c'è temono che se alziamo la voce Grillini non viene piu candidato?
e "risposte" di altri circoli più battaglieri tipo il Mieli oppure il DGP?
FireMan
http://fireman.ilcannocchiale.it
Società naturale, ossia uomo con donna.
Aelred: rimandato a ottobre.
"uomo con donna" in europa occidentale,
"uomo con fino a quattro donne" per i musulmani
"donna con tutti gli uomini che vuole" per gli africani del centro africa
"uomo con tutte le donne che vuole" per altri africani del centro africa
"famiglia? e che è?" per alcune tribù dell'amazzonia
dove ci sia la "natura" in tutta questa pletora di varianti, lo sai solo tu.
l'unica cosa veramente naturale è l'amore tra due persone e questo esiste (e non solo per la specie homo sapiens sapiens ma almeno per 400 specie di animali superiori)
bocciato.
che "società naturale" significhi "uomo+donna" è un salto logico privo di alcuna giustificazione.
la famiglia (formata da un uomo e una donna, da due uomini o da due donne) è una società naturale fondata dal matrimonio. questo dice l'articolo 29. tutto ciò che non è esplicito NON ESISTE se non nelle menti impregnate di ideologia, come la tua. e comunque dopo non c'è scritto:
e vieta (o non riconosce affatto) le unioni civili, le convivenze e le altre forme di associazione fondata su legami sentimentali
Il primo, il più evidente, è che la nostra l’articolo 29 della nostra Costituzione tutela in modo esplicito la famiglia: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio».
Questo rinvio alla società naturale fondata sul matrimonio è una apertura a una verità che precede logicamente e storicamente il diritto, a un concetto unanimemente condiviso di famiglia, che sicuramente fa riferimento all’unione di un uomo e di una donna in vista della nascita dei figli. Perché, tra l’altro, dopo l’articolo 29 vengono gli articoli 30 e 31 che immediatamente ricollegano la famiglia alla procreazione e alla educazione dei figli.
L’istituto familiare viene riconosciuto come un bene per tutta la società, anche da un punto di vista culturale ed economico, tanto che «la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi» (art. 31 Cost.). Dunque la Costituzione non solo riconosce e rispetta la vita familiare, ma fa molto di più: si impegna a sostenerla - agevola - per l’apporto che essa può dare al bene di tutti. Lasciando da parte ogni considerazione su quanto inattuato sia questo principio costituzionale, si tratta ora di capire che posizione possono avere le altre unioni che hanno degli elementi in comune all’istituto familiare, ma che non ne condividono tutte le caratteristiche: la convivenza more uxorio o la convivenza tra omosessuali. La Corte Costituzionale, pur riconoscendo alcuni diritti alle coppie che convivono more uxorio, ha un punto chiaro nella sua posizione, cioè che il riconoscimento dei diritti di queste coppie non può mai arrivare alla piena equiparazione ai diritti delle famiglie sposate. Questo perché l’articolo 29 dà una tutela privilegiata alla famiglia come società naturale.
Il secondo principio da tenere presente è allora quello dell’eguaglianza, perché se la famiglia e le convivenze di fatto sono realtà diverse non possono ottenere un eguale trattamento giuridico. Infatti, il principio di uguaglianza nella nostra Costituzione, art. 3, opera secondo l’elementare e fondamentale criterio per cui sul piano giuridico debbono essere trattate in modo eguale situazioni eguali - e questo è evidente -, ma anche che debbono ricevere un trattamento differenziato sul piano giuridico situazioni che di fatto sono diverse. Anche questa è una posizione costantemente ribadita dalla Corte costituzionale, da sempre. Allora l’uguaglianza è violata sia quando si discrimina ingiustamente, perché due situazioni uguali sono trattate in modo diverso, ma anche quando si equiparano indebitamente due situazioni che invece sono diseguali sul piano della realtà di fatto. La famiglia, nella Costituzione italiana e nei fatti, è una cosa diversa dalla convivenza.
