D'Alema in Puglia: delirio punito o capolavoro di strategia?

Gli elettori di centrosinistra in Puglia hanno scelto a valanga Nichi Vendola come candidato alla presidenza della Regione alle prossime elezioni: 73% per lui contro il 27% a Boccia, candidato ufficiale del Pd, appoggiato e sostenuto da Massimo D'Alema, da Bersani e da Enrico Letta.

Ora le alternative sono due: o D'Alema è completamente accecato da un delirio di onnipotenza e non è minimamente in grado di prevedere e neppure percepure gli umori del suo elettorato; oppure D'Alema ha realizzato il capolavoro politico della sua carriera, per di più sacrificando se stesso e la propria immagine.

Sì, perché prima di queste primarie l'immagine di Vendola, pur popolare in Puglia, era stata un po' acciaccata prima dall'uscita da Rifondazione, poi dai risultati non esaltanti di Sinistra, ecologia e libertà, la formazione guidata proprio dal presidente della Puglia. Adesso, invece, dopo le primarie stravinte, Vendola sta celebrando un trionfo personale, la sua immagine è splendente e, in più, può godere dell'effetto "Davide contro Golia", con D'Alema nella parte del cattivo di turno.

Vuoi vedere che il diabolico D'Alema aveva architettato tutto fin nei minimi particolari proprio con questo obbiettivo? Con in più il sacrificio personale di passare per intrigante e spregiudicato, solo per ridare al centrosinistra un'opportunità di giocarsi le elezioni con qualche possibilità di farcela?

Mi piacerebbe pensare che fosse così.

Comments

Fabio said…
Ale ci piacerebbe, si, ma sinceramente non ci crediamo...

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