Sull'alcol le parole vuote ( e omofobe) dei brontoloni

D'accordo: siamo ad agosto, il Ferragosto è appena passato, abbiamo ancora il pranzo sullo stomaco e non è facile riempire i giornali. Ma resta sorprendente la doppia pagina che Repubblica dedica oggi alla "piaga" dell'alcol.

La fiera del luogo comune, della nostalgia per i bei tempi andati e per l'aristocrazia scompatsa, signora mia. Con un'articolessa di Sandro Viola che dà la stura al peggiore snobismo radical-chic fin dall'esordio in cui un amico si affaccia dal suo balcone e guarda una famosa piazza romana per denunciare la "deboscia" che ora si chiama movida.

Poteva mai l'amico di Viola avere un balcone in periferia? Il dramma è che sarà vero e il solito manipolo di privilegiati può discettare dalle colonne di un quotidiano teoricamente progressista.

Da qui tutto un rimpianto dei bei tempi andati, del buon gusto della vecchia borghesia e dell'ignoranza di questi giovani ubriaconi, poverini.

Non manca neppure l'inutile, ingiustificato, fuoriluogo eppure inevitabile accenno omofobo a proposito dei vecchi bar ormai perduti:
Nessuno avrebbe osato alzare la voce. Non c'erano esibizioni Gay&Lesbian.

È vero: che orrore questa modernità!


Inviato da iPhone

Comments

Anellidifumo said…
Se hai riaperto il blog, voglio reinserirti nel mio elenco.

Popular posts from this blog

Se anche in Italia la Corte Costituzionale...

A che serve l'ordine dei medici?

I cristiani omofobi non sono graditi in Gran Bretagna