Giù la testa, arriva l'ondata di moralismo

Puntuale come ogni estate arriva anche quest'anno la campagna moralista puritana contro il naturismo, nudismo e ogni forma di esposizione di centimetri di pelle al di là del "comune senso del pudore".

Così nel genovese viene chiusa e resa inaccessibile la spiaggia di Riva Trigoso e a Venezia il parroco e i politici locali tuonano contro il buen retiro di Eraclea. Dove invece convivono benissimo, senza confondersi e senza darsi fastidio, naturisti omosessuali scambisti e sostenitori del libero amore.

Quello stesso amore, così anni Settanta (make love, not war) che dà fastidio anche se viene spiritosamente rievocato in un annuncio pubblicitario in televisione. Così lo spot Tim "Sarò padre", in cui decine di uomini ricevono il medesimo messaggio dalla stessa donna ("aspettiamo un bambino") in un'atmosfera alla Woodstock, ha sollevato le ire di alcune parlamentari del Pdl che non voglio neanche nominare.

Per non parlare del solito Moige - il movimento genitori che si attiva sempre quando c'è da parlare di tv - con la Responsabile osservatorio media Elisabetta Scala pronta a denunciare che “questo spot è un’offesa alla dignità della donna, presentata in una luce di squallida licenziosità. Inoltre i valori della maternità e paternità vengono svuotati di senso e ridicolizzati”.

Ah, certo, perché il resto della tv invece è proprio educativo.
Comunque ecco lo spot

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