Una buona notizia da Palermo

Questo paese, forse, non è del tutto perduto (No, non sto parlando di Veltroni: su di lui mi riservo un post per domani).

Non potete capire il sospiro di sollievo all'uscita della sentenza che ha assolto la professoressa di Palermo, quella di "scrivi cento volte sono un deficiente".

Il giudice, vivaddio, ha sentenziato che la punizione
non è umiliante, anzi: è un mezzo pedagogico del tutto lecito
Meno male che qualcuno ragiona ancora da queste parti. Non so se ricordate il caso. Un bulletto aveva maltrattato un compagno di scuola impedendogli di entrare in bagno: "Questo è il bagno degli uomini, tu sei frocio sei una femmina". Qualcosa di simile all'attacco di nervi di Elisabetta Gardini contro Vladimir Luxuria alla Camera dei deputati. La professoressa aveva scelto di spiegare la questione a tutta la classe, introducento il concetto di deficiente, come qualcuno che manca di qualcosa.

La famiglia del ragazzino, offesa, invece di rimproverare il figlio e cominciare a educarlo aveva denunciato la prof, chiedendo anche un risarcimento; e il pm aveva deciso per il rinvio a giudizio.

Meno male che c'è un giudice a Palermo.

Comments

GG said…
Ottima notizia!!
Anonymous said…
Come al solito, la fonte di questa stortura è una famiglia ("normale") che cresce i figli senza il rispetto degli altri.

Vogliamo parlare dei problemi comportamentali dei bambini che vivono in ambienti così diseducativi? :)
Anonymous said…
la cosa più avvilente è che la famiglia del bullo aveva giustificato il ricorso alla denuncia con l'affermazione che "la punizione aveva creato gravi danni psicologici" al loro figlioletto (no comment)

evidentemente questi bravi genitori non si son minimamente preoccupati dei danni psicologici che il loro pargoletto avrebbe potuto causare al malcapitato a cui ha impedito di entrare nel bagno.

evidentemente in qualche caso la deficienza è ereditaria.
Anonymous said…
Sono perfettamente d'accordo. Pensavo di scriverne anche io, ma dopotutto non è ancora tardi.
Anonymous said…
La notizia è buona se non altro perchè afferma il principio di autorità contro la presunta democraticità della partecipazione delle famiglie ai processi pedagogici della scuola.

Poi che tra giovani eterossessuali e giovani omosessuali ci possa mai essere qualcosa in comune la strada è lunghissima da percorrere.
E le tutele legali delle diversità creano ghetti ancora più fastidiosi e peggiori.
Anonymous said…
"E le tutele legali delle diversità creano ghetti ancora più fastidiosi e peggiori."

ma la mancanza di qualsiasi tutela crea solo sopraffazione e discriminazione. dunque, cosa proponi?
aelred said…
gattopesce,
non te la prendere. Al si è assunto l'ingrato compito di ricordarci che c'è ancora tantissimo da fare per far crescere questo paese sulla strada del rispetto reciproco e della convivenza felice
Anonymous said…
ma mica me la prendo :)
che la strada da percorrere in questo paese sia ancora lunghissima lo so (leggo giusto oggi che se a milano il comune nega qualsiasi patrocinio a qualsiasi cosa odori di gay, la generalitat de catalunya per celebrare il 28 giugno ha deciso che esporrà sul pennone la bandiera arcobaleno a fianco di quella della catalunya, della spagna e dell'unione europea)

però non possiamo continuare a tirar fuori la storia delle "leggi di tutela" che sarebbero ghettizzanti, quando quel che crea la ghettizzazione è proprio la mancanza di tali leggi di tutela.

in francia l'uso di espressioni omofobe è reato, non mi sembra che i nostri "cugini" di oltralpe si sentano ghettizzati per questo ;-)
Anonymous said…
La legge può punire comportamenti, non favorirne altri.

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