Terzo punto: se ci sono degli elementi di diritto costituzionale che ci fanno dire che la famiglia è qualcosa di diverso dalla convivenza more uxorio di maschio/femmina o di omosessuali, allora questo significa che il nostro legislatore è di fronte a un bivio: o le leggi che propone tengono conto di questa differenziazione, oppure se veramente vuole equiparare le unioni di fatto al matrimonio deve modificare la Costituzione. Non basta una legge, ma occorre metter mano alla Costituzione. Questo sembra un dettaglio tecnico, ma non è così: per modificare la Costituzione occorre seguire una procedura molto complessa, aggravata diciamo nel nostro gergo, che esige che la legge sia votata due volte dalle camere e soprattutto richiede di essere approvata da maggioranze molto più ampie di quanto accade normalmente con le leggi ordinarie ed eventualmente può essere sottoposta al voto popolare con referendum (art. 138 Cost.). Perché è importante questo aspetto che sembra tecnico o burocratico? Perché se si va a toccare la Costituzione che è il patto fondativo di una società, modificandone i valori, occorre il consenso largamente condiviso di un popolo, non basta l’opinione di una parte politica che si trova momentaneamente al governo.
Come si può ben notare credo di aver dimostrato che in materia sono tutt'altro che ignorante!!!
per interpretare la Costituzione bisogna anche risalire alle cosiddette mentes patrum ovvero all'intenzione che avevano i padri costituenti quando composero l'art 29. essi puntavano a "salvare" la famiglia da un'indebita intromissione dello stato, com'era successo invece sotto il fascismo. e per questo tutelarono la famiglia, ma con ciò non esclusero affatto altre forme di convivenza, come scoprirai leggendo l'articolo 2 Cost, che facendo parte dei diritti fondamentali viene prima e sta sopra il 29.
In più - e qui o sei disinformato o taci un elemento fondamentale - la Corte costituzionale ha GIA' stabilito che altre situazioni, estranee al matrimonio, sono alla pari e vanno trattate allo stesso modo della famiglia fondata sul matrimonio.
è il caso dei figli naturali, che - vivaddio - sono stati equiparati in tutto e per tutto ai figli legittimi. e non poteva essere altrimenti, visto art 3 Cost.
L'uguaglianza, poi, caro censura (nome omen, il tuo) è fra i cittadini, non fra gli istituti o le aggregazioni in cui essi decidono di vivere.
per cui tutti i cittadini - anche quelli gay - hanno pari diritti. e, viste le ultime evoluzioni del diritto, hanno anche il diritto di sposarsi. ovviamente con persone dello stesso sesso, con cui decidessero di condividere un percorso di vita.
è per questo che la Costituzione non solo non esclude unioni civili, Pacs e altro estesi anche ai gay, ma anzi quasi richiede - nel combinato disposto di articolo 29, articolo 3 e articolo 2 che una legge ordinaria intervenga e chiarisca che il matrimonio si può benissimo celebrare fra due persone dello stesso sesso. In ogni caso nulla osta.
Questa è la prima volta in vita mia che penso seriamente di astenersi. In alternativa, sarà voto alla Rosa nel Pugno.
La Costituzione, se non viene interpretata attraverso le lenti di una ideologia religiosa, tutela la famiglia fondata sul matrimonio. Punto.
Tra chi non lo dice. E non dice che non tutela altre forme di unione.
I figli? Importantissimi.
Ma allora se la famiglia è solo quella preposta alla procreazione si prende una china pericolosa. Che si fa con le coppie di persone anziane che si sposano? E quelle sterili? Sono inutili per la società come le coppie gay? Allora il matrimonio è invalido? Lo si annulla? Lo si vieta?
La Costituzione è laica, non religiosa.
Si può essere contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso e anche contro le unioni civili, ma si abbia il coraggio di non nascondersi dietro una Costituzione che non li vieta nel modo più assoluto.
Si abbia il coraggio di dire che si è contrari perchè ideologicamente (e a mio parere anche immotivatamente) si è omofobi.
