Nessun diritto alle unioni gay

Non ci saranno i Pacs, non ci saranno le unioni civili, non ci sarà alcun riconoscimento per le unioni fra persone dello stesso sesso. Nel programma dell'Unione di centrosinistra è stato raggiunto un compromesso all'insegna del clericalismo.

I Ds ci hanno abbandonato (con Fassino che elogia le proposte di Ruini), Rifondazione, Pdci e Verdi hanno rinunciato a difendere questo punto e solo la Rosa nel pugno, rappresentata da Emma Bonino, ha tenuto duro fino ad abbandonare il tavolo.
Alla fine ha vinto la Margherita di Rutelli, che ha fatto di tutto - e l'ha spuntata - per negare qualsiasi riconoscimento giuridico alle coppie gay. D'altronde il suo partito candiderà al Senato la professoressa Paola Binetti, presidente del comitato Scienza & Vita, quello contro il referendum sulla fecondazione assistita.

Comunque, ecco il testo (grassetto mio) su cui si sono accordati tutti, tranne socialisti e radicali (e vorrei vedere):

«L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico dei diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale». «Va considerato piuttosto quale criterio qualificante - continua il testo - il sistema di relazioni sentimentali, assistenziali e di solidarietà da loro stabilito e consiviso».

Quindi, le unioni - la coppia in pratica - non contano niente, proprio come voleva il signor Camillo Ruini. Si daranno - se si daranno - diritti alle persone, ma non sarà riconosciuto il valore dell'unione in sé e della vita in comune.
Questo è il compromesso, questo è quanto hanno accettato Ds, Rifondazione, Verdi e Pdci; questo è il risultato che ha ottenuto l'Arcigay con anni di penosa strategia di "moderatismo", ricordando in continuazione quanto siamo buoni, zitti e rispettosi della sensibilità cattolica. Alla nostra sensibilità non pensa mai nessuno.

È indegno essere trattati in questo modo e, come dice fda, viene voglia di astenersi o di votare Alleanza nazionale. Io invece sono sempre più convinto di sostenere la Rosa. Mi dispiace di Prodi, ma ancora di più dei Ds che hanno perso, se mai l'hanno avuta, l'anima e l'identità.

AGGIORNAMENTO: Arcigay e Arcilesbica almeno hanno replicato spiegando come stanno davvero le cose e hanno tolto l'appoggio dei maggiori movimenti gay all'Unione. Forse è vero che dovremmo manifestare in massa, ma stavolta facendo davvero sentire la nostra voce e non restando i soliti quattro gatti.

Comments

Anonymous said…
La Rosa avrà parecchi voti, mi sa. Sono avvilito.
Inoltre volevo segnalarti quest'altro episodio, forse potrebbe interessarti. http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=4650
Baci

verty
Anonymous said…
Vedi che Cinzia Leone aveva ragione...
Bisognava cambiare le lire in pizza de fango der Camerùn, altro che entrare in europa...
Anonymous said…
sì, Aelred, è davvero una delusione.
Anonymous said…
se dopo questo fantastico programma dell'unione grillini trova pure il coraggio di esultare ancora, giuro che gli piscio sulla testa

(scusate il francese)
Anonymous said…
Anche io sono molto deluso. Pur non essendo sulle posizioni dei radicali, non posso che condividere l'appello fatto oggi. Grazie per i tuoi ottimi post !

Pacs, Capezzone: invito alla mobilitazione della comunità GBLT.
C'e' chi si dimostra più ruiniano di Ruini...

Roma, 10 febbraio 2006

• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, e membro della segreteria della Rosa nel pugno:

Dopo quanto è avvenuto stanotte nel vertice dell'Unione, mi permetto di rivolgere un forte, solidale, affettuoso invito alla comunità GLBT per una mobilitazione comune e trasversale nei prossimi giorni.

Occorre che l'Unione superi il grave errore di queste ore.

Sparisce dal programma, infatti, non solo la dizione "pacs", ma il concetto stesso di "unione civile". Insomma, si arriva su posizioni ancora più retrive di quelle dei settori più filoconfessionali dell'unione.

Tutto ciò non è accettabile. C'e' chi si dimostra più ruiniano di Ruini...
Anonymous said…
Il valore dell'unione è riconosciuto da tempo nel nostro ordinamento giuridico così come sancito dall'art.29 della nostra costituzione. Ci si può sposare in chiesa, per chi è credente, o solo civilmente, in comune. Quello che invece si sta tentando di compiere con i PACS è equiparare le unioni gay ai matrimoni e questo per natura è impossibile.
aelred said…
cr, fossi in te non mischierei Costituzione e Codice (due creazioni squisitamente umane, quindi artificiali) con lo scivoloso concetto di "natura", dove rientrano realtà come i fenicotteru gay innamorati.
Comunque l'articolo 29 non dice da nessuna parte che il matrimonio è solo fra un uomo e una donna né che è vietato riconoscere altre forme di unione.
Rimandato a settembre
Anonymous said…
http://www.radicali.it/view.php?id=52383

io faccio l'avvocato del diavolo (ed anche un po lo scemo in questo caso) e mi chiedo: perche non c'è stata nessuna "chiamata alle armi" di ArciGay ed ArciLesbica? sanno solo lamentarsi oppure è vero che son troppo "mischiati" con i DS? che c'è temono che se alziamo la voce Grillini non viene piu candidato?
e "risposte" di altri circoli più battaglieri tipo il Mieli oppure il DGP?

