Meglio trans che gay in Iran

È proprio vero che non c'è niente di più inedito di ciò che è già stato pubblicato.
Così questa settimana sul Venerdì di Repubblica c'è un'altra testimonianza di una trans iraniana, che sta completando il percorso da uomo a donna e racconta come Teheran sia diventata - nell'ambito del Medio Oriente - una sorta di "paradiso" per i trans e le trans, che lì si possono operare e ottenere il cambio di sesso.

Merito di una fatwa del vecchio ayatollah Khomeini, impietosito dalla storia di Mariam Molkara, una donna nata uomo. Di fronte al suo desiderio di essere donna, l'anziano leader religioso decise che era giusto permettere il cambiamento a chi era nato con un corpo, ma si sentiva di appartenere a un altro sesso.

Tutto bene, quindi?
Non proprio. Se i trans e le trans, nonostante discriminazioni e pestaggi, tutto sommato riescono almeno a ottenere un'assistenza medica, tutt'altra musica per i gay.

Un anno fa due adolescenti gay, uno addirittura minorenne, furono impiccati in un villaggio rurale dell'Iran, ufficialmente per un presunto atto di violenza; secondo alcune fonti locali, invece, proprio per la loro omosessualità e per la vergogna che avevano provocato alle famiglie e all'interà comunità.
Gay, lesbiche, bisessuali, transgender ed eterosessuali manifestammo a Milano, in luglio, sotto il consolato iraniano, nonostante qualche dubbio e la sensazione di essere in parte manipolati dalla propaganda imperiale anti-iraniana. La difesa della vita, comunque, viene prima di tutto, insieme alla difesa dei diritti civili.

A un anno di distanza le associazioni milanesi hanno organizzato un nuovo incontro, giovedì 20 luglio, alle 18:30 in corso Magenta 59, "davanti alla sede della Rappresentanza della Commissione Europea a Milano per violare, con i nostri corpi e le nostre voci, il silenzio colpevole che avvolge ogni forma di violenza discriminatoria e per proclamare e manifestare la nostra volontà:
di esercitare in piena libertà i nostri diritti, nel pieno e democratico rispetto e nella piena valorizzazione di ogni forma di diversità di identità di genere, di orientamento sessuale, di etnia, di religione, di convinzione filosofica, di opinione politica, di stato sociale, di condizione fisica e mentale;
di ribadire il nostro sdegno verso ogni tentativo, soprattutto se violento, di limitare tali diritti o di negare il valore di tali diversità;
di essere protagoniste e protagonisti nella vita pubblica, sociale, culturale e politica del nostro paese".

Personalmente non potrò esserci perché non sarò a Milano in quei giorni, ma aderisco personalmente e con questo blog, per quel pochissimo che conta. Anche voi potete mandare un'adesione pubblica a questo indirizzo.
Chi c'è, invece, se può vada lì a manifestare, anche per me.

Comments

atreliu said…
Grazie Ale,
al momento alcuni firmatari di questo evento sono:
Cig Arcigay Milano
All Different - All Equal (campagna del Consiglio d'Europa)
Coordinamento Queer Unioni Civili Firenze
..
Si sta lavorando per avere il patrocinio anche del Forum Nazionale Giovani, dei Giovani Musulmani, e di Facciamo Breccia.

Ho mandato qualche email anche a
Usciamo dal Silenzio
CGIL Nuovi Diritti
Provincia, Affari Sociali

avete altre idee?
aelred said…
beh, io lo manderei almeno anche al Comune- ufficio affari sociali
così vediamo se la signora Moratti è così democratica.
poi ci sarebbero Nessuno tocchi Caino, i Radicali, la Comunità di Sant'Egidio, l'Unicef (uno dei due era minorenne)...
Anonymous said…
"Propaganda imperiale anti-iraniana" o_O ? Che fai, adesso parli come Marco Rizzo :D ?
aelred said…
stefano, non è strano che queste notizie - di origine incerta e difficile conferma - siano state diffuse proprio all'apice dello scontro fra Iran e Stati Uniti.
cmq, no, non parlo come Rizzo :)

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