Quant'erano moderni i democristiani
L'anagrafe della popolazione residente deve essere tenuta registrando "le posizioni relative alle singole persone, alle famiglie e alle convivenze"(legge 24 dicembre 1954, numero 1228; governo Scelba I, coalizione Dc, Psdi, Pli; ministro dell'Interno Mario Scelba).
"Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune".(Decreto del presidente della Repubblica del 30 maggio 1989, n. 223; governo De Mita I, presidente della Repubblica Francesco Cossiga).
Sulla base di queste due norme, il Consiglio comunale di Padova ha votato una mozione - approvata da tutto il centrosinistra con l'astensione anche di qualche consigliere di Forza Italia - che impegna il sindaco a modificare l'anagrafe e permettere alle coppie conviventi, anche dello stesso sesso, di dichiarare il loro legame "per vincolo affettivo".
Fra le reazioni contrarie, scontate quelle delle destre e la rabbia dell'Osservatore Romano, spicca il commento negativo di Paola Binetti, senatrice della Margherita in quota Ruini. Peccato che appunto oltre 50 anni fa il legislatore abbia riconosciuto tra le famiglie anche le convivenze e che i democristiani fossero molto più realisti e "laici" di questi neoclericali. In più non si vede come l'operazione patavina violi l'accordo - al ribasso - raggiunto dall'Unione in sede di programma.
Non sfuggirà a nessuno, credo, il valore politico delle violente reazioni contro questo risultato di Padova. Se non sarà possibile in Parlamento raggiungere un accordo fra cattolici democratici e sinistra su temi etici come le coppie dello stesso sesso, allora tempo che per il Partito Democratico non ci sia davvero spazio
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