FireMan
http://fireman.ilcannocchiale.it
Anonymous said…
Art. 29 Cost.: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio".
Società naturale, ossia uomo con donna.
Aelred: rimandato a ottobre.
Anonymous said…
Società "naturale", ossia:

"uomo con donna" in europa occidentale,
"uomo con fino a quattro donne" per i musulmani
"donna con tutti gli uomini che vuole" per gli africani del centro africa
"uomo con tutte le donne che vuole" per altri africani del centro africa
"famiglia? e che è?" per alcune tribù dell'amazzonia

dove ci sia la "natura" in tutta questa pletora di varianti, lo sai solo tu.

l'unica cosa veramente naturale è l'amore tra due persone e questo esiste (e non solo per la specie homo sapiens sapiens ma almeno per 400 specie di animali superiori)

bocciato.
aelred said…
censurarossa, vedo che oltre alla Costituzione ignori anche l'italiano, il che è più grave.
che "società naturale" significhi "uomo+donna" è un salto logico privo di alcuna giustificazione.
la famiglia (formata da un uomo e una donna, da due uomini o da due donne) è una società naturale fondata dal matrimonio. questo dice l'articolo 29. tutto ciò che non è esplicito NON ESISTE se non nelle menti impregnate di ideologia, come la tua. e comunque dopo non c'è scritto:
e vieta (o non riconosce affatto) le unioni civili, le convivenze e le altre forme di associazione fondata su legami sentimentali
aelred said…
FireMan, la chiamata c'è stata e fra un po' lo vedrai...
Anonymous said…
Aelred, a me ha sorpreso in negativo la mancata reazione di Verdi, RC e PDCI (che addirittura dovrebbero essere per ilm atrimonio) che ci hanno tutti abbandonato. Sono davveor stufo. PS. Ho linkato (anche) qui.
Anonymous said…
Bisogna dare atto ai nostri politici di sinistra (o almeno che credevamo di sinistra) che, anche se non hanno difeso i diritti della comunità GLBT, hanno comunque creato una nuova categoria del pensiero politico: dopo il cattocomunismo e il clericofascismo finalmente grazie a loro è nato il clericosocialcomunismo.
Anonymous said…
Per affrontare il tema dei PACS direi che tre sono e i principi fondamentali da tenere presenti.
Il primo, il più evidente, è che la nostra l’articolo 29 della nostra Costituzione tutela in modo esplicito la famiglia: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio».
Questo rinvio alla società naturale fondata sul matrimonio è una apertura a una verità che precede logicamente e storicamente il diritto, a un concetto unanimemente condiviso di famiglia, che sicuramente fa riferimento all’unione di un uomo e di una donna in vista della nascita dei figli. Perché, tra l’altro, dopo l’articolo 29 vengono gli articoli 30 e 31 che immediatamente ricollegano la famiglia alla procreazione e alla educazione dei figli.
L’istituto familiare viene riconosciuto come un bene per tutta la società, anche da un punto di vista culturale ed economico, tanto che «la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi» (art. 31 Cost.). Dunque la Costituzione non solo riconosce e rispetta la vita familiare, ma fa molto di più: si impegna a sostenerla - agevola - per l’apporto che essa può dare al bene di tutti. Lasciando da parte ogni considerazione su quanto inattuato sia questo principio costituzionale, si tratta ora di capire che posizione possono avere le altre unioni che hanno degli elementi in comune all’istituto familiare, ma che non ne condividono tutte le caratteristiche: la convivenza more uxorio o la convivenza tra omosessuali. La Corte Costituzionale, pur riconoscendo alcuni diritti alle coppie che convivono more uxorio, ha un punto chiaro nella sua posizione, cioè che il riconoscimento dei diritti di queste coppie non può mai arrivare alla piena equiparazione ai diritti delle famiglie sposate. Questo perché l’articolo 29 dà una tutela privilegiata alla famiglia come società naturale.
