Contro l'Aids prevenzione, farmaci e nuove cure

La diffusione delle cure anti-Aids a tutti i sieropositivi e i malati del mondo: è questo l'obiettivo primario di cui si discute alla XVII conferenza internazionale sull'Aids (Aids 2008), aperta ieri a Città del Messico. Entro il 2010, la comunità internazionale si era impegnata due anni fa, le cure dovrebbero essere a disposizione di tutti: questa è l'occasione per verificare quanto di quell'impegno è stato realizzato e quanto manca ancora.

Ma la Conferenza ospita anche relazioni sulla ricerca scientifica e sugli avanzamenti nel campo del vaccino e delle cure. Il problema principale, a quanto risulta, è che le cure si diffondono, ma la prevenzione no, o non abbastanza. Le nuove infezioni si sono ridotte, ma in misura troppo limitata e nel mondo continuano ad ammalarsi milioni di persone ogni anno: 2,7 milioni nel 2007.

C'è poi la questione delle conseguenze dei farmaci anti-retrovirali sull'organismo dei pazienti, il rischio di attacchi di cuore dopo terapie di lungo periodo e la resistenza del virus Hiv.
Prostitute, omosessuali maschi e tossicodipendenti che usano siringhe rimangono categorie a rischio, secondo il rapporto Unaids, ma mentre sono aiutati con la prevenzione in molti paesi, sono più esposti al contagio in quegli stati dove non sono protetti contro la discriminazione. L'Italia di quale gruppo di paesi farà parte?

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