Prop 8: non è questione di pelle, ma di religione

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Non sono stati tanto l’etnia o l’età, ma piuttosto il grado di istruzione e la religione a dividere i sostenitori e gli avversari dei matrimoni gay in California, nel referendum sulla Proposition 8 che ha cancellato il diritto di sposarsi per le coppie dello stesso sesso.

Una ricerca statistica, condotta dal prestigioso Public Policy Institute della California, rivela che dietro la vittoria del Sì alla proposta - secondo cui il matrimonio è solo l’unione fra uomo e donna - non bisogna vedere tanto il peso dell’elettorato latino o afroamericano, quanto la frattura tra chi è strettamente religioso e chi è laico.

Secondo il sondaggio, il sì ha ottenuto i suoi migliori risultati fra i cristiani evangelici e fra le persone che non sono andate al college; mentre ha votato sì “solo” il 56% di chi ha più di 55 anni e il 57% degli elettori non bianchi. Il sostegno più alto al sì è venuto dai cristiani praticanti, con l’85% di sì tra gli evenagelici, il 66% tra i protestanti e il 60% tra i cattolici. La Proposition 8, poi, ha vinto a mani basse tra chi si è fermato alle superiori (69% di sì), cgi guadagna meno di 40mila dollari all’anno (63%) e i latinos (61%).

In generale il 48% dice No ai matrimoni gay, il 47% è favorevole e un 5% indeciso, in linea con i precedenti sondaggi dello stesso istituto. “Mai - ha detto il direttore Mark Baldassare - la maggioranza dei californiani ha detto di essere a favore dei matrimoni gay”. Ma le due posizioni adesso sono più vicine che mai, il che è un buon segno visto che pochi anni fa i contrari erano molti di più.

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