La giudice senza volto

È un enigma la nuova giudice costituzionale scelta da Bush per sostituire Sandra Day O'Connor alla Corte Suprema.
Se il giudice Roberts al posto del vecchio capo Rehnquist non cambia granché (un reazionario al posto di un iper-reazionario), la signora Harriet Miers può davvero cambiare gli equilibri della Corte Suprema, visto che la O'Connor, pur essendo di fede repubblicana, è sempre stata uno "swinging justice", cioè ha votato come le imponeva la coscienza e non la disciplina di partito, e soprattutto ha difeso la laicità degli Stati Uniti in più di un'occasione, pur senza dover essere etichettata come "progressista".

A prima vista la Miers (classe 1945) è tutt'altro genere: texana, nubile, religiosa. Ma soprattutto non ha mai fatto il giudice: è stata sempre avvocato o meglio è stata l'avvocato dei Bush. Un po' come se Berlusconi indicasse Ghedini o Pecorella (o il buon Previti) per un seggio alla Corte Costituzionale.

Eppure la signora Harriet nonè un personaggio granitico: nel corso degli anni Ottanta ha anche sostenuto la campagna di un candidato democratico contro Bush padre per il governatorato del Texas. E soprattutto si è espressa in termini promettenti sui diritti di gay e lesbiche: un tema, insieme all'aborto, che caratterizzerà senza dubbio la nuova Corte.

Nel 1989, quando correva per un incarico pubblico a Dallas, la Miers firmò un documento in cui esprimeva alcune convinzioni: da un lato sosteneva i diritti dei gay, dall'altro era contraria ad abolire le leggi anti-sodomia in vigore in Texas. Quelle stesse leggi contro cui Sandra O'Connor votò in un memorabile verdetto 6-3 della Corte Suprema, che abolì nel 2003 tutte le leggi degli Stati Uniti che vietavano rapporti "contro natura".
Anche sui fondi per la lotta all'Aids la Miers fu ambigua: da un lato sosteneva che fossero importanti, dall'altro li subordinava a un'effettiva disponibilità dell'erario, senza considerarli una priorità irrinunciabile.

In ogni caso, la Miers non corrisponde all'identikit del "falco conservatore" che molti repubblicani auspicavano, sperando di rovesciare a destra la Corte Suprema per oltre una generazione. Eppure la sua eccessiva vicinanza al clan Bush ne fa comunque un candidato debole e non immacolato. Almeno sotto il profilo dell'opportunità politica. Vedremo che deciderà il Senato.

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