Lo scellerato scambio fra unioni gay e matrimonio
Forse dietro c'è una buona intenzione, il desiderio di dare una risposta alle richieste dei conviventi e delle coppie gay e lesbiche. Eppure, se si dovesse realizzare il piano ideato da alcuni parlamentari di centrodestra, le discriminazioni aumenterebbero invece di diminuire.
Ma di che stiamo parlando? Alcuni senatori del Pdl di area finiana - destra liberale, quindi - hanno preparato un pacchetto di norme a proposito del diritto di famiglia e delle convivenze, comprese quelle omosessuali. In realtà la presentazione ufficiale, affidata a una conferenza stampa, è stata bloccata dai vertici del partito al Senato, cioè Gasparri e Quagliarello.
In ogni caso è bene guardare con attenzione e valutare quel poco che sappiamo. La senatrice Germontani annuncia che "il mondo è cambiato" e che bisogna rispondere alle esigenze dei cittadini. Come? Introducendo un riconoscimento ufficiale delle convivenze, anche in tema di pensione; ma con un elemento in più. Modificare l'articolo 29 della Costituzione, introducendo i diritti dei conviventi, ma specificando che il matrimonio "è solo l'unione tra un uomo e una donna".
Una bella soluzione per accontentare i bigotti che vogliono sembrare moderni e tenere buoni i gay con annesso senso di colpa, che non si sentono degni di accedere ai medesimi istituti dei loro concittadini eterosessuali.
Per quanto mi riguarda è meglio se i colleghi di partito della Germontani cassano immediatamente questa idea; in caso contrario sarà una proposta contro cui combattere in ogni luogo e con ogni mezzo: articoli, manifestazioni, appelli. E persino con i mezzi giuridici: un articolo che dichiari il matrimonio solo l'unione fra uomo e donna sarebbe, infatti, incostituzionale, perché violerebbe l'articolo 3 della Costituzione, che gerarchicamente lo precede.
Ma di che stiamo parlando? Alcuni senatori del Pdl di area finiana - destra liberale, quindi - hanno preparato un pacchetto di norme a proposito del diritto di famiglia e delle convivenze, comprese quelle omosessuali. In realtà la presentazione ufficiale, affidata a una conferenza stampa, è stata bloccata dai vertici del partito al Senato, cioè Gasparri e Quagliarello.
In ogni caso è bene guardare con attenzione e valutare quel poco che sappiamo. La senatrice Germontani annuncia che "il mondo è cambiato" e che bisogna rispondere alle esigenze dei cittadini. Come? Introducendo un riconoscimento ufficiale delle convivenze, anche in tema di pensione; ma con un elemento in più. Modificare l'articolo 29 della Costituzione, introducendo i diritti dei conviventi, ma specificando che il matrimonio "è solo l'unione tra un uomo e una donna".
Una bella soluzione per accontentare i bigotti che vogliono sembrare moderni e tenere buoni i gay con annesso senso di colpa, che non si sentono degni di accedere ai medesimi istituti dei loro concittadini eterosessuali.
Per quanto mi riguarda è meglio se i colleghi di partito della Germontani cassano immediatamente questa idea; in caso contrario sarà una proposta contro cui combattere in ogni luogo e con ogni mezzo: articoli, manifestazioni, appelli. E persino con i mezzi giuridici: un articolo che dichiari il matrimonio solo l'unione fra uomo e donna sarebbe, infatti, incostituzionale, perché violerebbe l'articolo 3 della Costituzione, che gerarchicamente lo precede.
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