Australia, sì del Senato ai diritti per le coppie gay

L’Australia, che negli ultimi anni è stata uno dei paesi che più fieramente hanno contrastato l’uguaglianza dei diritti per le coppie dello stesso sesso, si avvia a riconoscere tutele e benefici per le coppie gay e lesbiche che convivono more uxorio. Il Senato, infatti, ha approvato una serie di emendamenti che correggono oltre 100 leggi federali su famiglia, tasse e sanità per includere anche le famiglie omosessuali. La proposta, di origine governativa, è stata presentata dal ministro Penny Wong - nella foto - primo esponente dell’esecutivo di origine asiatica e omosessuale dichiarato nella storia dell’Australia. Adesso le riforme passano alla Camera dei rappresentanti, che dovrebbe dare facilmente il proprio sì.

Con questo passo avanti, reso possibile dal nuovo governo laburista che ha posto fine a più di un decennio di esecutivi di destra guidati da John Howard, l’Australia riconosce una serie di diritti alle famiglie omosessuali, in tema di pensioni, sanità, diritto alla casa, fisco; ma tiene chiusa la porta al matrimonio, che proprio sotto il governo Howard fu “blindato” con una legge che lo definisce espressamente come “unione fra un uomo e una donna”.

Con la sconfitta delle destre, il movimento lgbt sperava che si riaprisse il dibattito sul matrimonio per tutti, ma il governo laburista proprio mentre si impegnava a sradicare ogni forma di discriminazione anti-gay aveva messo in chiaro che la definizione di matrimonio non sarebbe stata modificata.

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