Arrivano i pasdaràn della famiglia

C'è una giunta regionale del Sud che sta preparando un disegno di legge sui servizi sociali in cui si parla di famiglie (al plurale) e si riconoscono diritti e cittadinanza anche a quei nuclei familiari non benedetti dal sacro vincolo del matrimonio, ma comunque formati da persone che condividono la propria vita, si garantiscono mutuo sostegno e spesso curano la crescita dei figli. Il disegno di legge - che deve essere approvato dalla giunta - non discrimina tra unioni dello stesso sesso o di sesso diverso.

Apriti cielo! I vescovi si indignano, gli ex assessori di destra fondano associazioni "per la difesa famiglie", che lanciano battaglie ideologiche, il Giornale del fratello del presidente del Consiglio cavalca la polemica e prova a spaventare i benpensanti. La Margherita, in giunta con la sinistra, trema si spaventa e minaccia di fare marcia indietro. Ma soprattutto apre un'inutile questione nominalistica per difendere "la" famiglia (singolare) dall'assalto delle famiglie.

Siamo in Puglia, dove un assessore Ds, Elena Gentile, sta conducendo una battaglia di principio e di diritto per riconoscere a tutti i cittadini le tutele previste dalle istituzioni.
Davvero, è disarmante vedere come tutto il dibattito è ideologizzato e in particolare i sedicenti "cattolici" in politica si contentino di piazzare una bandierina e sventolare i "valori" ei "principi" mentre calpestano le persone in carne e ossa.

Comments

Anonymous said…
Ho seguito anch'io un po' l'accidentato percorso di questa legge (che peraltro si occupa di servizi sociali, non di cerimonie o definizioni). Dopo settimane di trattative con quei baciapile della Margherita e battaglie nominalistiche (famigliE no perchè famigliA è una sola; ma accanto sono considerati "altri nuclei"..) , ora dovrebbero aver trovato l'accordo nella maggioranza e allora ecco il Giornale & compagnia scatenati...Che fatica, povera assessora Gentile :) Continuiamo a fare il tifo!

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