Immigrati, gay e diritti: difficile convivenza

Siamo tutti nomadi, tutti rom, tutti africani, tutti palestinesi. Difendiamo il diritto di tutti di migliorare le proprie condizioni di vita e arrivare in Italia per lavorare senza essere trattati automaticamente da delinquenti. Ma come dobbiamo comportarci di fronte alle culture maschiliste, tradizionaliste, machiste, conservatrici che ci investono? Come contrastarle se proprio la politica - anche quando vuole contrastare l'immigrazione - lo fa da posizioni conservatrici, reazionarie, bigotte?

Oggi, 10 giugno 2008, a Milano, alla fermata del tram ho incrociato un nordafricano, direi egiziano, sulla trentina: ha sputato di lato con ostentazione e si è messo a urlare "gay di merda"; poi è andato oltre e ha ripetuto "gay di merda". L'avessi guardato, almeno! Stavo pensando proprio ai fatti miei, in più il tipo era di una bruttezza tale che lo mette al sicuro da qualunque abbordaggio.

Eppure si è sentito in diritto, lui in teoria discriminato come minoranza, di ribadire la sua superiorità di maschio eterosessuale, forte di una dominazione millenaria su donne e froci. Ovviamente non ho fatto una piega, anzi l'ho omaggiato di un dito medio alzato (citando la Santanché); invece un ragazzino che aspettava il tram con me era visibilmente scosso e mi ha domandato se avessi visto la scena e se conoscessi il tipo (ovviamente no). In effetti era una situazione che definire incresciosa è poco.

Come si fa a mantenere fermi i propri valori di accoglienza, rispetto e umanità e al tempo stesso non retrocedere sui diritti e sulla dignità di ogni persona?

Comments

atreliu said…
Una situazione grottesca..

Anche io ho vissuto situazioni analoghe: ricordo che in una scuola, durante un incontro, un ragazzo di origine indiana, immigrato di seconda generazione, faceva parte di una cricca che formentava discriminazioni non solo verso l'omosessualità ma persino nel confronto di immigrati..

Contraddizioni dovute ad una scarsa cultura e riflessione.. ma che lasciano di sasso e a volte smarriti..
El novio said…
Credo che si possa con la forza della ragione.E' la ragione a sostenere i valori universali in cui crediamo. Non possiamo derogare e cedere di fronte all'ignoranza e all'ottusità mentale. Sarebbe un tornare indietro e rinunciare anche alla nostra giusta pretesa di essere riconosciuti da tutti come persone, nei diritti e nei doveri.
Gabriele said…
Intanto ti esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà per questo episodio di manifesta omofobia. Mai dare per scontate le alleanze. Il fatto che le minoranze siano accomunate dalla discriminazione che, per ragioni diverse, subiscono, non significa che siano unite e che non si discriminino tra loro, a loro volta. Mi viene in mente che anche tra i gay c’è chi non ha fatto tesoro della propria esperienza ed è, più o meno apertamente, razzista. Ecco perché è necessario, come dici tu, “mantenere fermi i propri valori di accoglienza, rispetto e umanità e al tempo stesso non retrocedere sui diritti e sulla dignità di ogni persona”. Tutti gli individui, italiani o migranti, eterosessuali o omosessuali, devono comprendere il senso della parola che hai usato tu, “dignità”. E questo si può fare solo col dialogo, non certo con le spedizioni punitive, i roghi o le leggi repressive. Certo, non con chi ti dice “gay di merda”, ma con tutti quelli e tutte quelle - ce ne deve essere davvero un gran numero, se ci pensi - che in una cultura maschilista e omofoba vivono a disagio, in Italia come altrove. Sapendo che un egiziano, fortunatamente, non fa l’Egitto.
Mi mancano i tuoi post.
Anonymous said…
Carissimo, l'omofobia è come il razzismo: può albergare anche negli immigrati e nei gay stessi.

Conosco (almeno sulla rete) infatti sia immigrati che sostengono la Lega che gay che votano per Storace.

Non possiamo dare per scontata l'intelligenza mai, in nessun caso. Per citare la Levi Montalcini: "L'intelligenza è una malattia del cervello e il mondo è pieno di persone perfettamente sane".

Solidarietà.
Anonymous said…
E' colpa tua perché hai atteggiamenti di ostentazione, come direbbe la Carfagna ;)

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