Un corpo sequestrato contro la sua volontà
Davvero per me è impossibile comprendere gli attacchi ingiuriosi, violenti o intrisi di carità pelosa che arrivano in questi giorni contro Beppino Englaro e sua figlia Eluana, che in vita aveva sempre chiesto di non rimanere prigioniera di un corpo ridotto a una pianta.
L'oscena Isabella Bertolini, di Forza Italia, parla di "esecuzione" per fame e sete e blatera di difesa della vita
E dalla Chiesa cattolica, che dovrebbe ispirarsi al Vangelo, vengono proposizioni inaccettabili e indifendibili, come quella del vescovo di Mantova, Roberto Busti al padre di Eluana: «Rispetto il suo dolore ma, adesso che ha ottenuto, dallo Stato la possibilità di avere in mano la vita di sua figlia, consegni questa vita a chi vuole amarla ancora lasciandola vivere così. Papà Beppino lasci Eluana dov'è, dove chi l'ha seguita e nutrita in questi anni continuerà a farlo ancora con amore».
Certo, perché le suore di Lecco o i vari prevosti amano Eluana più di suo padre, che vuole rispettare la sua volontà e la sua dignità. Qui non si tratta di sostenere un astratto diritto all'eutanasia sempre e comunque. Il punto è rispettare la scelta individuale di una persona che non voleva rimanere in stato vegetativo, alimentata dalle macchine come un essere inanimato. Che se ne facciano una ragione i sostenitori della Vita, eretta a idolo, pronti a schiacciare le vite di tutti noi.
L'oscena Isabella Bertolini, di Forza Italia, parla di "esecuzione" per fame e sete e blatera di difesa della vita
Questo è il risultato di una cultura laicista, che con questa decisione ha 'sdoganatò l'eutanasia per i soggetti più deboli e indifesi. Non c'è un solo giudice che abbia il diritto di condannare a morte qualcuno nel nostro Paese. La vita umana è un bene indisponibile per chiunque, magistrati compresiChe cosa non si farebbe per un titolo in più sui giornali. Che orrore.
E dalla Chiesa cattolica, che dovrebbe ispirarsi al Vangelo, vengono proposizioni inaccettabili e indifendibili, come quella del vescovo di Mantova, Roberto Busti al padre di Eluana: «Rispetto il suo dolore ma, adesso che ha ottenuto, dallo Stato la possibilità di avere in mano la vita di sua figlia, consegni questa vita a chi vuole amarla ancora lasciandola vivere così. Papà Beppino lasci Eluana dov'è, dove chi l'ha seguita e nutrita in questi anni continuerà a farlo ancora con amore».
Certo, perché le suore di Lecco o i vari prevosti amano Eluana più di suo padre, che vuole rispettare la sua volontà e la sua dignità. Qui non si tratta di sostenere un astratto diritto all'eutanasia sempre e comunque. Il punto è rispettare la scelta individuale di una persona che non voleva rimanere in stato vegetativo, alimentata dalle macchine come un essere inanimato. Che se ne facciano una ragione i sostenitori della Vita, eretta a idolo, pronti a schiacciare le vite di tutti noi.
Comments
Mi chiedo: è questa roba qua, essere persone "religiose"? Dio (vien proprio da dire) che orrore....