Ruini, viva la faccia!

Ah, finalmente una parola di verità. Com'è giusto che sia viene proprio dal cardinale Ruini, signore e padrone della chiesa cattolica italiana.

I Pacs servono ad "aprire la strada ai matrimoni gay", ha detto il porporato mentre ribadiva, in un'occasione ufficiale i suoi numerosi no: no all'eutanasia, no ai funerali per Welby, no alle coppie di fatto. Mentre il movimento gay e la sinistra si vergognano di difendere ciò che propongono, cioè un riconoscimento pubblico e ufficiale per le coppie dello stesso sesso, il cardinale Ruini va dritto al cuore del problema e proclama la posizione della chiesa: no alle coppie gay: un pensiero forte in mezzo a tanti distinguo. Viva la faccia!
Il mio apprezzamento del cardinale si ferma qui (solo alla sua sfrenata coerenza), ché poi nel merito le argomentazioni di Ruini sono indifendibili. Secondo lui I diritti dei conviventi e dei loro figli sono già assicurati dal "diritto comune". Non c'é motivo di "creare un modello legislativamente precostituito". Al massimo si può modificare il diritto civile.
Fra un po' Ruini scriverà anche direttamente i disegni di legge.
La dichiarazione più vergognosa, però, è quella che riguarda il concetto di famiglia.
"Le assai meno numerose coppie omosessuali - ha continuato - in buona parte vogliono a loro volta rimanere un fatto esclusivamente privato e riservato; altre invece sembrano costituire il principale motore della pressione per il riconoscimento legale delle unioni di fatto, con cui intenderebbero aprire, se possibile, anche la strada per il matrimonio". Ma, ha spiegato il presidente della Cei, "nel pieno e doveroso rispetto per la dignità e i diritti di ogni persona, va osservato che una simile rivendicazione contrasta con fondamentali dati antropologici e in particolare con la non esistenza del bene della generazione dei figli, che è la ragione specifica del riconoscimento sociale del matrimonio".
Ormai si può dire impunemente, anzi è ormai quasi pacificamente accettato, che la famiglia esiste solo con il matrimonio. Dunque una coppia di sessantenni, i cui figli sono andati a vivere da soli, non formano più una famiglia; una coppia sterile non è una famiglia; e due giovani che non vogliono figli non sono una famiglia.

Comments

Anonymous said…
Io non ho resistito: dopo il servizio del TG1 ho scritto un'email a Gianni Riotta. A fronte delle quotidiane esternazioni non si è mai sentita nei TG la voce dei diretti interessati, non tanto le associazioni glbt che lasciano il tempo che trovano, quanto quella delle persone come noi che son già coppia di fatto da tempo.

So che non servirà a niente ma se cominciassimo a far sentire la nostra voce di individui un po'più spesso, chissà.

Testo dell'email pubblicato integralmente sul mio blog.
Anonymous said…
Ho scritto qualcosa a riguardo proprio qui...

http://elfobruno.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1332899
Anonymous said…
Sottoscrivo col sangue quel che ha detto Gattopesce. Ieri mi e' capitato di guardare l'edizione delle 20 del Tg1 su internet e sono rimasto davvero sorpreso dalla faziosita' del servizio. Non solo perche' era la miliardoennesima dichiarazione di un alto prelato contro i pacs, che pure finiva come notizia di APERTURA del tg1 (mi spiegate, di grazia, dove cippa si e' ficcato Riotta il valore notizia? Quando un alto prelato parlera' in favore del Pacs cosa fara' Riotta, ci fa su un'edizione straordinaria del Tg?), ma anche perche' in questi servizi e' data poi la parola a un rappresentante della Margherita, che parla contro il matrimonio gay, e a uno della destra che parla contro i gay tout court. BASTAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
Anonymous said…
Gattopesce oppure Aelred, per favore mi date qui la mail di Riotta? Gli scrivo due righine anche io. Grazie, volo a lezione.
Anonymous said…
anelli se guardi bene l'indirizzo email della direzione del TG1 è riportato nel mio post

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