Il cinema gay premia Lino Banfi

Era ora! Finalmente, lasciatemelo dire, una parte della comunità lgbt italiana ha deciso di riconoscere ufficialment l'impegno, sincero e disinteressato, di un artista che non ha esitato a spendere la sua immagine popolare e la sua credibilità per la causa dell'uguaglianza e dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transgender.

Lino Banfi riceverà a Torino, nel corso del Festival glbt Da Sodoma a Hollywood, il premio speciale Glbt e, nonostante qualche suggerimento di restare a casa, andrà orgogliosamente a ritirare il riconoscimento. Ci lamentiamo sempre dello scarso coraggio e impegno di attori e cantanti italiani, in confronto ai loro colleghi americani.

Negli ultimi anni siamo stati smentiti da "Nonno Libero", che ha raccolto il testimone di un altro grande attore, amico e difensore dei gay, quel Nino Manfredi con cui Banfi recitò qualche anni fa il coraggioso film-tv "Un difetto di famiglia", che sarà proiettato proprio a Torino.

"Ho conosciuto il direttore del Festival, Giovanni Minerba l'anno scorso a Torino - ha detto Banfi - e quando mi hanno comunicato la loro intenzione di darmi un premio quest' anno ho detto loro che ne ero onorato. Molte cose da allora sono successe anche in seguito al serial 'Il padre della sposa' che ha suscitato le ire di molti tra cui l'Osservatore Romano. Molti mi hanno consigliato di non venire al festival di Torino, ma io ho una malattia, la coerenza, e così sono qui".

Comments

F said…
Il padre delle spose è terribile di serie Z, ma fa piacere quando anche la pancia del paese riesce a esprimere un messaggio positivo. Ha un posto tra i miei dvd..
Anonymous said…
altro particolare non trascurabile ma che amplifica ulteriormente il merito di lino banfi: non ha mai nascosto di essere uomo politicamente schierato a destra. eppure sul tema si espone e parla con una chiarezza, un'ampiezza di vedute e una coerenza che molti a sinistra se la sognano, a cominciare dai teo-dem e dai baciapile della margherita
restodelmondo said…
Amen, Gattopesce. Ché quello che manca in Italia è la civiltà dei diritti, quella viene prima di destra e sinistra.

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