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Showing posts from June, 2008

Village a Bologna per il Pride nazionale 2008

Bella giornata, bella manifestazione e tanti begli incontri (alcuni abituali, altri insoliti) al Pride di Bologna, che ha attraversato la città lungo i viali. C'erano tanti amici - blogger e no - come FinO , Larvotto , il Gattonero , Principino (con Lotar). E amici lontani, come Tommaso Giartosio con Franco Goretti. Da qualche parte c'era anche l'amico Anellidifumo, ma non siamo riusciti a incontrarci; per fortuna era stato qui a Milano i primi giorni della settimana... Impressioni varie a caldo: un bel po' di gente (qualche decina di migliaia), ma non quanti a Roma 2007 o a Torino 2006. Forse i Pride nazionali dovrebbero essere più sentiti e meglio organizzati. Interventi interessanti dal palco, con qualche voce di troppo. D'accordo far parlare gay, lesbiche, trans e le associazioni; ma forse è ora di darsi un vero coordinamento e parlare, se possibile, con una voce sola. Molto bello, comunque, l'intervento di Giuseppina La Delfa, delle Famiglie arcobaleno. Al

Un buon modo per usare i soldi dell'Arcigay (basta volerlo)

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Una campagna di affissioni, una serie di manifesti voluti e pensati dal Mos, Movimento omosessuale sardo, fanno bella mostra di sé nelle strade e nelle piazze della Sardegna. Un modo per combattere l'omofobia in maniera creativa e, una volta tanto, superare anche l'ottica miope delle immagini pensate dagli eterosessuali. Immagini naturali, che mostrano persone omosessuali nella vita di tutti i giorni, che vivono la loro omosessualità in modo semplice, sullo sfondo della loro città, Sassari. Una campagna che dovrebbe e potrebbe essere riproposta altrove, con modalità simili ma differenti; magari usando i fondi che l'Arcigay raggranella quotidianamente grazie a noi e ai nostri divertimenti. Sarebbe una buona idea, visto che di campagne istituzionali non c'è (e non ci sarà) l'ombra.

Anche la Norvegia nel club delle nozze gay

Qual è il quarto paese europeo ad aver introdotto il matrimonio per tutti, estendendolo anche alle coppie dello stesso sesso? Bravi, è proprio la Norvegia, che mercoledì come ci racconta con tanti particolari finedelledanze , ha approvato la riforma del codice civile che ridà pari dignità a gay e lesbiche. Ogni tanto una buona notizia, visto che di questi tempi non c'è molto di che stare allegri. Anche lì ovviamente i partiti di centro della coalizione di centrosinistra, il partito agrario, non hanno sostenuto l'iniziativa voluta da laburisti e socialisti che guidano il governo. Hanno dato però il loro contributo una parte delle opposizioni di destra, i conservatori e i liberali e la legge è stata approvata con 84 voti a favore e 41 contro. In Norvegia esistevano già dal 1993 le unioni domestiche, riservate solo alle coppie gay: una sorta di matrimonio di seconda classe con quasi tutti i diritti e doveri dell'istituto tradizionale, ma senza la possibilità dell'adozion

Immigrati, gay e diritti: difficile convivenza

Siamo tutti nomadi, tutti rom, tutti africani, tutti palestinesi. Difendiamo il diritto di tutti di migliorare le proprie condizioni di vita e arrivare in Italia per lavorare senza essere trattati automaticamente da delinquenti. Ma come dobbiamo comportarci di fronte alle culture maschiliste, tradizionaliste, machiste, conservatrici che ci investono? Come contrastarle se proprio la politica - anche quando vuole contrastare l'immigrazione - lo fa da posizioni conservatrici, reazionarie, bigotte? Oggi, 10 giugno 2008, a Milano, alla fermata del tram ho incrociato un nordafricano, direi egiziano, sulla trentina: ha sputato di lato con ostentazione e si è messo a urlare "gay di merda"; poi è andato oltre e ha ripetuto "gay di merda". L'avessi guardato, almeno! Stavo pensando proprio ai fatti miei, in più il tipo era di una bruttezza tale che lo mette al sicuro da qualunque abbordaggio. Eppure si è sentito in diritto, lui in teoria discriminato come minoranza, di

Con me e con le trans (al Pride)

Ci sono poche discussioni più stucchevoli di quelle sollevate da chi non vuole - per i più svariati motivi, alcuni anche rispettabili - partecipare al corteo del Gay Pride e per giustificare la propria scelta ripete il solito ritornello: "Ci sono le trans con le tette di fuori, non mi riconosco in loro, non mi voglio mischiare con gente così". Ora, finché questo discorso viene da Mara Carfagna e dai suoi presunti "amici gay" niente di strano; se però argomentano così anche attivisti e militanti dei diritti lgbt, magari anche di sinistra, c'è di che preoccuparsi. Premesso che le trans sono una minoranza e quelle desnude sono un'esile minoranza (che poi vengano sbattute in prima pagina dai giornali anche quelli in teoria più seri, beh questo è un sintomo delle condizioni catatoniche dell'informazione in Italia); ma poi, questa minoranza ha diritto di esistere e di ribadire la propria esistenza o no? Proprio come tutti gli altri lgbtq: fashion victims, orsi