Gay e Aids, la dottoressa Atzori fa disinformazione



HIV, gay e DICO (video rimosso da YouTube)
Caricato da razionalismo

La dottoressa Chiara Atzori non demorde e, bersagliata dalle critiche, si schermisce accusando questo blog (quale onore) di travisare le sue parole. In realtà ieri ho pubblicato solo un estratto della trasmissione "incriminata" perchè Youtube aveva cancellato il video dove si poteva ascoltare (chi sa su pressione di chi?); adesso, per fortuna, il video è stato pubblicato su Daily Motion e chiunque può ascoltare e farsi un'idea. Ma sentite come si difende la dottoressa:

Gentile ascoltatore, dopo la sua mail di "sdegno" che mi è stata comunicata dalla redazione di Radio Maria, ho fatto un giro in rete e credo di aver capito cosa è successo: probabilmente lei non ha ascoltato la trasmissione ma ha letto quanto scritto ieri 6/10 da un attivista, su un sito web chiamato Village (villag.globspot.com), dove sostiene(chissà perchè solo ora, visto che ho trasmesso a metà del mese scorso) che io avrei "criminalizzato" i gay dai microfoni di Radio Maria.
Probabilmente qualcuno avrà raccontato in modo distorto di avere sentito durante la trasmissione (che verteva su aggiornamenti in tema di HIV e non sull'omosessualità), il riferimento al bollettino del 12/9/2008 emesso da CDC (Center fo Diseases Control) di Atlanta in cui sono riportati i preoccupanti dati sulle nuove infezioni HIV registrate negli USA nel 2006. Purtroppo non è una opinione o una "criminalizzazione" ma un triste dato di realtà: il 52% delle stesse sono a carico di MSM cioè di maschi omosessuali, e questo a 25 anni dalla scoperta dell'AIDS come patologia.Se si considerano i comportamenti "misti" si sale al 72% per i maschi. Allego per chi fosse interessato, la fonte in esteso,da leggere con attenzione così da farsene una ragione e dismettere uno sdegno immotivato.( MMVR 57(36): 985-989).

Sul cosiddetto esito distruttivo dello stile di vita gay, nei paesi in cui questo è "normalizzato" anche qui non sono parole mie, ma sono le parole usate nel documentario di un attivista gay che è andato in onda sulla BBC, registrato in gran Bretagna e tranquillamente consultabile in rete : anche di questo, lascio seguire il testo in esteso,e qui il recapito web: credo che un attivista gay sia meno accusabile di me di…omofobia!
www.lifesitenews.com/lnd/2008/sep/08091011.html


Punto 1: la trasmissione - che è di qualche tempo fa, ma è stata diffusa in Rete da poco - verteva sull'Hiv, ma come al solito su Radio Maria si è finiti presto sul tema dei gay. Evidentemente c'è una fissazione, una "ferita" direbbe la dottoressa. Dei dati del Cdc di Atlanta, pubblicati tempo fa, avevamo parlato anche qui e sappiamo che purtroppo rimangono alte le infezioni nei rapporti fra maschi. Quello che la dottoressa Atzori non dice, forse perché non sa l'inglese (ne dubito) o perché non le conviene dirlo, è che il Cdc di Atlanta (un organismo federale) spiega la particolare vulnerabilità dei maschi gay con due motivi: da un lato la scarsa informazione sulle precauzioni da usare (profilattico, quello che la Atzori da buona cattolica aborre), dall'altro l'omofobia e la discriminazione, oltre alla difficoltà di mantenere relazioni stabili a lungo.

Punto 2: la Atzori collega questi dati con la "normalizzazione" dell'omosessualità e spiega che i casi di Aids aumentano quando la normalizzazione è avvenuta. Peccato che i dati siano del 2006 e che negli Stati Uniti, in quell'anno, le coppie dello steso sesso si potessero sposare solo nel piccolo stto del Massachusetts; e solo quest'anno, 2008, la Corte Suprema della California ha introdotto la novità anche sulla West Coast. Allora, di quale normalizzazione si parla? Che le coppie gay non sono arrestate? o non sono torturate? La dottoressa Atzori ci spieghi quello che dice.

Punto 3: Il ragionamento della dottoressa, comunque, fa acqua da tutte le parti. Per una valutazione del genere, infatti, bisogna avere la controprova, cioè: nello stesso periodo, il 2006, le infezioni da Hiv sono aumentate o diminuite negli stati dove l'omosessualità è fuori legge, punita, vietata, non riconosciuta, o comunque dove i gay non possono sposarsi? Per esempio i casi di Hiv sono aumentati o diminuiti in Uganda, nello Zimbabwe, in Nigeria? Lì i dati non sono devastanti?