Un'ultima considerazione.
Chi ha voluto questa formulazione sulle unioni civili nel programma dell'Unione forse non si è reso conto che dare il diritto alle coppie omosessuali di sposarsi (o unirsi civilmente) avrebbe rafforzato l'istituto matrimoniale perchè l'avrebbe esteso a persone pronte ad assumersi precisi impegni e doveri l'uno di fronte all'altro e ognuno di fronte alla società.
Dare diritti alle persone che non si sono sposate ma solo convivono senza istituire un tipo di unione diversa dal matrimonio o estendere lo stesso matrimonio alle coppie omosessuali significa dire che non è necessario assumersi impegni e responsabilità tanto si hanno lo stesso diritti.
E' questo un buon servigio all'istituto familiare? Io credo di no.
Noi omosessuali non chiedevamo solo diritti.
Noi volevamo assumerci impegni purchè ci venisse riconosciuta uguaglianza.
Non hanno voluto farlo in ossequio ad una visione religiosa dello Stato.
Ora hanno colpito noi.
Attenti perchè nel futuro potrebbero colpire chiunque.
Ha ragione il responsabile dell'Arcigay Nazionale, Sergio Lo Giudice, quando afferma che questa sinistra, se ancora la si può chiamare tale con questo nome, si è ancora una volta venduta e genuflessa alla volontà becera ma potente delle gerarchie vaticane.
Ancora una volta sono stati schiacciati, calpestati, violentati i diritti dei cittadini italiani che vivono sulla propria pelle una condizione sociale priva di legittimazione giuridica e che rappresenta uno specchio della nostra realtà socieale non solo italiana ma anche europea.
Per alcuni la convivenza di fatto non è una scelta; in particolare mi riferisco alle coppie di fatto gay che non hanno altre alternative . Per altri è invece una libera scelat.
Sono comunque tutti spaccati sociali degni di una protezione giuridica. Il compito dello Stato Laico è questo.
Trovo assurdo che uno come il sottoscritto, che convive un rapporto di amore con un altro uomo da ben 25 anni, sia sprovvisto della tutela giuridica che è invece riservata solo alla categoria delle persone etero.
La mia condizione di omosessualità non è stata una scelta. Sono nato così e basta. Anzi dirò di più. Se avessi avuto la possibilità di scegliere avrei scelto di essere etero. E' molto più semplice e privo, se volete, anche di sofferenza. Il sottoscritto solo all'alba dei quaranta anni si è accettato. Prima è successo di tutto. Compreso un tentato suicidio.
Alle gerarchie vaticane, che tanto si oppongono a questi riconoscimenti giuridici dovuti, dico che se DIO mi ha voluto così e perché è giusto che sia così . RIENTRO ANCH'IO A PIENO TITOLO nel suo progetto di creato che è ignoto a tutti, compreso il Papa che è un uomo come noi.
Se il Papa dice che l'omosessualità è una deviazione umana contro natura e che non è degno di una cornice di amore, se con fatto con una persona dello stesso sesso, allora io replico: che se per assurdo il Papa avesse ragione DIO, allora, DAVVERO NON ESISTE. Poichè,credo, non può esistere un DIO che rinnega ciò che egli stesso ha voluto e creato.
In cuor mio credo che DIO ESISTA e che è una presenza importante per ogni uomo e che qullo che è più importante e che non rinnega ciò che egli stesso ha creato.
Piutttosto è il Papa ed i suoi gerarchi che hanno torto e che continuano a spargere a piene mani il seme dell'odio e della discriminazione, dimenticando il vero senso di amore che è alla base della fede in DIO.
Tra qualche anno mi aspetto, come hanno già fatto in altre occasioni, le scuse che purtroppo non ripagheranno dell'umiliazione, del dolore che milioni di persone hanno dovuto subire loro malgrado.
E' UNA SCONFITTA PER TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO NELLA DIGNITA' UMANA.
