Celentano è lento, l'Abbé Pierre è rock
Da perfetto italiano, sfolgorante nella sua aurea mediocritas, Adriano Celentano è un campione nel dare un colpo al cerchio e uno alla botte e così si preoccupa di rassicurare l'animo piccolo-borghese dei connazionali: "I gay sono rock. Il matrimonio gay è lento; e Zapatero è lentissimo". Come a dire: vanno bene i gay, ma finché non vengono a rompere le scatole con i loro diritti e altre cazzate.
Lento, quindi, Celentano, che non riesce a volare alto e resta zavorrato dai pregiudizi provincizli. Quanto è rock, invece, il 93enne Abbé Pierre, l'anziano padre cappuccino francese, amato e rispettato in tutta la Francia. Che ha scosso il paese e il mondo cattolico con la sua autobiografia.
Ha rinunciato a una famiglia nobile per diventare frate francescano, ha salvato gli ebrei dai nazisti, ha combattuto nella Resistenza francese; e per tutta la sua vita ha lottato al fianco dei poveri e degli ultimi. Adesso, arrivato a 93 anni, ha scompigliato le sicurezze dei cattolici, dei Ruini, dei Ratzinger e giù giù fino ai Buttiglione e i Rutelli.
"Ho fatto voto di castità, ma questo non toglie nulla al desiderio e io, a volte, ho ceduto. Anche se non ho mai avuto legami stabili". L'anziano frate ammette la debolezza della sua vita e pone un problema fondamentale nell'episcopato cattolico: il celibato dei preti.
Per lui dovrebbero esistere "preti sposati accanto a preti celibi" e, anzi, la Chiesa cattolica dovrebbe aprire il sacerdozio alle donne. "Non ho mai capito perché Giovanni Paolo II e Ratzinger hanno ribadito che la chiesa non ordinerà mai donne sacerdote... L'argomento principale è che Gesù non aveva apostoli donne. ma questo non mi sembra un argomento teologico; piuttosto ha a che fare con la sociologia".
Il tema su cui l'Abbé Pierre, però, sfida apertamente il Vaticano e le gerarchie è l'omosessualità. Henri Grouès (è questo il suo vero nome) comprende il desiderio delle coppie gay di veder riconosciuto il proprio legame dalla società. Capito, Celentano?
Anche se propone di usare il termine "alleanza" o "patto", perché matrimonio rischia di non essere accettato da una parte della società. E soprattutto non dice no alle coppie gay che allevano figli. Bisogna essere sicuri - dice il frate - che i bambini non subiscano pregiudizi psicologici o sociali: "questo sarebbe l'unico buon motivo per evitare le adozioni alle coppie gay. Per il resto, sappiamo tutti che il modello classico di educazione non è necessariamente garanzia di felicità ed equilibrio per il bambino".
Abbé Pierre, super rock.
Lento, quindi, Celentano, che non riesce a volare alto e resta zavorrato dai pregiudizi provincizli. Quanto è rock, invece, il 93enne Abbé Pierre, l'anziano padre cappuccino francese, amato e rispettato in tutta la Francia. Che ha scosso il paese e il mondo cattolico con la sua autobiografia.
Ha rinunciato a una famiglia nobile per diventare frate francescano, ha salvato gli ebrei dai nazisti, ha combattuto nella Resistenza francese; e per tutta la sua vita ha lottato al fianco dei poveri e degli ultimi. Adesso, arrivato a 93 anni, ha scompigliato le sicurezze dei cattolici, dei Ruini, dei Ratzinger e giù giù fino ai Buttiglione e i Rutelli.
"Ho fatto voto di castità, ma questo non toglie nulla al desiderio e io, a volte, ho ceduto. Anche se non ho mai avuto legami stabili". L'anziano frate ammette la debolezza della sua vita e pone un problema fondamentale nell'episcopato cattolico: il celibato dei preti.
