Gay, quello che Obama non ha fatto (e forse non farà)

Perché in California il voto popolare ha bocciato, seppur di poco, il matrimonio fra persone dello stesso sesso? E perché lo stesso stato che ha dato a Barack Obama oltre il 60% dei voti, poi ha appoggiato una proposta chiaramente discriminatoria?

Un'ampia minoranza di votanti bianchi, una buona maggioranza di ispanici e una schiacciante maggioranza di neri (7 su 10) hanno votato sì, cioè a favore del divieto di matrimonio gay. Da un lato pressati da una campagna che puntava sulle paure - sulla scuola, sulla libertà religiosa - dall'altro disorientati da un candidato presidente, Barack Obama, che si barcamenava tra le sue convinzioni religiose e le sue posizioni politiche: il matrimonio "è solo fra un uomo e una donna", ma "vanno combattute le discriminazioni contro gay e lesbiche". E dunque? La conclusione non poteva che essere un no ai matrimoni - che già erano in vigore peraltro - lasciando a gay e lesbiche il contentino di una qualche forma di unione civile.

Come uscirne? Di certo non con un rigurgito razzista contro neri e ispanici, che hanno dato retta alle loro chiese; ma più facilmente lottando per migliorare le condizioni morali, economiche e culturali di queste minoranze, che prima di essere differenti sotto il profilo etnico sono svantaggiate nell'accesso al sapere e al benessere; e dunque più sensibili ai richiami fondamentalisti e irrazionali delle religioni organizzate.

Comments

EagleIt said…
condivido in pieno... io l'ho detto che Obama qui da noi è sopravvalutato :(
Fabio

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