Mara Carfagna, ministro non pervenuto
Le aggressioni, gli insulti, le violenze anti-gay sono ormai episidi
quotidiani, un bollettino di guerra in cui ld vittime sono gay,
lesbiche, trans e tutte le persone con una sessualità e
un'affettività (non dimentichiamolo) non maggioritaria.
quotidiani, un bollettino di guerra in cui ld vittime sono gay,
lesbiche, trans e tutte le persone con una sessualità e
un'affettività (non dimentichiamolo) non maggioritaria.
In Italia abbiamo un ministro preposto alla tutela e promozione delle
Pari opportunità, adesso incarnato dall'elegante e ineffabile signora
Carfagna. A proposito, che fine ha fatto la ministra, assurta a tale
carica grazie a innegabili virtù? In Sardegna non legge i giornali?
Oppure parla di gay e lesbiche solo in sedi europee?
Forse il suo compagno di partito Gianni Alemanno, sindaco di Roma,
farebbe bene a richiamarla ai suoi doveri istituzionali e umani. Visto
che è lì pagata con i soldi di tutti noi.
Sarebbe ora che promuovesse una legge contro l'omofobia e si occupasse
di farla approvare in tempi rapidi. Solo così potrebbe giustificare la
sua presenza al Consiglio dei ministri.
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