Il secondo principio da tenere presente è allora quello dell’eguaglianza, perché se la famiglia e le convivenze di fatto sono realtà diverse non possono ottenere un eguale trattamento giuridico. Infatti, il principio di uguaglianza nella nostra Costituzione, art. 3, opera secondo l’elementare e fondamentale criterio per cui sul piano giuridico debbono essere trattate in modo eguale situazioni eguali - e questo è evidente -, ma anche che debbono ricevere un trattamento differenziato sul piano giuridico situazioni che di fatto sono diverse. Anche questa è una posizione costantemente ribadita dalla Corte costituzionale, da sempre. Allora l’uguaglianza è violata sia quando si discrimina ingiustamente, perché due situazioni uguali sono trattate in modo diverso, ma anche quando si equiparano indebitamente due situazioni che invece sono diseguali sul piano della realtà di fatto. La famiglia, nella Costituzione italiana e nei fatti, è una cosa diversa dalla convivenza.
Terzo punto: se ci sono degli elementi di diritto costituzionale che ci fanno dire che la famiglia è qualcosa di diverso dalla convivenza more uxorio di maschio/femmina o di omosessuali, allora questo significa che il nostro legislatore è di fronte a un bivio: o le leggi che propone tengono conto di questa differenziazione, oppure se veramente vuole equiparare le unioni di fatto al matrimonio deve modificare la Costituzione. Non basta una legge, ma occorre metter mano alla Costituzione. Questo sembra un dettaglio tecnico, ma non è così: per modificare la Costituzione occorre seguire una procedura molto complessa, aggravata diciamo nel nostro gergo, che esige che la legge sia votata due volte dalle camere e soprattutto richiede di essere approvata da maggioranze molto più ampie di quanto accade normalmente con le leggi ordinarie ed eventualmente può essere sottoposta al voto popolare con referendum (art. 138 Cost.). Perché è importante questo aspetto che sembra tecnico o burocratico? Perché se si va a toccare la Costituzione che è il patto fondativo di una società, modificandone i valori, occorre il consenso largamente condiviso di un popolo, non basta l’opinione di una parte politica che si trova momentaneamente al governo.
Come si può ben notare credo di aver dimostrato che in materia sono tutt'altro che ignorante!!!
aelred said…
visto che non sei ignorante (se ci tieni, te ne do atto) sei in mala fede oppure accecato dall'ideologia.
per interpretare la Costituzione bisogna anche risalire alle cosiddette mentes patrum ovvero all'intenzione che avevano i padri costituenti quando composero l'art 29. essi puntavano a "salvare" la famiglia da un'indebita intromissione dello stato, com'era successo invece sotto il fascismo. e per questo tutelarono la famiglia, ma con ciò non esclusero affatto altre forme di convivenza, come scoprirai leggendo l'articolo 2 Cost, che facendo parte dei diritti fondamentali viene prima e sta sopra il 29.
In più - e qui o sei disinformato o taci un elemento fondamentale - la Corte costituzionale ha GIA' stabilito che altre situazioni, estranee al matrimonio, sono alla pari e vanno trattate allo stesso modo della famiglia fondata sul matrimonio.
è il caso dei figli naturali, che - vivaddio - sono stati equiparati in tutto e per tutto ai figli legittimi. e non poteva essere altrimenti, visto art 3 Cost.
L'uguaglianza, poi, caro censura (nome omen, il tuo) è fra i cittadini, non fra gli istituti o le aggregazioni in cui essi decidono di vivere.
per cui tutti i cittadini - anche quelli gay - hanno pari diritti. e, viste le ultime evoluzioni del diritto, hanno anche il diritto di sposarsi. ovviamente con persone dello stesso sesso, con cui decidessero di condividere un percorso di vita.
è per questo che la Costituzione non solo non esclude unioni civili, Pacs e altro estesi anche ai gay, ma anzi quasi richiede - nel combinato disposto di articolo 29, articolo 3 e articolo 2 che una legge ordinaria intervenga e chiarisca che il matrimonio si può benissimo celebrare fra due persone dello stesso sesso. In ogni caso nulla osta.
Anonymous said…
Sono esattamente 13 anni che vado sempre a votare: elezioni comunali, provinciali, regionali, europee, politiche e referendum di ogni genere.

