Quattro condizioni per i candidati alle primarie
Sembra incredibile, ma quasi tutte le associazioni gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e queer italiane si sono messe d'accordo per un documento comune da sottoporre ai candidati per le primarie dell'Unione.
Al di là della soddisfazione per l'impegno unitario - che per lesbiche e finocchi italiani è già un miracolo - è importante leggere le richieste della comunità glbt. Condizioni imprescindibili per ottenere il nostro appoggio alle prossime elezioni.
1. Una legge per il riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso: un riconoscimento giuridico e non limitato al diritto privato.
2. Azioni positive contro le discriminazioni, per contrastare il pregiudizio sociale e promuovere una cultura dell’accoglienza
3. Interventi per garantire il diritto alla salute delle persone glbt.
4. Impegno internazionale dell'Italia nella promozione e difesa dei diritti civili: dal no alla pena di morte alla cancellazione del reato di omosessualità e transessualità, ancora in vigore in numerosi paesi.
Posizioni che mi sembrano importanti e, tutto sommato, da condividere. Personalmente ho qualche riserva sulla proposta del Pacs, che a mio avviso dovrebbe essere accettato solo come compromesso e non come piattaforma dell'Arcigay, (altrimenti rischiamo di ottenere sempre di meno).
In ogni caso, stiamo a vedere che cosa diranno - se risponderanno - i candidati alle primarie. Dalle loro risposte o dai loro silenzi sapremo chi votare il 16 ottobre.
Al di là della soddisfazione per l'impegno unitario - che per lesbiche e finocchi italiani è già un miracolo - è importante leggere le richieste della comunità glbt. Condizioni imprescindibili per ottenere il nostro appoggio alle prossime elezioni.
1. Una legge per il riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso: un riconoscimento giuridico e non limitato al diritto privato.
2. Azioni positive contro le discriminazioni, per contrastare il pregiudizio sociale e promuovere una cultura dell’accoglienza
3. Interventi per garantire il diritto alla salute delle persone glbt.
4. Impegno internazionale dell'Italia nella promozione e difesa dei diritti civili: dal no alla pena di morte alla cancellazione del reato di omosessualità e transessualità, ancora in vigore in numerosi paesi.
Posizioni che mi sembrano importanti e, tutto sommato, da condividere. Personalmente ho qualche riserva sulla proposta del Pacs, che a mio avviso dovrebbe essere accettato solo come compromesso e non come piattaforma dell'Arcigay, (altrimenti rischiamo di ottenere sempre di meno).
In ogni caso, stiamo a vedere che cosa diranno - se risponderanno - i candidati alle primarie. Dalle loro risposte o dai loro silenzi sapremo chi votare il 16 ottobre.
Comments
Condivido con te il giudizio sui Pacs ritenendo che effettivamente siano un compromesso e non la meta delle rivendicazioni degli omosessuali italiani. O almeno delle mie rivendicazioni.
Un saluto.
cuò che tu riporti è il documento sottoscritto da quasi tutte le associazioni glbt nello scorso luglio...queste sono le richieste "minime" sottoposte ai vari candidati ma, come abbiamo visto nei giorni scorsi, di tutti e quattro i punti si è parlato solo ed esclusivamente di PACS che anche se argomento di fondamentale importanza non è l'unico e il principale.
Dalle reazioni di questi giorni abbiamo potuto riscontrare che in Italia siamo ad un livello enormemente più basso e che il principale obiettivo della comunità glbt dovrebbe ora essere il riconoscimento del diritto di esistere e di essere rispettati come esseri umani. Ma questa è una cosa forse troppo difficile per la nostra classe politica...
alinvolo, secondo me il fatto che in italia per certi versi siamo indietro non è affatto un buon motivo per rivedere al ribasso le richieste della comunità glbt. anzi al contrario, proprio perché c'è un divario da colmare motivo in più per sparare "alto".
concordo con aelred che la richiesta dei PACS dovrebbe essere una subordinata a una richiesta finale di ben altro peso (tra l'altro in linea con la nostra Costituzione dove nel famoso art. 29 in cui si parla di matrimonio si usa sempre e solo il termine neutro "coniugi" senza alcun riferimento al sesso maschile e femminile). prevedendo il fuoco di sbarramento - già iniziato - da parte della CEI e il noto coraggio donabbondiano dei nostri politici, qua è come una trattativa di acquisto con un marocchino, alla fine ci si trova a metà strada. se la nostra proposta iniziale sono i PACS, rischiamo davvero di trovarci con quella enorme str**zata che sono i CCS proposti da quel personaggio di Rutelli.....