A QUESTO PUNTO PERO' MI AUGUTRO CHE TUTTI I GAY E TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO NELLA DIGNITA' UMANA DIROTTINO IL VOTO VERSO I RADICAI.
Qualcuno potrà obiettare che è un voto sprecato. IO risposndo pechè se lo diamo all'UNIONE è un voto utile??
RAGAZZI IMPARIAMO A DIFENDERE I NOSTRI DIRITTI.
Saluti
Franco
Milano
Questo, su un piano squisamente giuridico. Poi, su un piano politico, c'è da dire che in un mondo occidentale dove le sinistre approvano leggi che introducono l'estensione del diritto al matrimonio a tutti, la riforma dei codici civili dove si parla di "hombre y mujer" con il termine di "conyuges", e dove le destre conservano la riforme del diritto delle famiglie, suona eccentrico che il centrosinistra italiano si distingua in modo così evidente.
1) sabato 18 febbraio 2006 - ore 17.00 "La religione della patria laici e credenti oggi in Italia"
2) sabato 25 febbraio 2006 - ore 17.00 "Unioni civili, famiglie, coppie di fatto quando l'amore diventa un problema politico"
Al primo partecipano l'On. Vannino Chiti, DS, l'On. Franco Monaco, Margherita. Visto il pubblico medio della Claudiana, non invidio quest'ultimo.
I diritti si devono anche meritare e non solo pretendere...
http://blog.libero.it/alteri/
Sui deliri pseudo-giuridici (in realtà espressione di posizioni politiche omofobe, si abbia il coraggio di dichiararlo almeno, per la miseria) di chi sostiene che la costituzione del '48 ponga ostacoli a unioni civili o matrimonio per tutti, mi associo ad Aelred e Anelli che mi hanno preceduto.
anonimo 17:27. sei un grande:) (Ovviamente dò per scontato che sia uno scherzo)
In ogni caso per queste elezioni voterò RADICALI.
come si potrebbe far accettare a tutto il centro-sinistra i PACS, le unioni gay, il taglio dei finanziamenti alla scuola cattolica, ecc.??
il compromesso raggiunto sul programma nn è da disprezzare, ma da apprezzare. e bisogna continuare a lavorare...
In altri Paesi (Regno Unito, Spagna, paesi Bassi, Francia, Germania, Canada ecc.) i gay sono stati combattivi, estremisti, arrabbiati, hanno preteso quello che sembrava impossibile urlando e protestando.
E lo hanno ottenuto.
Non sarebbe il caso che cambiassimo finalmente strategia anche noi?
Quanto inserito nel programma PRODI è NULLA rispetto a ciò di cui avremmo legittimamente diritto.
Sono stufo di essere un moderato, di aspettare, di comprendere, di comprendere.
BASTA non ne posso più .
Questa sinistra mi ha deluso e fa schifo.
Mi ha deluso anche BERTINOTTI
Il 9 aprile voterò solo chi difenderà i diritti dei gay che oggi, stante la situaizone di affto, restano solo il partito della ROSA NEL PUGNO.
Ebbene, voterò per loro e se qualcuno mi obietta che è un voto perso, replico : E CHI SE NE FREGA.
Perchè dando il voto a questa UNIONE non è doppiamente perso lo stesso, se non peggio????
W I RADICALI
W LA BONINO
W I PACS
Socialisti e radicali, in pratica la Rosa nel pugno, non hanno sottoscritto il programma e non sono andati alla presentazione ufficiale.
hanno detto, però, che non usciranno dall'alleanza, ma chiedono più spazio per i valori della laicità. il voto per loro varrà doppiamente, perché è un voto laico ed è un voto che aumenta la lacità dell'Unione.ù
Vergogna su Ds, Verdi, Pdci e Rifondazione
-Scusi ma non potevate concedere qualcosa anche alla Rosa nel Pugno?
«Io credo che la faticosa intesa sulle coppie di fatto sia un punto di compromesso dignitoso: è la prima volta che si sanciscono diritti per le coppie di omosessuali».