Punto 4: da ultimo, la dottoressa Atzori fa riferimento a un presunto attivista gay sulla Bbc. Peccato che citi un link fuori uso; e per di più ripreso da un sito di estremisti cristiani di destra.
Certo, Chiara Atzori è una dottoressa e un'ottima infettivologa. Ma nel suo argomentare non fa mai uso del metodo scientifico che sicuramente conosce.

Comments

Anonymous said…
Salve,
sono il tizio che ha pubblicato su YouTube il video con le farneticazioni della Atzori.

Il video è stato pubblicato il 17 settembre (il giorno stesso della trasmissione) e rimosso il 6 ottobre, giorno in cui è stato scoperto da vari portali gay (gay.it e gaynews, solo per citarne due)

Sorvolo sul forte sopetto che il video sia stato segnalato da qualche lettore dei sopracitati siti gay (qualcuno non avrà gradito, evidentemente)

Ho reso disponibile l'audio integrale (mancano i saluti iniziali) della trasmissione da cui ho tratto il controverso e censurato video (spostato su DailyMotion).

Se ti interessa, basta che vai sul mio blog e si possono scaricare 38 mega di file audio MP3.

Nella trasmissione che dura 82 minuti la Atzori non si limita a quelle poche frasi che ho inserito nel video, ne dice di cotte e di crude.

Per quanto riguarda la citata ricerca americana sulla diffusione dell'HIV in USA, la Atzori parla di due categorie a rischio: uomini gay e donne nere. Però si sofferma sui gay e sulla "normalizzazione" delle coppie gay.

Per coerenza, visto che la logica non è un'opinione, la Atzori dovrebbe sostenere la segregazione razziale, per evitare contagio dei bianchi... Invece si scaglia solo contro lo sdoganamento della sodomia (che a suo dire indurrebbe alla bisessualità, ponte di contagio tra gay e etero...)

Per quanto riguarda il documentario della BBC, non è una ricerca scientifica! E' il racconto di un gay britannico che gira per locali e saune, lamentandosi del fatto che vi si trovino troppe droghe e si pratichi sesso promiscuo.
Che una dottoressa citi come dato di fatto il resoconto di un documentario che parla SOLO di frequentatori di locali è a dir poco scandaloso.
aelred said…
razionalismo, grazie delle spiegazioni

purtroppo per noi, la Atzori è una mia (e nostra) vecchia conoscenza; e già altre volte ha usato la tribuna di Radio Maria per accusare i gay.

oltre al fatto che sostiene le teorie riparative di alcuni estremisti americani, per "curare" l'omosessualità
Anonymous said…
Solito discorso. Una dottoressa, probabilmente anche brava nel suo lavoro, tira in ballo le sue personalissime convinzioni in materia etica (diciamo così) e si fa forte della sua autorità di medico per spacciare per scientifico ciò che scientifico non è. A parte che non si commenta la "legalizzazione dell'omosessualità" dell'ascoltatore.

Viva il sit in.
Anonymous said…
Le teorie sono farneticanti, va bene, ma per esporle ha scelto Radio Maria non KissKiss o RTL o Deejay...il target di riferimento è quello che è...forse non dovremmo preoccuparci più di tanto. No?
Comunque cercherò di pubblicizzare il sit in anche se non riuscirò a partecipare...

saluti
senzalimiti
aelred said…
veramente, senzalimiti, è ancora più grave. perché le persone semplici sono facilmente condizionabili
Anonymous said…
Bravissimo. Complimenti.
miss brodie said…
Caro Village, purtroppo non scrivendo da casa non posso verificare questa informazione, ma la Atzori non è, a quel che mi risulta, infettivologa, bensì specialista in dietologia o qualcosa cmq di non inerente, scientificamente, lo studio dell'HIV. Anzi,absit injuria verbis, mi sembra di ricordare che fosse veterinaria, ma devo controllare.
Anonymous said…
Miss Brodie fa pubblicamente ammenda: ha confuso il nome della dottoressa Atzori, infettivologa, con quello di una veterinaria di cui aveva letto qualche tempo fa la conversione al veganismo. I nomi in effetti si assomigliano. Ah, l'età che avanza...

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