Censura su Brokeback mountain
La buona, vecchia censura non va mai in vacanza.
Non sto parlando dello "sprofondo" americano, dei cinema dello Utah che hanno vietato la proiezione di Brokeback mountain, per quel misto di bigottismo e superstizione che ormai ha contagiato buona parte d'America.
Parlo dell'Italia, dove venerdì è uscito il film di Ang Lee, ormai onusto di premi ottenuti da una parte e dall'altra dell'Atlantico. Orbene: I segreti di Brokeback mountain (lasciamo stare questo titolo da romanzo d'appendice) in Italia è vietato ai minori di 14 anni. L'avevo letto da qualche parte, ma pensavo a una svista, dal momento che il film - l'ho visto tre mesi fa in versione originale - non ha scene di nudo, non mostra sesso esplicito ed è solo una storia di sentimenti. "Questione di contenuti", pare che abbiano detto - secondo Liberazione - dalla Commissione di censura.
D'altra parte da una Commissione (ipocritamente ribattezzata "per la revisione cinematografica") di cui fanno parte come esperti di "cultura cinematoggrafica" un'attrice embedded (Clarissa Burt), un giornalista politico di Raiuno (Francesco Pionati) e l'ex segretaria personale di Berlusconi (Debora Bergamini)....
Secondo me c'è da essere indignati. L'amore fra due uomini in Italia non può essere trasmesso: questa è la verità. È già successo prima di Natale con Reinas, commedia leggera se mai ce ne fu una. Assolutamente non in grado di turbare alcunché.
E mentre nel Natale a Miami dei Vanzini grandi e piccini si sollazzano con sesso mimato, realizzato e immaginato, due cowboy che si amano sul grande schermo non sono adatti a un pubblico di minori.
Questo paese è uno schifo.
Non sto parlando dello "sprofondo" americano, dei cinema dello Utah che hanno vietato la proiezione di Brokeback mountain, per quel misto di bigottismo e superstizione che ormai ha contagiato buona parte d'America.
Parlo dell'Italia, dove venerdì è uscito il film di Ang Lee, ormai onusto di premi ottenuti da una parte e dall'altra dell'Atlantico. Orbene: I segreti di Brokeback mountain (lasciamo stare questo titolo da romanzo d'appendice) in Italia è vietato ai minori di 14 anni. L'avevo letto da qualche parte, ma pensavo a una svista, dal momento che il film - l'ho visto tre mesi fa in versione originale - non ha scene di nudo, non mostra sesso esplicito ed è solo una storia di sentimenti. "Questione di contenuti", pare che abbiano detto - secondo Liberazione - dalla Commissione di censura.
D'altra parte da una Commissione (ipocritamente ribattezzata "per la revisione cinematografica") di cui fanno parte come esperti di "cultura cinematoggrafica" un'attrice embedded (Clarissa Burt), un giornalista politico di Raiuno (Francesco Pionati) e l'ex segretaria personale di Berlusconi (Debora Bergamini)....
Secondo me c'è da essere indignati. L'amore fra due uomini in Italia non può essere trasmesso: questa è la verità. È già successo prima di Natale con Reinas, commedia leggera se mai ce ne fu una. Assolutamente non in grado di turbare alcunché.
E mentre nel Natale a Miami dei Vanzini grandi e piccini si sollazzano con sesso mimato, realizzato e immaginato, due cowboy che si amano sul grande schermo non sono adatti a un pubblico di minori.
Questo paese è uno schifo.
Comments
(Ho qui accanto a me un cofanetto inglese di Futurama: è vietato ai minori di 12 anni. Il che mi lascia supporre che la censura inglese sia piuttosto rigida - ma lo sia coerentemente per etero e gay.)
Per inciso, Aelred, hai toccato due dei motivi per cui voglio andarmene dall'Italia: se avessi un figlio glbt non vorrei che crescesse in un Paese dove è normale che sia un cittadino di seconda classe, e se avessi una figlia femmina non vorrei crescesse in un Paese dove è normale che valga solo per le sue cosce e il suo petto, manco fosse una gallina.
PS. la Burt in commissione grida vendetta.
Chi non intendesse fare carriera accademica, faccia domanda di emigrazione in Canada all'ambasciata o al consolato: è un grande Paese e c'è spazio per tutti. Basta sapere fare qualcosa e spiccicare qualcosa di inglese o di francese...
No, tanto per cercare di fare un po' di servizio pubblico.
Principino