-Le associazioni gay non condividono.
«E' sbagliato non riconoscere questo passo avanti importantissimo».
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Invece P.Scanio oggi (!)annuncia che i Verdi metteranno il Pacs nel programma. Insomma, oltre al danno, la beffa.
firmeranno il programma finale perché restano nella coalizione, ma su quei due punti mantengono il disaccordo.
il problema è che se insieme a loro si fossero impuntati anche Ds, Verdi, Pdci e Rifondazione non credo che la Margherita l'avrebbe spuntata
Da un lancio AGI del 10 febbraio 2006
"Il nostro non era un ricatto, abbiamo sempre detto che per noi il programma è quello di Prodi, firmiamo il simbolo e tutto quello che è necessario a norma di legge, ma chiediamo una riflessione e ci auguriamo che venga presa sul serio". Così Emma Bonino della segreteria della Rosa nel Pugno, intervendo ad un convegno sul superamento del Concordato, si rivolge all'Unione, dopo che ieri al vertice sul programma non è stato raggiunto l'accordo sul tema dei finanziamenti pubblici alla scuola privata e sulle unioni di
fatto. Bonino si dice certa che le richieste avanzate da RNP saranno "un tema cassato, si dirà che la Bonino sbatte la porta, ma non è così, noi non abbiamo chiesto posti, abbiamo
avanzato la richiesta di una riflessione seria e ci auguriamo che la nostra serietà venga onorata e rispettata".
Quanto alla riunione di ieri, Bonino racconta che "sul nostro emendamento sulla scuola privata, di appena tre righe, non c'è stata nemmeno una discussione è caduto nel silenzio.
Solo Bertinotti ad un certo punto ha cercato di impapocchiare qualcosa, ma c'era solo da dire sì o no". Poi, conclude Bonino, "Diliberto ha voluto lasciare agli atti che in linea di
principio è d'accordo con noi, ma si è subito girata pagina per poi andare ad impapocchiare pure sui Pacs. Vedremo quale sarà il testo definitivo, anche se sono sicura che il tema sarà cassato.
da Luigi
chiedo pero scusa per non aver chiesto l'autorizzazione a te.
roberto - lt
missrettore@hotmail.com
http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_22421.html
magari avresti dovuto attribuirlo al suo autore.
con simpatia :)
Scusa ancora
Roberto - lt
in fondo vuol dire che condividevi quello che ho scritto.
Il fatto che la Rosa nel Pugno firmerà ugualmente il programma non toglie valore al gesto che è stato compiuto. Abbandonando il tavolo dell'Unione ha spinto per un riconoscimento esplicito della questione. E' evidente che uscire da una coalizione sarebbe politicamente suicida, ma il comportamento adottato sancisce che la Rosa nel Pugno intende quel punto come qualificante nel programma dell'Unione.
Circa la conformità alla Costituzione: c'è poco da fare, censurarossa ha ragione. La Costituzione non vieta affatto il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, ma allo stato sarebbe impossibile, a mio parere, una soluzione come quella adottata in Spagna, perché nel nostro ordinamento giuridico, piaccia o no, vige il principio del favore per la famiglia di diritto rispetto alla famiglia di fatto e ad altre forme di convivenza.
Personalmente non ci trovo nulla di scandaloso.
Comunque, se fossi un omosessuale militante (e aggiungo che non incontro mai o quasi omosessuali a riunioni politiche, ma di cosa vi meravigliate?), per me la scelta sarebbe chiara: votare per la Rosa nel Pugno sarebbe la scelta giusta.
Ed è la scelta che farò anch'io.
Il compromesso non è "il migliore possibile" per il semplice motivo che tre mesi fa ne era stato raggiunto un altro, anch'esso deludente, ma comunque molto più serio e non offensivo verso la dignità delle coppie dello stesso sesso.
