Il lupo Vaticano e gli agnelli laici
"I gay non si possono sposare. Non si devono sposare". Perché? "Perché distruggono la famiglia". Ma in che modo, scusi? "Distruggono la famiglia perché distruggono la famiglia. E lei è un pericoloso laicista che non vuole lasciare alla chiesa cattolica la libertà di parola. Di questo passo noi cristiani finiremo nelle catacombe".
Questo è, più o meno, il ragionamento (si fa per dire, ovvio) delle gerarchie cattoliche e dei clericali, vecchi e nuovi, che intasano il nostro paese. Nessuna argomentazione valida, nessuna giustificazione alle loro posizioni, nessuna spiegazione reale. Solo e soltanto ideologia.
Come il cardinale Trujillo, secondo cui la richiesta di unioni civili per i gay e le lesbiche è "un capriccio".
Bene ha fatto il presidente della Camera Bertinotti a rispondere a tono per difendere cittadine e cittadini insultati e offesi da un ministro del culto. Benissimo ha fatto l'Arcigay a replicare con una serie di argomentazioni inoppugnabili:
"Spero che a Natale - dice Lo Giudice - tra le fiabe che i genitori racconteranno ai loro bambini non manchi quella de ‘Il lupo e l’agnello’ di Fedro, celebre autore latino del primo secolo dopo cristo ex schiavo dei romani. Il lupo accusa l’agnello di sporcargli l’acqua del ruscello, nonostante l’agnello si trovi a valle. E’ difficile aver buoni argomenti per negare a qualcuno il diritto di essere trattato come tutti gli altri. Si ricorre così a delle scuse artificiose”.
Intendiamoci. La chiesa ha tutto il diritto di dire ciò che vuole. Certo, dare al Vaticano libertà di offesa a gay e lesbiche è come consentire al presidente iraniano Ahmadinejad di negare l'Olocausto degli ebrei e attaccare Israele. Può farlo, ma non è proprio un comportamento da elogiare.
In ogni caso quello che mi preoccupa non è l'interventismo della chiesa, quanto l'acquiescenza delle forze politiche. Anche di quelle della sinistra.
Questo è, più o meno, il ragionamento (si fa per dire, ovvio) delle gerarchie cattoliche e dei clericali, vecchi e nuovi, che intasano il nostro paese. Nessuna argomentazione valida, nessuna giustificazione alle loro posizioni, nessuna spiegazione reale. Solo e soltanto ideologia.
Come il cardinale Trujillo, secondo cui la richiesta di unioni civili per i gay e le lesbiche è "un capriccio".
Bene ha fatto il presidente della Camera Bertinotti a rispondere a tono per difendere cittadine e cittadini insultati e offesi da un ministro del culto. Benissimo ha fatto l'Arcigay a replicare con una serie di argomentazioni inoppugnabili:
Sostenere che i Pacs indebolirebbero la famiglia è come dire che il diritto di voto delle donne indebolisce quello degli uomini, che la libertà di culto degli ebrei minaccia quella dei cattolici, che il diritto alla pensione di reversibilità dei lombardi, lede quello analogo dei laziali."
"Spero che a Natale - dice Lo Giudice - tra le fiabe che i genitori racconteranno ai loro bambini non manchi quella de ‘Il lupo e l’agnello’ di Fedro, celebre autore latino del primo secolo dopo cristo ex schiavo dei romani. Il lupo accusa l’agnello di sporcargli l’acqua del ruscello, nonostante l’agnello si trovi a valle. E’ difficile aver buoni argomenti per negare a qualcuno il diritto di essere trattato come tutti gli altri. Si ricorre così a delle scuse artificiose”.
Intendiamoci. La chiesa ha tutto il diritto di dire ciò che vuole. Certo, dare al Vaticano libertà di offesa a gay e lesbiche è come consentire al presidente iraniano Ahmadinejad di negare l'Olocausto degli ebrei e attaccare Israele. Può farlo, ma non è proprio un comportamento da elogiare.
In ogni caso quello che mi preoccupa non è l'interventismo della chiesa, quanto l'acquiescenza delle forze politiche. Anche di quelle della sinistra.
Comments
grande post! Sempre moltissima stima per te e quello che scrivi.
detto da voi ha un gran valore :)
Doloroso e spiacevole ma ho come l'impressione che andrà a finire così.