Né con la Cdl né con l'Unione

Finalmente è finito il collateralismo dell'Arcigay. La più grande associazione italiana di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, nell'ultimo Consiglio nazionale, ha stabilito la linea che terrà in campagna elettorale. Lotta contro Berlusconi e il suo governo omofobo di Tremaglia, Buttiglione e Calderoli, con l'aggravante dei partiti nazi-fascisti che sono entrati nella Casa delle Libertà.

Ma nessun sostegno all'Unione, che ha deluso le attese e non è stata in grado di raggiungere un compromesso di alto livello. Voto "solo a quei partiti (Italia dei Valori, Pdci, Rosa nel Pugno, Verdi, Rifondazione, Ds) che hanno inserito in modo esplicito le nostre richieste nei propri programmi, ma non ci riconosciamo nell’Unione in quanto tale".
Dal giorno dopo le elezioni, se vincerà il centrosinistra, bisognerà lottare ancora di più per evitare che i nostri diritti siano dimenticati.
"Inizia per noi una fase di radicalità sociale: oggi per mandare a casa Berlusconi, domani per richiamare il futuro governo ai suoi doveri costituzionali di fronte al Paese”.

Comments

Anonymous said…
in realtà mi sembra di sentire Concia/Benedino che parlano degli operai del movimento (hai letto su queer-it)...
restodelmondo said…
(E la Bindi oggi sul Corriere che diceva che i gay devono *smettere di desiderare* le adozioni. Un orwelliano thoughtcrime, la parità.)

Una buona notizia, comunque. Sana. Emancipata. E, di nuovo, grazie del servizio di pubblica utilità che offri con questo blog.

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