Se insieme alla Bonino si fossero schierati Bertinotti, Diliberto, Pecoraro Scanio e Fassino (che invece era da Anna La Rosa) stai pur certo che il compromesso sarebbe stato più alto e la Margherita non avrebbe potuto imporre il "lodo Ruini".
Sulla Costituzione, poi, siamo agli antipodi: la Carta non dice che il matrimonio o la famiglia sono solo "fra un uomo e una donna".
Vi può piacere o no, ma in base al dettato costituzionale due uomini o due donne possono formare una famiglia, serve solo una legge che permetta loro di unirsi in matrimonio. tutto il resto è vaniloquio ideologico
Questo sistema elettorale assurdo ha un vantaggio: consente a ciascuno di noi di scegliere la "tinta" di centrosinistra che più gli piace e più gli si confà. Sei estremista? Voti PRC. Sei comunista, ma stalinista? Voti PdCI. Sei ecologista (ma anche un po' dei prime due)? Voti Verdi. Sei "socialista" (in senso lato)? Voti DS. Sei qualunquista? Voti Di Pietro. Sei cattolico? Voti Margherita. Vuoi farti solo gli affari tuoi? Voti UDEur.
Ma tra queste c'è un'alternativa anche per chi è laico, che sia religioso (come me) o meno: può votare Rosa nel Pugno.
I compromessi come quelli di cui discutiamo sono scritti sull'acqua, sono parole. Il significato sostanziale di queste parole sarà deciso dopo le elezioni. A quel punto avrà importanza se la Rosa nel Pugno avrà ottenuto il due, il tre o il cinque per cento dei voti, e su questo bisogna concentrarsi.
Io, che di PACS m'interesso poco, voterò per la Rosa nel Pugno perché è l'unico partito dichiaratamente laico e non estremista della coalizione.
Sull'altro punto c'è poco da dire: la Costituzione contiene un richiamo ad un concetto extragiuridico, quello di "società naturale"; non interviene a specificare nel dettaglio cosa s'intenda per il semplice fatto che si dà per scontato che la famiglia in quell'accezione sia costituita da un uomo e da una donna che si sposano. La famiglia, così come l'abbiamo sempre intesa, è questa: si fonda sul matrimonio di un uomo e di una donna, almeno nella nostra società, ed è a questo che fa riferimento la Costituzione. La tua interpretazione, a mio parere, è capziosa, perché allora anche la poligamia sarebbe "costituzionale" se avessi ragione tu.
Certo, quando ci saranno ricorsi alla Corte Costituzionale a causa della legge sui PACS avremo la parola definitiva sulla questione. ;)
(Il mio è un augurio, non è ironia).
E poi, i coraggio di trattare anche le ragioni degli altri ?
va bene che non sei c..lattone ma impara l'italiano
Detto questo, quel naturale significa sì un uomo e una donna, in quanto questa è la forma tradizionale con cui si sono formate le famiglie in questo paese, tuttavia se si afferma che una famiglia esiste per diritto naturale e non per diritto costituito ne deriva che oggi esistono e sono riconoscibili pertanto dallo stato che la Costituzione costituisce tutte le "famiglie naturali" oggi esistenti, a prescindere dagli ordinamenti. E in parte è quello che già sta accadendo tramite la prassi giurisprudenziale, grazie alla quale i giudici estendono diritti in base alla fattispecie e all'equità. Ah, i giuristi italiani...
A mio parere si tratterebbe di una lettura estremamente forzata del dettato costituzionale, ma è possibile che essa sia giusta. A questo punto personalmente trovo molto strano che gli omosessuali si sbraccino per essere completamente assimilati ad un concetto di famiglia del tutto tradizionale, ma anche questa è una scelta.
Quel che è importante, però, è che la Costituzione (che peraltro si può sempre modificare), facendo riferimento alla nozione di famiglia come "società naturale", adotta un concetto di famiglia del tutto convenzionale, e non fa ricorso ad una nozione astratta di "diritto" e di "discriminazione".
non è questione di essere assimilati, ma di avere pari dignità