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Showing posts from September, 2009

E se nessun politico andasse più da Vespa?

Il segretario del Pd Franceschini ha rinunciato a partecipare alla trasmissione di Vespa "Porta a porta", per non coprire con la sua presenza l'operazione-spot andata in onda l'altra sera. Anche Di Pietro, in qualche modo, ha rinunciato a presenziare per ora e per il futuro. Ma che succederebbe se i politici di centrosinistra rinunciassero in blocco a sedere su quelle poltrone bianche, dove spesso anche loro sono stati vezzeggiati e coccolati? Che succederebbe in par condicio , quando è obbligatorio un equilibrio tra le parti politiche? Si otterrebbe un grande risultato: nessuno andrebbe in tivvù e il pubblico, per informarsi, dovrebbe cominciare a leggere i giornali, a leggere internet, a farsi un'opinione in modo più autonomo. Se poi questa rinuncia si estendesse anche agli altri programmi (perché il solo Vespa?), allora conquisteremmo quella sobrietà che da tempo è andata perduta. E forse i giornalisti della tv, pubblica e privata, si impegnerebbero di più nell

E Berlusconi buttò i cattolici in braccio alla sinistra

Non c'è niente da fare, questo paese vive una situazione di estremo degrado civile e morale; e le prospettive per il futuro sono ancora più cupe, se possibile. In particolare per le minoranze, come quella lgbt, che non si vede proprio a chi si potrebbero affidare. Finché ci sarà Berlusconi, con la Lega e i ciellini, di diritti gay neanche parlarne. Sarà difficilissimo avere una legge contro le violenze omofobiche, figuriamoci unioni civili, matrimonio o adozioni per le famiglie omoparentali. Ma che succederà quando (e se) finirà l'epoca berlusconiana? Sotto il profilo dei diritti civili l'opposizione targata Pd non lascia presagire nulla di buono né di meglio rispetto al Pdl. Le posizioni su unioni gay, matrimonio per tutti e adozione sono moderatissime - molto più a destra dei principali partiti conservatori europei - e nessuno della classe dirigente Pd sembra pronto a impegnarsi in una battaglia identitaria sui diritti civili. C'è di peggio. Quando Berlusconi ruppe co

L'incomprensibile destino di alcuni autori gay

Davvero, mi sfuggono le dinamiche commerciali delle case editrici italiane. Come tutti saprete alla Mostra del cinema di Venezia il designer texano Tom Ford - colui che risollevò le sorti di Gucci - ha presentato in concorso il film "A single man", il cui protagonista Colin Firth ha conquistato anche la Coppa Volpi come miglior attore protagonista; la pellicola invece è stata premiata con il Queer Lion, come miglior opera a tematica lgbt.. Ora, non tutti sanno che questo film - su cui le opinioni sono contrastanti , ma che merita di essere visto - è tratto da un romanzo di Christopher Isherwood, ripubblicato qualche anno fa in Italia da Guanda con il titolo "Un uomo solo". Personalmente mi aspettavo - anzi ne ero quasi certo - che il libro sarebbe stato ripubblicato, distribuito e lanciato con spreco di energie e pubblicità. Quale migliore occasione del lancio di un film tratto dal romanzo? Invece niente, nulla, nada. Il libro è introvabile sia online sia in librer

Quam minumum credula postero....

Horatius Carminum I, 11 Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios temptaris numeros. Ut melius, quidquid erit, pati, seu plures hiemes, seu tribuit Iuppiter ultimam, 5 quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare Tyrrhenum: sapias, vina liques, et spatio brevi spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero. Non domandarti, o Leuconoe, non è lecito saperlo, quale sorte gli dèi diedero a me, quale a te; non consultare gli oracoli babilonesi. Piuttosto accetta tutto ciò che verrà, sia che innumerevoli inverni ti abbia assegnato Giove sia che quello attuale sia l'ultimo, che da opposte scogliere tormenta il mar Tirreno: sii saggia, versa il vino e lascia le speranze di lungo periodo, la vita è breve. Mentre parliamo fugge il tempo invidioso: afferra l'attimo e confida il meno possibile nel domani.

Napolitano: "Omofobia e xenofobia sono contro la Costituzione"

Sono due giorni di prime assolute per noi, piccoli componenti della comunità lgnt italiana. Per la prima volta a Milano abbiamo dato vita a una manifestazione spontanea, partecipata, pacata e altamente simbolica. Una fiaccolata Lgbt che toglie qualunque argomenti alle persone che disertano il Gay Pride con la scusa che è "una baracconata". Ancora più sorprendente, per me almeno, e aggiungo commovente è il discorso che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha pronunciato alla Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, seduto di fianco alla ministra Carfagna. A mia memoria mai un Presidente aveva fatto un riferimento così chiaro, esplicito, limpido e sentito alla comunità lgbt. Napolitano - che ha aperto il suo intervento citando ovviamente la violenza contro le donne - ha prima denunciato la violenza contro le donne insieme a "omofobia e xenofobia" come contrarie alla Costituzione italiana. In questo smentendo l'interpretazione ridu