Per lui dovrebbero esistere "preti sposati accanto a preti celibi" e, anzi, la Chiesa cattolica dovrebbe aprire il sacerdozio alle donne. "Non ho mai capito perché Giovanni Paolo II e Ratzinger hanno ribadito che la chiesa non ordinerà mai donne sacerdote... L'argomento principale è che Gesù non aveva apostoli donne. ma questo non mi sembra un argomento teologico; piuttosto ha a che fare con la sociologia".
Il tema su cui l'Abbé Pierre, però, sfida apertamente il Vaticano e le gerarchie è l'omosessualità. Henri Grouès (è questo il suo vero nome) comprende il desiderio delle coppie gay di veder riconosciuto il proprio legame dalla società. Capito, Celentano?
Anche se propone di usare il termine "alleanza" o "patto", perché matrimonio rischia di non essere accettato da una parte della società. E soprattutto non dice no alle coppie gay che allevano figli. Bisogna essere sicuri - dice il frate - che i bambini non subiscano pregiudizi psicologici o sociali: "questo sarebbe l'unico buon motivo per evitare le adozioni alle coppie gay. Per il resto, sappiamo tutti che il modello classico di educazione non è necessariamente garanzia di felicità ed equilibrio per il bambino".
Abbé Pierre, super rock.
Comments
Aelred: complimenti anche in trackback.
dai dai, procurateli!
ma non si è dimenticato del Concilio Vaticano II
Per Ugo: ho i feed
ci siamo già sentiti qualche volta (sono l'anonimo che non si può registrare ...).
Volevo chiederti una cosa: perchè quando qualcuno non la pensa come te diventa una persona che vuole "rassicurare l'animo piccolo-borghese dei connazionali"?!?
Non è che perchè tu la pensi in questa maniera, il tuo pensiero sia giusto e quello degli altri sbagliato. Per me il matrimonio è l'unione tra uomo e donna che si uniscono davanti a Dio (o, nel caso, davanti ad un pubblico ufficiale) ... A mio modo di vedere, se due uomini e/o due donne vogliono vivere insieme, avere rapporti tra loro, liberi di farlo ma il matrimonio è ben altro. Non è solo questione religiosa, ma anche "naturale" dacchè, sin dall'origine dell'uomo, i rapporti erano tra individui di sessi differenti per poter procreare; diciamo che sarebbe andare contro natura. Per me, quindi, Celentano è rock perchè ha un pensiero, lo dice e non vuole imporlo! Lento è chi ha un pensiero diverso ed, invece, lo vuole imporre!
Ciao
Anonimo_CC (Cristiano Cattolico)
Anch'io ho il mio: penso che Celentano, quando aderisce così banalmente ai desideri di pancia dell'utente medio, è piccolo-borghese. tanto più che dà un colpo al cerchio e uno alla botte.
L'Abbé Pierre esprime concetti che gli costeranno amicizie e critiche.
Luca Dod3.
p.s.: come funzione questo blog? identità, iscrizioni...
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come preferisci
...
scrivo solo per dire che se in Italia la politica la facciamo fare ai cantanti andiamo prorpio male, soprattutto quando determinate tematiche vengono affrontate con tanta leggerezza e superficialità, ROCK-LENTO. Mi sembra un po' poco per trattare un tema come quello dei matrimoni gay.
Purtroppo l'Italia è un paese di pappamolle che sanno attaccare apertamente berlusconi, ma non sanno andare contro la morale comune imposta dalla chiesa, tutti piccoli chirichetti, che di fronte al giudizio morale cadono nella più stupida delle riflessioni.
Non credo che si arriverà mai ai matrimoni gay in Italia, ma in fondo non credo che sia questo il problema posto dalle coppie gay.
Riconscimento dei diritti civili sì però, perchè italiani, perchè votanti e contribuenti e soprattutto liberi di scegliere con chi condividere la vita.
Il Dio dei Cattolici parla di libero arbitrio, lasciateci sbagliare e lasciate che sia lui a giudicarci.
Si può sempre decidere di vivere nel peccato no?