Questa è la prima volta in vita mia che penso seriamente di astenersi. In alternativa, sarà voto alla Rosa nel Pugno.
Anonymous said…
La Costituzione non vieta i PACS e non vieta neppure i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
La Costituzione, se non viene interpretata attraverso le lenti di una ideologia religiosa, tutela la famiglia fondata sul matrimonio. Punto.
Tra chi non lo dice. E non dice che non tutela altre forme di unione.
I figli? Importantissimi.
Ma allora se la famiglia è solo quella preposta alla procreazione si prende una china pericolosa. Che si fa con le coppie di persone anziane che si sposano? E quelle sterili? Sono inutili per la società come le coppie gay? Allora il matrimonio è invalido? Lo si annulla? Lo si vieta?
La Costituzione è laica, non religiosa.
Si può essere contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso e anche contro le unioni civili, ma si abbia il coraggio di non nascondersi dietro una Costituzione che non li vieta nel modo più assoluto.
Si abbia il coraggio di dire che si è contrari perchè ideologicamente (e a mio parere anche immotivatamente) si è omofobi.
Un'ultima considerazione.
Chi ha voluto questa formulazione sulle unioni civili nel programma dell'Unione forse non si è reso conto che dare il diritto alle coppie omosessuali di sposarsi (o unirsi civilmente) avrebbe rafforzato l'istituto matrimoniale perchè l'avrebbe esteso a persone pronte ad assumersi precisi impegni e doveri l'uno di fronte all'altro e ognuno di fronte alla società.
Dare diritti alle persone che non si sono sposate ma solo convivono senza istituire un tipo di unione diversa dal matrimonio o estendere lo stesso matrimonio alle coppie omosessuali significa dire che non è necessario assumersi impegni e responsabilità tanto si hanno lo stesso diritti.
E' questo un buon servigio all'istituto familiare? Io credo di no.
Noi omosessuali non chiedevamo solo diritti.
Noi volevamo assumerci impegni purchè ci venisse riconosciuta uguaglianza.
Non hanno voluto farlo in ossequio ad una visione religiosa dello Stato.
Ora hanno colpito noi.
Attenti perchè nel futuro potrebbero colpire chiunque.
Anonymous said…
Come elettore, ma soprattutto come cittadino, sono amareggiato ed indignato che nel programma dell'Unione siano state demolite e smentite in maniera vergognosa le promesse fatte per il riconoscimento giuridico per le coppie di fatto, etero ed omo, con l'introduzione dei PACS.

Ha ragione il responsabile dell'Arcigay Nazionale, Sergio Lo Giudice, quando afferma che questa sinistra, se ancora la si può chiamare tale con questo nome, si è ancora una volta venduta e genuflessa alla volontà becera ma potente delle gerarchie vaticane.

Ancora una volta sono stati schiacciati, calpestati, violentati i diritti dei cittadini italiani che vivono sulla propria pelle una condizione sociale priva di legittimazione giuridica e che rappresenta uno specchio della nostra realtà socieale non solo italiana ma anche europea.

Per alcuni la convivenza di fatto non è una scelta; in particolare mi riferisco alle coppie di fatto gay che non hanno altre alternative . Per altri è invece una libera scelat.

Sono comunque tutti spaccati sociali degni di una protezione giuridica. Il compito dello Stato Laico è questo.

Trovo assurdo che uno come il sottoscritto, che convive un rapporto di amore con un altro uomo da ben 25 anni, sia sprovvisto della tutela giuridica che è invece riservata solo alla categoria delle persone etero.

La mia condizione di omosessualità non è stata una scelta. Sono nato così e basta. Anzi dirò di più. Se avessi avuto la possibilità di scegliere avrei scelto di essere etero. E' molto più semplice e privo, se volete, anche di sofferenza. Il sottoscritto solo all'alba dei quaranta anni si è accettato. Prima è successo di tutto. Compreso un tentato suicidio.

Alle gerarchie vaticane, che tanto si oppongono a questi riconoscimenti giuridici dovuti, dico che se DIO mi ha voluto così e perché è giusto che sia così . RIENTRO ANCH'IO A PIENO TITOLO nel suo progetto di creato che è ignoto a tutti, compreso il Papa che è un uomo come noi.

Se il Papa dice che l'omosessualità è una deviazione umana contro natura e che non è degno di una cornice di amore, se con fatto con una persona dello stesso sesso, allora io replico: che se per assurdo il Papa avesse ragione DIO, allora, DAVVERO NON ESISTE. Poichè,credo, non può esistere un DIO che rinnega ciò che egli stesso ha voluto e creato.

In cuor mio credo che DIO ESISTA e che è una presenza importante per ogni uomo e che qullo che è più importante e che non rinnega ciò che egli stesso ha creato.

Piutttosto è il Papa ed i suoi gerarchi che hanno torto e che continuano a spargere a piene mani il seme dell'odio e della discriminazione, dimenticando il vero senso di amore che è alla base della fede in DIO.

Tra qualche anno mi aspetto, come hanno già fatto in altre occasioni, le scuse che purtroppo non ripagheranno dell'umiliazione, del dolore che milioni di persone hanno dovuto subire loro malgrado.

E' UNA SCONFITTA PER TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO NELLA DIGNITA' UMANA.

A QUESTO PUNTO PERO' MI AUGUTRO CHE TUTTI I GAY E TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO NELLA DIGNITA' UMANA DIROTTINO IL VOTO VERSO I RADICAI.

Qualcuno potrà obiettare che è un voto sprecato. IO risposndo pechè se lo diamo all'UNIONE è un voto utile??

RAGAZZI IMPARIAMO A DIFENDERE I NOSTRI DIRITTI.

