"Frocio" e "checca" il senatore che vota Prodi

L'omofobia alligna - ma lo sapevamo già - fino ai più alti livelli della Repubblica. Non era difficile immaginarlo dopo le uscite "illustri" sui "culattoni" dell'ex ministro Tremaglia e dell'ex ministro Calderoli.

Stavolta, però, si è toccato il fondo (salvo che non si cominci a scavare; e non lo escludo). L'omofobia è andata in scena in Parlamento, dove il senatore dell'Udeur Nuccio Cusumano - contro il proprio partito - ha annunciato il sì alla fiducia per il governo Prodi. Lì si è aperta una scena disgustosa. Il suo capogruppo Tommaso Barbato lo ha aggredito, gli ha sputato e lo ha apostrofato come "pezzo di merda, cesso, troia, frocio".

Come se non bastasse è intervenuto con eleganza Nino Strano, senatore di An, urlando a Cusumano "squallida checca". Omofobia sordida, che non ha bisogno neppure di essere commentata: quando l'avversario diventa un nemico, non c'è di peggio che dargli del "frocio".
Siamo ancora a questo punto.

Comments

Anonymous said…
pensa un po' che questo senatore Strano passa pure per essere "gayfriendly". Più strano di così...

Comunque, un piccolo antipasto di quello che aspetta le persone civili se torna la destra. Finiremo tutti per rimpiangere non solo Prodi, ma pure la Binetti.
aelred said…
ahimé!
non "se torna", ma "quando torna"
Anonymous said…
se o quando? citazione scecspiriana: "è una tendenza, non un destino"

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