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Showing posts from January, 2009

Memoria per ebrei, gay, zingari e tutti i diversi

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Il Vaticano cancella la scomunica e riaccoglie i vescovi Lefebriani scismatici, anche se negano (tutti, non solo quello che lo dice a voce alta) la persecuzione degli ebrei, minimizzano l'entità della Shoà e si rifiutano di firmare i documenti conciliari che riconoscono il valore della religione ebraica e delle altre religioni al di fuori del cattolicesimo. Tutto questo proprio in concomitanza con l'anniversario del Concilio Vaticano II - vera bestia nera dei cattolici reazionari - e soprattutto in concomitanza con la Giornata della Memoria , che ogni anno ci ricorda l'enormità della persecuzione degli ebrei e delle altre minoranze, ad opera del nazismo e del fascismo. Insieme alle vittime ebree (in numero che non si può paragonare agli altri perseguitati) e alle altre categorie oppresse, noi gay, lesbiche, bisessuali e transgender dobbiamo mantenere il ricordo, per troppo tempo negato e occultato, delle lesbiche e soprattutto dei gay perseguitati dal nazismo e dal fascismo

Ma non era meglio l'amico gay della Tatangelo?

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Aridatece Anna Tatangelo!!! L'anno scorso decine di amici, conoscenti e blogger mi hanno deprecato e svillaneggiato perché non trovavo così male la canzone portata da Anna Tatangelo a Sanremo, "Il mio amico". Era tutto un fiorire di "fa schifo", "che vergogna", "che speculazione", e cc. ecc. Dal mio punto di vista dicevo che il livello artistico era, né più né meno, quello delle altre canzoni di Gigi D'Alessio; e che in più un messaggio come quello ("che male c'è se ami un uomo come te"), che parla un linguaggio semplice e non da intellettuali, potete veicolare concetti positivi anche al pubblico, anziano, della prima serata di Raiuno. Adesso, a distanza di un anno, mi pare che il livello intellettuale - e la buona fede - della bella Anna giganteggino di fronte alla squallida e pericolosa operazione cultural-pubblicitario-canzonettistica di Povia. Finora non ne ho parlato perché mi sembrava di dare ulteriore spazio a un'

Morto Pio Laghi, cardinale complice dei torturatori argentini

Papa Giovanni Paolo II l'aveva promosso al rango di cardinale e poi investito di importanti incarichi nella Curia romana, dove era rimasto sotto l'attuale papa Benedetto XVI. Eppure Pio Laghi, morto nella notte a Roma , nel corso degli 85 anni della sua vita non aveva sempre testimoniato la parola del Vangelo. Di solito si parla sempre bene di chi è morto, ma invece in alcuni casi è giusto fare il contrario: non si arriva al punto di festeggiare, però non si esclude un brindisi. Non piangeranno di fronte a questa notizia le Madri di Plaza de Mayo, le donne che durante la dittatura argentina della Giunta militare testimoniarono con le loro manifestazioni lo sgomento e la rabbia per la scomparsa dei loro figli, i desaparecidos . Monsignor Pio Laghi, infatti, fu nunzio apostolico del Vaticano a Buenos Aires durante la dittatura dal 1974 e, secondo numerose testimonianze, non solo giustificò pubblicamente la dittatura per motivi politici, ma coprì i delitti dei militari, aiutò e