Saluti


Franco
Milano
Anonymous said…
perchè vi scandalizzate tanto per il solito foltafaccia degli ex (democristiani) e per la seconda componente (comunisti=catto comunisti).Avete prodi noto voltagabbana eil principe dei voltafaccia rutelli poi vengono gli altri che per una poltrona farebbero direbbero e rimangerebbero ogni specie di idea.Quindi tutto come di norma.Chiesa docet.
Anonymous said…
se si vuole che un partito conservi nel tempo una certa coerenza in modo che i "simpatizzanti"non collassino per la grave delusione che gli procurano i soliti voltafaccia: occorre votare a destra.Semplice.La dx è stata sempre con la chiesa e quindi rimane ancora fedele.Gli altri sono boe galleggianti che si attraccano al molodi turno che più gli conviene per non subire perdite eccessive di voti.
Anonymous said…
Censurarossa, ti sembrerà strano, ma nel 2006 nel mondo ci sono migliaia di coppie dello stesso sesso che crescono figli (naturali da precedenti matrimoni eterosessuali o adottivi) e convivono. Ora, vuoi chiamare questo oggetto "famiglia" oppure preferisci "lampada"? Io direi che "famiglia" rende meglio l'idea. Quando si scrisse la Costituzione italiana il fenomeno non era certo così visibile come oggi, ma siccome esiste una Costituzione formale e una Costituzione materiale, non essendoci nessun articolo che stabilisce che una famiglia è tale se forma da un uomo e da una donna, occorre interpretare il concetto di "famiglia" nel modo contemporaneo, anche alla luce degli articoli fondamentali 2 e 3 della Costituzione stessa e dei trattati internazionali firmati dall'Italia, a cominicare dalla Dichiarazione dei diritti dell'Uomo per finire con le ultime raccomandazioni del Parlamento europeo sul tema.
Questo, su un piano squisamente giuridico. Poi, su un piano politico, c'è da dire che in un mondo occidentale dove le sinistre approvano leggi che introducono l'estensione del diritto al matrimonio a tutti, la riforma dei codici civili dove si parla di "hombre y mujer" con il termine di "conyuges", e dove le destre conservano la riforme del diritto delle famiglie, suona eccentrico che il centrosinistra italiano si distingua in modo così evidente.
restodelmondo said…
Ah, dimenticavo: alla libreria Claudiana, via Sforza 12/a (accanto alla chiesa valdese di Milano, e non è un caso), due incontri su "laicità dello Stato" e "Unioni civili":
1) sabato 18 febbraio 2006 - ore 17.00 "La religione della patria laici e credenti oggi in Italia"
2) sabato 25 febbraio 2006 - ore 17.00 "Unioni civili, famiglie, coppie di fatto quando l'amore diventa un problema politico"

Al primo partecipano l'On. Vannino Chiti, DS, l'On. Franco Monaco, Margherita. Visto il pubblico medio della Claudiana, non invidio quest'ultimo.
Anonymous said…
Forse sarebbe il caso di non farsi trasportare dalle emozioni e vedere la realtà per quella che è con maggiore razionalità.
I diritti si devono anche meritare e non solo pretendere...
http://blog.libero.it/alteri/
Anonymous said…
@restodelmondo: grazie davvero per la bellissima citazione. Immagino volesse sottintendere come il vero bersaglio del nostro scontento e protesta devono ora essere i partiti dell'Unione, non la Chiesa. Per me almeno è così.

Sui deliri pseudo-giuridici (in realtà espressione di posizioni politiche omofobe, si abbia il coraggio di dichiararlo almeno, per la miseria) di chi sostiene che la costituzione del '48 ponga ostacoli a unioni civili o matrimonio per tutti, mi associo ad Aelred e Anelli che mi hanno preceduto.

anonimo 17:27. sei un grande:) (Ovviamente dò per scontato che sia uno scherzo)
Anonymous said…
A Parte il precedente commento, che non merita nessuna replica tanto è volgare e stupido, ribadisco che dobbiamo dare sempre il voto ai candidati gay.

