Contro i gay Bush sta con Iran e Cuba

Alle Nazioni Unite gli Stati Uniti d'America hanno votato insieme all'Iran e ad altri stati fondamentalisti, fra cui l'antidemocratica Cuba di Fidel Castro, per negare lo status di osservatori alle organizzazioni in difesa di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.

Nonostante i ben noti contrasti politici, quindi, l'Amministrazione Bush sui "valori" è perfettamente in linea con gli ayatollah di Teheran. Ma non c'è da stupirsi, in fondo gli integralisti si assomigliano a tutte le latitudini.

A maggio del 2005 due organizzazioni, l'Ilga - con sede a Bruxelles - e la danese Lbl avevano chiesto lo status di osservatori al Consiglio economico e sociale dell'Onu, l'Ecosoc. Contro questa richiesta hanno lavorato l'Egitto e l'intera Conferenza islamica. Finché l'Ecosoc ha dato parere negativo.
Ecco i voti
Contro l'ammissione delle due organizzazioni hanno votato: Camerun, Cina, Cuba, Pakistan, Russia, Senegal, Sudan, Usa, Zimbabwe.
A favore: Cile, Francia, Germania, Perù, Romania (!)
Astenuti: Colombia, India, Turchia
Assente: Costa d'Avorio

Ovviamente 40 organizzazioni per i diritti umani, fra cui Human Rights Watch e National gay and lesbian task force, hanno inviato una lettera al segretario di stato Usa, Condoleezza Rice, per chiedere conto della scelta americana. Washington si è schierata con il peggio del peggio che esista al mondo in fatto di diritti umani. Sorprendente per una nazione che vuole esportare la democrazia.

Comments

Anonymous said…
E' la solita logica da Risiko: lo "scontro di civiltà" Occidente-Islam o la cortina di ferro politica (con Russia, Cina o Sud Del Mondo), sono schemi che saltano quando si tratta di schiacciare l'anello più debole. E le poche armate rosa se la vedono sempre più brutta di tutti:(

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