Prof anti-omofobia, il Pm impugna l'assoluzione

Non è finita l'odissea della professoressa di Palermo, che punì un ragazzino omofobo facendogli scrivere 100 volte "sono un deficiente".

Il pubblico ministero di Palermo ha impugnato la sentenza di assoluzione, sostenendo che la punizione inflitta è "degradante" e che siamo di fronte a un metodo
da rivoluzione culturale cinese del 1966.

Secondo il magistrato, dunque, la professoressa deve essere punita per abuso di mezzi di correzione e lesioni. Deciderà un giudice.

Comments

Anonymous said…
Ecco a cosa porta diventare PM senza avere scritto per 100 volte "sono un deficiente".
Anonymous said…
questa è la conferma del famoso assioma di Cipolla sulla stupidità umana:

dato un gruppo qualsiasi di esseri umani, esiste sempre una percentuale σ (sigma) di persone irrimediabilmente stupide

i PM non fanno eccezione a questa regola
Anonymous said…
'Questa e' il diritto, bambola', direbbe Humphrey Bogart.

Naturalmente avete idea di cosa siano i diritti, vero?
Anonymous said…
i diritti esistono per tutti però e non possono essere usati come un mezzo per sfuggire e sottrarsi alle proprie responsabilità.

e se proprio vogliamo parlare di diritti: anche l'insegnante ha il diritto di comminare una giusta punizione, soprattutto se data per punire la violazione di un diritto ben più importante, come quello alla non discriminazione.

non facciamo i garantisti duri e puri perché troppo spesso il durismo e purismo è un bellissimo alibi per lavarsi pilatescamente le mani.

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