In ogni caso per queste elezioni voterò RADICALI.
Anonymous said…
Mi aspettavo un contrordine sul consiglio dato da Aelred e altri allineati, di votare radicale e/o la rosa nel pugno,dopo l'ennesimo voltafaccia di un altro componente del centrosinistra (boselli).Invece non c'è stato.Allora perchè tanto livore contro il rutelli,la margherita e altri che per primi hanno avallato più correttamente le tesi contro PACS gay ecc.? Luigi
Anonymous said…
la politica, come la vita, è fatta di compremessi, di piccoli passi x costruire qualcosa.
come si potrebbe far accettare a tutto il centro-sinistra i PACS, le unioni gay, il taglio dei finanziamenti alla scuola cattolica, ecc.??
il compromesso raggiunto sul programma nn è da disprezzare, ma da apprezzare. e bisogna continuare a lavorare...
Anonymous said…
Caro Paolo, la politica della moderazione, dei piccoli passi, della ragionevolezza, della pacatezza, del compromesso, noi gay italiani la portiamo avanti da 20 anni e non ci ha portato ad ottenere nulla, ma proprio nulla.
In altri Paesi (Regno Unito, Spagna, paesi Bassi, Francia, Germania, Canada ecc.) i gay sono stati combattivi, estremisti, arrabbiati, hanno preteso quello che sembrava impossibile urlando e protestando.
E lo hanno ottenuto.
Non sarebbe il caso che cambiassimo finalmente strategia anche noi?
Anonymous said…
Sono d'accordo con chi dice BASTA alla moderazione.
Quanto inserito nel programma PRODI è NULLA rispetto a ciò di cui avremmo legittimamente diritto.

Sono stufo di essere un moderato, di aspettare, di comprendere, di comprendere.
BASTA non ne posso più .
Questa sinistra mi ha deluso e fa schifo.

Mi ha deluso anche BERTINOTTI

Il 9 aprile voterò solo chi difenderà i diritti dei gay che oggi, stante la situaizone di affto, restano solo il partito della ROSA NEL PUGNO.

Ebbene, voterò per loro e se qualcuno mi obietta che è un voto perso, replico : E CHI SE NE FREGA.
Perchè dando il voto a questa UNIONE non è doppiamente perso lo stesso, se non peggio????

W I RADICALI
W LA BONINO
W I PACS
Anonymous said…
X franco,ma non hai letto che anche Boselli si è allineato a prodi, dalema ,fassino ,bertinotti rutelli , mi fermo.Occuperei troppo spazio.Luigi
aelred said…
Luigi, non so dove hai letto quello che dici, ma fai solo disinformazione.
Socialisti e radicali, in pratica la Rosa nel pugno, non hanno sottoscritto il programma e non sono andati alla presentazione ufficiale.
hanno detto, però, che non usciranno dall'alleanza, ma chiedono più spazio per i valori della laicità. il voto per loro varrà doppiamente, perché è un voto laico ed è un voto che aumenta la lacità dell'Unione.ù
Vergogna su Ds, Verdi, Pdci e Rifondazione
Anonymous said…
[Da un'intervista odierna a Diliberto]
-Scusi ma non potevate concedere qualcosa anche alla Rosa nel Pugno?
«Io credo che la faticosa intesa sulle coppie di fatto sia un punto di compromesso dignitoso: è la prima volta che si sanciscono diritti per le coppie di omosessuali».
-Le associazioni gay non condividono.
«E' sbagliato non riconoscere questo passo avanti importantissimo».

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Invece P.Scanio oggi (!)annuncia che i Verdi metteranno il Pacs nel programma. Insomma, oltre al danno, la beffa.
Anonymous said…
X AELRED:il televideo della sera dice: il 24 febbraio LA RNP SIGLERA' IL PROGRAMMA DELLA COALIZIONE:Lo assicurano in una conferenza stampa BONINO e BOSELLI.Il quale aggiunge a scapito di malintesi, "firmeremo qualsiasi documento".Controlla.Più chiaro di così! Forse non sono io che faccio disinformazione.Non credi?Luigi.
aelred said…
Luigi, ho capito a che cosa ti riferisci, ma lo interpreto diversamente.
firmeranno il programma finale perché restano nella coalizione, ma su quei due punti mantengono il disaccordo.
il problema è che se insieme a loro si fossero impuntati anche Ds, Verdi, Pdci e Rifondazione non credo che la Margherita l'avrebbe spuntata
Anonymous said…
UNIONE: BONINO, NESSUN RICATTO, CHIEDIAMO ASCOLTO
Da un lancio AGI del 10 febbraio 2006


"Il nostro non era un ricatto, abbiamo sempre detto che per noi il programma è quello di Prodi, firmiamo il simbolo e tutto quello che è necessario a norma di legge, ma chiediamo una riflessione e ci auguriamo che venga presa sul serio". Così Emma Bonino della segreteria della Rosa nel Pugno, intervendo ad un convegno sul superamento del Concordato, si rivolge all'Unione, dopo che ieri al vertice sul programma non è stato raggiunto l'accordo sul tema dei finanziamenti pubblici alla scuola privata e sulle unioni di
fatto. Bonino si dice certa che le richieste avanzate da RNP saranno "un tema cassato, si dirà che la Bonino sbatte la porta, ma non è così, noi non abbiamo chiesto posti, abbiamo
avanzato la richiesta di una riflessione seria e ci auguriamo che la nostra serietà venga onorata e rispettata".
Quanto alla riunione di ieri, Bonino racconta che "sul nostro emendamento sulla scuola privata, di appena tre righe, non c'è stata nemmeno una discussione è caduto nel silenzio.
Solo Bertinotti ad un certo punto ha cercato di impapocchiare qualcosa, ma c'era solo da dire sì o no". Poi, conclude Bonino, "Diliberto ha voluto lasciare agli atti che in linea di
principio è d'accordo con noi, ma si è subito girata pagina per poi andare ad impapocchiare pure sui Pacs. Vedremo quale sarà il testo definitivo, anche se sono sicura che il tema sarà cassato.
da Luigi
Anonymous said…
ho mandato questo post a dagospia come se fosse una lettera... e l'hanno pubblicato! bisogna allargare il giro e sensibilizzare più gente possibile contro lo strapotere del vaticano.
chiedo pero scusa per non aver chiesto l'autorizzazione a te.
roberto - lt
missrettore@hotmail.com

