Crash Madrid, la censura sulla vittima gay italiana

Che paese di m...a che siamo! Aveva ragione Luttazzi.

Tra le vittime della tragedia di Barajas - l'aeroporto di Madrid dove un aereo Spanair è precipitato subito dopo il decollo - c'è anche un italiano, uno stewart siciliano 40enne, morto insieme al compagno francese e al figlio del compagno. Sì, avete letto bene: aveva un compagno e insieme formavano una famiglia, come ci riferisce Giusi Fasano sul Corriere (con un virgolettato di troppo sulla parole famiglia).

Ecco: se non fosse per il Corriere della Sera - quando sbaglia lo bacchettiamo, quando si comporta bene lo riportiamo - non avremmo conosciuto la storia di quest'uomo di 40 anni, Domenico Riso, che dalla provincia di Palermo era andato a vivere alle porte di Parigi con un ex ginnasta - medaglia d'argento e di bronzo agli Europei 2001 e 2003 - Pierrick Charilas e il figlio di lui, Ethan.

Gli altri quotidiani - non solo il Giornale, ma anche per esempio La Stampa - parlano pudicamente di "amico" o "migliore amico". Anche dopo la morte, una relazione d'affetto e d'amore fra due uomini viene negata, rifiutata, cancellata. Non può esistere, specie se coinvolge un bambino, accolto e amato da Riso "come un figlio suo", racconta il cugino.

Sarebbe un'invasione della privacy raccontare la loro storia? Mi sembra già di sentire i moralisti pelosi di casa nostra. Però quando una persona qualunque muore in un incidente, in una tragedia, in guerra, sui giornali troviamo raccontata tutta la sua vita, i suoi affetti, le persone care, tutto. Se la persona che muore è gay, allora niente! Tutto dev'essere taciuto "per rispetto". Anche di fronte alla morte siamo un paese di merda.

Comments

Anonymous said…
Ben diverso è stato il trattamento quando si è parlato dall'architetto romano ucciso da un romeno. Lì non ci sono state remore a parlare della sua omosessualità.
Viviamo in uno schifosissimo paese..

ciao Domenico Ethan e Pierrick per sempre insieme
Unknown said…
come al solito siamo dei moralisti del cavolo.
Anonymous said…
Senza pensare ai preti pedofili, impuniti, e a tanti altri pedofili che bazzicano le strade in cerca di ragazzini prostituti, spesso figli di Rom dati in prestito. Tutti impuniti, sempre.
Veramente un paese di merda!
Asenath
Anonymous said…
La cosa ancora più ridicola però sono i tanti siti di notizie gay che trovano le lamentele ridicole. Come se fosse ridicola la censura che si è volutamente fatta non volendo chiamare le cose con parole chiare e precise; mi ricorda un po' la notizia del "principe azzurro che diventa gay" dove tutti i giornali prima gridano allo scandalo e poi si rivela tutto frutto delle sì paranoiche fantasie di un genitore omofobo.
Anonyme said…
Bongiorno tutti!
Non parlo bene italiano dunque vado a parlare francese e spero che ppodrete tradure...
{Personnellement je suis plutot en colere par rapport aux propos que vous tenz1!
Le francais qui est decede etait un ami. Je l appreciais pour ce qu il etait.
Je suis tres touche par sa disparition, et vous la seule chose que vous dites c est que dans les journaux ils n ont pas dit qu il etait gay...
Pour moi qu ils le disent ou non ca ne le fera pas revenir.
Quand je lis ce que vous mettez, je ne vois qu une bande d egoistes qui veulent parler de leur homosexualite car ils se sentent tout le temps rejette. Ca s appelle de la paranoia.
Je ne suis pas du tout contre l homosexualite, mais il y a d autres moyens de vous exprimer que de parler de personnes decedees!!!
Spero veramente che potete tradure quello che ho detto!

Un amico di Pierrick

Popular posts from this blog

I cristiani omofobi non sono graditi in Gran Bretagna

La pagliuzza e la trave: la fiera dei cattolici ipocriti

Not trip for (gay) cats