Napolitano: "Omofobia e xenofobia sono contro la Costituzione"

Sono due giorni di prime assolute per noi, piccoli componenti della comunità lgnt italiana. Per la prima volta a Milano abbiamo dato vita a una manifestazione spontanea, partecipata, pacata e altamente simbolica. Una fiaccolata Lgbt che toglie qualunque argomenti alle persone che disertano il Gay Pride con la scusa che è "una baracconata".

Ancora più sorprendente, per me almeno, e aggiungo commovente è il discorso che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha pronunciato alla Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, seduto di fianco alla ministra Carfagna. A mia memoria mai un Presidente aveva fatto un riferimento così chiaro, esplicito, limpido e sentito alla comunità lgbt.

Napolitano - che ha aperto il suo intervento citando ovviamente la violenza contro le donne - ha prima denunciato la violenza contro le donne insieme a "omofobia e xenofobia" come contrarie alla Costituzione italiana. In questo smentendo l'interpretazione riduttivistica delle Pari opportunità, operata dalla ministra Carfagna.

Ma non si è fermato qui Napolitano, anzi ha aggiunto un riferimento inequivocabile alla lotta per i diritti delle persone Lgbt:
Di indubbia attualità è il richiamo alla non discriminazione, cui ci vincola la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che indica tutti i possibili motivi di discriminazione da mettere al bando : il sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le convinzioni personali, le convinzioni politiche, fino alla, così recita l'articolo 6 della Carta, disabilità e all'orientamento sessuale. Quest'ultima, innovativa nozione, va ricordata e sottolineata nel momento in cui l'intolleranza, la discriminazione, la violenza colpiscono persone e comunità omosessuali.

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