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Showing posts from September, 2008

Un modo per giustificare la mia assenza

In questi ultimi tempi non sto postando molto (ma mi trovate sempre su Queer), anche per questo motivo . Volete che distrugga il mio contorno occhi?

I gay (italiani?) del 2000 sempre più perbenisti

Negli anni Settanta il movimento gay voleva cambiare il mondo e rivoluzionarlo in nome di una sessualità libera e liberata; negli anni Ottanta si concentrava nella lotta all'Aids e nell'impegno per la prevenzione; negli anni Novanta cominciavano a farsi strada le battaglie per i diritti civili... E adesso? Adesso sembra che tutti noi, come il resto della società d'altronde, siamo sempre più rinchiusi nel nostro piccolo particulare di guicciardiniana memoria e che abbiamo introiettato il perbenismo piccolo-borghese contro cui avevamo sempre combattuto. Intendiamoci: la lotta per l'uguaglianza e l'integrazione comporta inevitabilmente una dose di omologazione e di "normalizzazione"; ma da qui a condividere stereotipi e pregiudizi dei benpensanti... ce ne corre! Questa riflessione nasce da un post che ho scritto su Queer, in cui davo conto di una rapina con accoltellamento in un parco di Milano, noto come luogo di battuage (ndr: spazio, cittadino e extraurb

Ancora così affascinati dal sesso bareback?

Non so quanto siano utili davvero questo tipo di messaggi "in negativo" sui rischi che derivano dal sesso senza protezioni. Il video però, pur molto angosciante, è anche molto bello. Di Hiv non parliamo davvero abbastanza.

L'unico modo per colpirli: al portafoglio

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Avremo trovato l'arma da usare contro questi tizi in sottoveste, che pretendono di spiegarci che cos'è una famiglia senza averne mai formato una? C'è poco da ridere per il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. Per la prima volta da quando esiste il meccanismo (perverso) dell'8 per mille, è in calo la percentuale che gli italiani hanno assegnato alla chiesa cattolica. Le firme sulla casella "chiesa cattolica" del 730 o di Unico o del Cud sono passate dall'89,82% per il 2008 all'86% per il 2009; mentre nello stesso periodo aumentavano le indicazioni a favore dello stato. In cifre, si tratta di 35 milioni di euro in meno per le casse della Cei. Ricordiamo sommessamente che i fondi dell'8 per mille furono usati, per esempio, per la manifestazione anti-Dico del Family Day nel 2007. I vescovi sono in fibrillazione e si preparano a rilanciare le campagne pubblicitarie, nella migliore (o peggiore) tradizione mercantile; nessuna autocritica, n

Brunetta e Rotondi, il dovere di dire no all'elemosina

Due ministri del governo Berlusconi, Renato Brunetta e Gianfranco Rotondi, hanno preparato e stanno per presentare un progetto di legge su diritti e doveri dei conviventi. Non sono i Pacs, non sono neppure i Dico, sono i Didoré (basta con questi acronimi, per carità), un'altra variante di un riconoscimento minimo per tutelare in qualche modo le persone che vivono insieme, siano omo o eterosessuali, siano fidanzati o amici che convivono. Di per sé non c'è nulla di male, anzi si tratta di un'iniziativa a suo modo lodevole, pur presentata con mille distinguo e cautele per non scontentare i poteri forti di oltretevere. Ma la comunità lgbt di questi "diritti" non si fa proprio niente. Basta leggere i chiarimenti che offre Brunetta: nessuna mimesi, nessuna imitazione riduttiva del matrimonio . La mia visione della famiglia è quella dell'articolo 29 della Costituzione, e non può prescindere dal matrimonio tra un uomo e una donna. La famiglia è un bene pubblico, e c

Anche in Italia escono allo scoperto i gay in divisa

Se vi ricordate a luglio, quando a Barcellona fu celebrato l'incontro europeo delle associazioni di persone lgbt nelle forze dell'ordine, qui su Village lamentavamo l'assenza di italiani, a rimarcare ancora una volta la diversità e l'arretratezza del nostro paese. Adesso quel vuoto è stato colmato grazie a Polis aperta , un associazione che riunisce gay lesbiche bisex (e credo anche trans) che lavorano in divisa come poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, finanzieri, militari di Esercito, Marina e Aviazione. Per la prima volta anche in Italia i gay in divisa rivendicano la propria visibilità e si espongono a viso aperto, offrendo anche le loro capacità al servizio dell'intera comunità e in particolare nella lotta a ogni tipo di discriminazione. L'associazione, che esiste da qualche tempo, si darà un nuovo statuto e farà il proprio debutto pubblico a Bologna il 26 settembre, quando si riunirà il direttivo. Non tutti ancora sono "fuori dall'armadio&q

L'Arcigay incontra La Repubblica. 'Sticazzi!

Sapete che non faccio parte del partito anti-Arcigay per definizione, che anzi possiedo una tessera politica dell'associazione e, più d'una volta, ho tentato di difenderla dalle accuse ingiuste, tranne quando era francamente indifendibile. Come adesso. In preda alla recente “comunicatite”, Arcigay ci informa che l’associazione “nelle persone del suo presidente Aurelio Mancuso e del suo segretario Riccardo Gottardi” (ma che è, un cinegiornale dell'Istituto Luce?) ha incontrato il direttore del quotidiano La Repubblica, Ezio Mauro. E allora? È successo qualcosa di significativo? Repubblica sosterrà una campagna di stampa per i diritti delle persone lgbt? Farà pressioni sul Pd, suo partito di riferimento, perché abbandoni i clericali al loro destino? Si impegna a realizzare un’informazione corretta sulle questioni del mondo lgbt? O chiede scusa per la terribile gaffe (mettiamola così) del suo corsivista Francesco Merlo? No, perché per una sola di queste novità sarebbe valsa