http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_22421.html
aelred said…
Roberto, non hai fatto male a mandare questo post.
magari avresti dovuto attribuirlo al suo autore.
con simpatia :)
Anonymous said…
hai ragione ma sono stato preso dai nervi per cio che stava accadendo e non sapevo se saresti stato d'accordo nell'inviare il post. Non l'ho fatto per cercare un merito personale ma per trasmettere un messaggio su una situazione preoccupante.
Scusa ancora
Roberto - lt
aelred said…
No problem, immaginavo che fosse per quello.
in fondo vuol dire che condividevi quello che ho scritto.
Anonymous said…
Personalmente penso che sulle unioni gay è ora che i politici propongano una bella discussione in parlamento, ma delle adozioni da parte di omosessuali non se ne parla nemmeno e questo la pensa la stragrande maggioranza degli italiani.Il problema delle unioni gay è un fatto POLITICO ed è inutile dare la colpa al Vaticano perchè laggiù hanno sempre la stessa opinione da 2000 anni non si può pretendere che un'istituzione così antica cambi di colpo parere (a tal riguardo sono contrario ai sacerdoti che negano la comunione ai gay, anche se questi tipo di preti sono una piccola minoranza)
Anonymous said…
Premesso che la questione dei PACS mi lascia sostanzialmente indifferente, il compromesso che è stato raggiunto è, per l'appunto, un compromesso, il migliore possibile in questo momento; avreste voluto una formulazione esplicita ma non è stata ottenuta; è comunque un impegno che non va disprezzato.

Il fatto che la Rosa nel Pugno firmerà ugualmente il programma non toglie valore al gesto che è stato compiuto. Abbandonando il tavolo dell'Unione ha spinto per un riconoscimento esplicito della questione. E' evidente che uscire da una coalizione sarebbe politicamente suicida, ma il comportamento adottato sancisce che la Rosa nel Pugno intende quel punto come qualificante nel programma dell'Unione.

Circa la conformità alla Costituzione: c'è poco da fare, censurarossa ha ragione. La Costituzione non vieta affatto il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, ma allo stato sarebbe impossibile, a mio parere, una soluzione come quella adottata in Spagna, perché nel nostro ordinamento giuridico, piaccia o no, vige il principio del favore per la famiglia di diritto rispetto alla famiglia di fatto e ad altre forme di convivenza.

Personalmente non ci trovo nulla di scandaloso.

Comunque, se fossi un omosessuale militante (e aggiungo che non incontro mai o quasi omosessuali a riunioni politiche, ma di cosa vi meravigliate?), per me la scelta sarebbe chiara: votare per la Rosa nel Pugno sarebbe la scelta giusta.

Ed è la scelta che farò anch'io.
aelred said…
Uguccione, su alcuni punti sono d'accordo con te, su altri dissento completamente.
Il compromesso non è "il migliore possibile" per il semplice motivo che tre mesi fa ne era stato raggiunto un altro, anch'esso deludente, ma comunque molto più serio e non offensivo verso la dignità delle coppie dello stesso sesso.
Se insieme alla Bonino si fossero schierati Bertinotti, Diliberto, Pecoraro Scanio e Fassino (che invece era da Anna La Rosa) stai pur certo che il compromesso sarebbe stato più alto e la Margherita non avrebbe potuto imporre il "lodo Ruini".
Sulla Costituzione, poi, siamo agli antipodi: la Carta non dice che il matrimonio o la famiglia sono solo "fra un uomo e una donna".
Vi può piacere o no, ma in base al dettato costituzionale due uomini o due donne possono formare una famiglia, serve solo una legge che permetta loro di unirsi in matrimonio. tutto il resto è vaniloquio ideologico
Anonymous said…
Aelred, quella di centrosinistra è una coalizione eterogenea, sfrangiata, che avrà grande difficoltà a governare. Il compromesso pone le basi per un intervento legislativo sulle coppie omosessuali (che a me non riguarderà perché io sono fuori da tutto, pazienza); non ricordo il compromesso di tre mesi fa ma quello dell'altro giorno è qualcosa di significativo.

