Nihil novum sub sole

Ruini non cambia, neppure nella sua ultima prolusione da presidente della Cei al Consiglio permanente dei vescovi italiani. A settembre infatti sarà sostituio e il Papa sta già cercando il suo successore.
Comunque, il cardinale è tornato una volta di più sul tema del Pacs, ha scomunicato le leggi regionali, come quella che sta preparando la Puglia, e ha ripetuto una volta di più che le unioni civili (o i Pacs) danneggiano gravemente la famiglia legittima fondata sul matrimonio (ergo, esistono altre famiglie, più o meno legittime, anche fuori dal matrimonio).

Con tutto ciò "don Camillo" ha avuto l'ardire di sostenere che la chiesa non si schiera alle prossime elezioni, che dà solo indicazioni generali e non parteggia per una parte. L'unico, come al solito, che ha commentato a tono è stato Enrico Boselli: «Tutto si può dire, fuorché il cardinal Ruini si comporti in modo neutrale. È intervenuto anche questa volta come se fosse un premier ombra del Paese, ha attaccato i pacs e le Regioni che hanno affrontato il problema e propugna una sorta di partito trasversale dei cattolici che dovrebbero difendere principi e valori contro chi, come noi, si batte invece per estendere i diritti civili».

Ruini come Bush: un discorso da capo di stato, da presidente del Consiglio-ombra. Perché non si candida alla testa dell'Udc?

Comments

Anonymous said…
Evidentemente sia tu che io stiamo più dalla parte di Peppone che di Don Camillo (mi riferisco al test di qualche post fa, che ho fatto anch'io con risultati simili) :)

Ruini è scandaloso, praticamente il messaggio è "Io non mi schiero ma voi votate UDC"...

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