Imma Battaglia folgorata sulla via di Veltroni

Grande confusione sotto il sole del movimento lgbt italiano in vista delle elezioni politiche; e non è detto che sia un male. L'Arcigay - rotto il cordone ombelicale con i Ds che non esistono più - va in ordine sparso: Aurelio Mancuso si candida con la Sinistra Arcobaleno, Grillini sta con il Partito socialista, Sergio Lo Giudice è nel Pd e forse sarà candidato.

La Sinistra Arcobaleno riporterà in Parlamento - se avrà abbastanza voti - Titti De Simone e Vladimir Luxuria, mentre Veltroni, che era stato accusato di un taglio netto con il mondo gay, si rifà con un colpo di teatro: in lista ci sarà Anna Paola Concia, da anni impegnata nelle lotte per i diritti, già portavoce di Gayleft, ma ciononostante buona amica di Paola Binetti. Una domanda, però: in che posizione sarà la Concia? Tra i primi 5 in Lazio o 18esima in Lombardia? No, perché fa una bella differenza e annunciare una candidatura senza particolari dà adito a qualche dubbio.

Se il Circolo Mario Mieli sembra aprire con cautela alla Sinistra Arcobaleno, ma non risparmia critiche alla candidatura Rutelli per il Campidoglio, è eclatante - ma per certi versi non sorprendente - il risposizionamente di Imma Battaglia su posizione moderate e filo-Pd. Il legame della ex pasionaria di Muccassassina con Walter Veltroni è di antica data - e le ha consentito da avere grande visibilità a Roma anche con un movimento neonato e di certo con pochi iscritti, almeno all'inizio - ma adesso Immacolata dispensa miele sul Partito democratico.

Prima loda la candidatura di Paola Concia; poi si lancia in proclami di dialogo con le forze cattoliche, auspicando non si sa bene quali mediazioni
"su questo terreno una soluzione positiva per tutto il movimento glbt debba passare da una politica concreta che trovi un punto di sintesi anche con il mondo cattolico".
Infine tesse le lodi del candidato Rutelli e del suo fantomatico progetto di un Centro Internazionale della Cultura Omosessuale. Tralasciando di dire che Rutelli ha opposto un netto no a qualsiasi idea di un registro delle coppie di fatto nella Capitale.
Il salto mortale carpiato è eseguito alla perfezione.

Comments

Anonymous said…
sinceramente non capisco come mai Imma Battaglia ancora riscuota tutto questo credito dal momento che politicamente non è più attiva da anni, a meno che non si voglia far passare il GayVillage come iniziativa politico-sociale o considerare il DGP come una vera associazione... allora ditemelo perché temo di essermi perso qualcosa in questi ultimi anni...
Fabio
Anonymous said…
i voltafaccia di Imma - per esempio nei confronti della chiesa - più che salti mortali sono salti morali carpiati!
Anonymous said…
Quando si parla di Imma Battaglia si deve passare al vocabolario commerciale. Diciamo dunque che i mercati della Sinistra e del Ps erano gia` saturi. Rimanevano quelli del PDL, poco interessato al prodotto Battaglia, oppure quello vasto del PD. Lei ha deciso di affidarsi a quest`ultimo e sta mostrando le sue lunghe cosce tirando su la gonna. Devo dire che ha delle belle cosce. Non trovi? Capace che un posto da portaborse glielo trovano. E se non glielo trovano, il Gay Village e` assicurato anche per i prossimi anni. Magari il registro delle unioni civili no, pero` i gay potranno fare festa e scrivere nei blog. Cosa vuoi di piu`?
Io avrei da ridire parecchio... infatti l'ho detto: http://www.giovannidallorto.com/attualita/movimento/grillini/grillinisindaco.html
Giovanni Dall'Orto (un milanese a Roma per "fiancheggiare" il sovversivo Grillini)

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