Il movimento lgbt italiano è allo sbando
Almeno un decennio di battaglie politiche e manifestazioni di piazza senza un risultato, pur minimo che fosse. Un Pride oceanico - quello del 2000 a Roma - baciato dal successo solo grazie all'insipienza e alla vanità delle alte gerarchie cattoliche, che provocarono una reazione alle loro offese. La scelta - demenziale e scellerata insieme - di proporre e sostenere un compromesso al ribasso (i Pacs), che poi ci portà al compromesso sul compromesso (i Dico) e infine al nulla. E adesso questa squallida sceneggiata, che ha lordato un Pride, quello di Bologna, non moltitudinario ma discretamente partecipato.
Il movimento lesbico gay bisex e transgender italiano - se esiste e se mai è esistito - sembra proprio sull'orlo di una crisi di nervi; o forse l'ha già superato. Non si spiega altrimenti come una manifestazione di massa possa diventare l'occasione per lucrare un po' di visibilità senza aderire (Facciamo breccia) o, peggio ancora, escludere persone che sono la storia del movimento, invocare l'intervento dei poliziotti e poi lavare i panni sporchi in pubblico per denigrare gli avversari interni e segnare un punto mediatico a proprio favore (Arcigay e Arcilesbica).
Davvero: mentre eravamo lì ci aveva choccato la notizia dell'arresto di una militante storica (Graziella Bertozzo), fermata dalla Digos e portata in questura; ma ancora più sorprendente e fuori luogo è stato il successivo comunicato di Mancuso e Polo (Arcigay e Arcilesbica)
Il movimento lesbico gay bisex e transgender italiano - se esiste e se mai è esistito - sembra proprio sull'orlo di una crisi di nervi; o forse l'ha già superato. Non si spiega altrimenti come una manifestazione di massa possa diventare l'occasione per lucrare un po' di visibilità senza aderire (Facciamo breccia) o, peggio ancora, escludere persone che sono la storia del movimento, invocare l'intervento dei poliziotti e poi lavare i panni sporchi in pubblico per denigrare gli avversari interni e segnare un punto mediatico a proprio favore (Arcigay e Arcilesbica).
Davvero: mentre eravamo lì ci aveva choccato la notizia dell'arresto di una militante storica (Graziella Bertozzo), fermata dalla Digos e portata in questura; ma ancora più sorprendente e fuori luogo è stato il successivo comunicato di Mancuso e Polo (Arcigay e Arcilesbica)
E' invece un dato di fatto che Bertozzo non aveva diritto di salire sul palco, e come lei non hanno parlato altri. Graziella Bertozzo non è nuova ad azioni ed atteggiamenti alterati e aggressivi, l'uso della violenza verso le volontarie del Pride e gli agenti di Polizia hanno portato al fermo e alle conseguenti denunce. Per non alimentare scoramento nella piazza che dimostrava la capacità del movimento lgbt di continuare a lottare, dal palco abbiamo fatto appello alle forze dell'ordine perché rilasciassero la Bertozzo. Oggi però in nessun modo vogliamo esprimere solidarietà nei confronti di una militante sempre in cerca dello scontro.Forse qualcuno dovrebbe cercare di recuperare l'uso della ragione e lavorare per ottenere qualche risultato, invece di pavoneggiarsi delle rare occasioni mediatiche in cui ottiene il diritto di parola.
Comments
Fabio
BELLA BRECCIA