Questo sistema elettorale assurdo ha un vantaggio: consente a ciascuno di noi di scegliere la "tinta" di centrosinistra che più gli piace e più gli si confà. Sei estremista? Voti PRC. Sei comunista, ma stalinista? Voti PdCI. Sei ecologista (ma anche un po' dei prime due)? Voti Verdi. Sei "socialista" (in senso lato)? Voti DS. Sei qualunquista? Voti Di Pietro. Sei cattolico? Voti Margherita. Vuoi farti solo gli affari tuoi? Voti UDEur.

Ma tra queste c'è un'alternativa anche per chi è laico, che sia religioso (come me) o meno: può votare Rosa nel Pugno.

I compromessi come quelli di cui discutiamo sono scritti sull'acqua, sono parole. Il significato sostanziale di queste parole sarà deciso dopo le elezioni. A quel punto avrà importanza se la Rosa nel Pugno avrà ottenuto il due, il tre o il cinque per cento dei voti, e su questo bisogna concentrarsi.

Io, che di PACS m'interesso poco, voterò per la Rosa nel Pugno perché è l'unico partito dichiaratamente laico e non estremista della coalizione.

Sull'altro punto c'è poco da dire: la Costituzione contiene un richiamo ad un concetto extragiuridico, quello di "società naturale"; non interviene a specificare nel dettaglio cosa s'intenda per il semplice fatto che si dà per scontato che la famiglia in quell'accezione sia costituita da un uomo e da una donna che si sposano. La famiglia, così come l'abbiamo sempre intesa, è questa: si fonda sul matrimonio di un uomo e di una donna, almeno nella nostra società, ed è a questo che fa riferimento la Costituzione. La tua interpretazione, a mio parere, è capziosa, perché allora anche la poligamia sarebbe "costituzionale" se avessi ragione tu.

Certo, quando ci saranno ricorsi alla Corte Costituzionale a causa della legge sui PACS avremo la parola definitiva sulla questione. ;)

(Il mio è un augurio, non è ironia).
Anonymous said…
Va bene che sei un c**attone, pardon gay ma comunque prova a lasciare partire un po' meno urletti isterici quando blogghi, carina.
E poi, i coraggio di trattare anche le ragioni degli altri ?
Anonymous said…
x Anonymous said...
va bene che non sei c..lattone ma impara l'italiano
miss brodie said…
il termine "naturale" dell'ormai famigerato articolo 29 della Costituzione della Repubblica è un termine dell'arte, cioè ha un valore giuridico, a cui tenevano particolarmente i costituenti di ispirazione formazione e credo cattolici per affermare che la "famiglia" esiste di per sé, anche senza riconoscimento giuridico dello stato, in quanto, appunto, "società naturale" e non scaturita in base a un ordinamento giuridico.
Detto questo, quel naturale significa sì un uomo e una donna, in quanto questa è la forma tradizionale con cui si sono formate le famiglie in questo paese, tuttavia se si afferma che una famiglia esiste per diritto naturale e non per diritto costituito ne deriva che oggi esistono e sono riconoscibili pertanto dallo stato che la Costituzione costituisce tutte le "famiglie naturali" oggi esistenti, a prescindere dagli ordinamenti. E in parte è quello che già sta accadendo tramite la prassi giurisprudenziale, grazie alla quale i giudici estendono diritti in base alla fattispecie e all'equità. Ah, i giuristi italiani...
Anonymous said…
Veramente la formulazione intende qualcosa di diverso, e cioè non che "qualunque famiglia, comunque formata, sia naturale", quanto che la legge deve seguire l'evoluzione del concetto di famiglia nel costume; per rientrare nel concetto di "società naturale fondata sul matrimonio" sarebbe necessario che quest'evoluzione sociale del concetto di famiglia fosse accompagnata da una modifica della definizione di matrimonio, tale da aprirlo anche alle coppie dello stesso sesso.

A mio parere si tratterebbe di una lettura estremamente forzata del dettato costituzionale, ma è possibile che essa sia giusta. A questo punto personalmente trovo molto strano che gli omosessuali si sbraccino per essere completamente assimilati ad un concetto di famiglia del tutto tradizionale, ma anche questa è una scelta.

Quel che è importante, però, è che la Costituzione (che peraltro si può sempre modificare), facendo riferimento alla nozione di famiglia come "società naturale", adotta un concetto di famiglia del tutto convenzionale, e non fa ricorso ad una nozione astratta di "diritto" e di "discriminazione".
aelred said…
Uguccione, a me pare che il concetto di "discriminazione" e il suo rifiuto sia tutto nell'articolo 3 della Costituzione. che dice che tutti siamo uguali.
non è questione di essere assimilati, ma di avere pari dignità
Anonymous said…
"Discriminazione" e "differenza di trattamento" giuridicamente non sono sinonimi.

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