Le lacrime di coccodrillo del cardinal Bertone

Chiagn' e fotte dicono a Napoli, di chi se la spassa e intanto piange miseria. Un po' come il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato (una specie di ministro degli Esteri) del Vaticano.

In un'intervista all'ultimo numero di Famiglia Cristiana il porporato lamenta che nel neonato Partito democratico i cattolici rischiano di essere "mortificati", niente di meno, dalla tracotanza dei laicisti. E nel lamentare i numerosi attacchi subìti dalla religione rimpiange il bel tempo che fu, quando i comunisti del Pci - Gramsci, Togliatti - erano laici, ma avevano una visione "morale" della vita. In pratica, sembra di capire, erano bacchettoni, peggio dei cattolici e soprattutto molto di più dei democristiani.

Guarda caso, il cardinale se la prende proprio con le norme anti-omofobia (poi abortite) che erano state inserite nel decreto sulla sicurezza. «L'inserimento di una norma antiomofobia nel decreto sulla sicurezza, argomento del tutto diverso», spiega con proterva arroganza Bertone, che a quanto pare oltre che di teologia è esperto anche di diritto costituzionale, amministrativo e penale, tanto da impartire lezioni su come devono essere scritte le leggi.

Ecco: questa è la mortificazione dei cattolici in Italia. Essi vorrebbero scrivere direttamente le leggi dello stato - affidandole magari proprio alla penna del cardinale Bertone - e invece sono costretti a dettarle ai politici di turno, bacchettandoli pubblicamente e privatamente quando pretendono di fare di testa propria. Per scrivere da solo le leggi, però, Bertone dovrebbe candidarsi alle elezioni. E soprattutto vincerle.

Molto più comodo stare seduto sui regali troni del Vaticano.

Comments

Anonymous said…
SONDAGGIO di ScuolaOggi:

"Saresti favorevole a sostituire l'insegnamento della religione cattolica con l'insegnamento della storia delle religioni?"

Votazione aperta (box fondopagina a dx):

http://www.scuolaoggi.org/index.php?action=sondlist

_________________________________________________

Il giornale/sito web ScuolaOggi per aver proposto il seguente sondaggio:

“E’ giusto riaprire il dibattito sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica?”

si è ritrovato sommerso da lettere di protesta da parte di insegnanti di religione cattolica e della loro associazione SNADIR che ha mobilitato tutti gli IRC per far votare NO a questo sondaggio.

Cito testualmente da ScuolaOggi:

"Si concentrano qui convinzioni religiose (il prevalere di un orientamento di fatto confessionale) e interessi particolari (la difesa esplicita della ragion d’essere dei docenti di religione, del posto di lavoro).....

...E così continuiamo ad essere condiscendenti e subalterni alla Chiesa cattolica e al suo ruolo di forte condizionamento sulla politica italiana. Che dire d’altra parte di un centrosinistra che fa a gara con il centrodestra su questo stesso terreno? Ricordiamo che è una legge del 2000, la legge n.62 sulla parità scolastica (centrosinistra al governo), ad aprire la strada ai finanziamenti statali alle scuole private, in maggioranza cattoliche.

La Costituzione italiana sancisce all’articolo 33 che “enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato”.

Ebbene, una maggioranza parlamentare bipartisan stabilisce che quel “senza oneri per lo Stato” si riferisce al solo atto di istituzione di una scuola, non agli oneri di gestione. (!!!!!!!)

Silvio Berlusconi e Letizia Moratti non avranno difficoltà a percorrere questa strada, aumentando i contributi alle scuole private.
Ma bisogna arrivare al ministro Fioroni perché fra i destinatari dei finanziamenti siano incluse, oltre alle scuole dell’infanzia e primarie, anche le scuole private medie e superiori (1).
Peccato che questo si accompagni, nel corso degli ultimi anni, ad una progressiva contrazione di risorse (riduzione dei finanziamenti, tagli agli organici, ecc.) nella scuola pubblica, statale.

Insomma, si conferma quanto pensavamo (con il pessimismo della ragione ma realisticamente): i laici in questo paese sono una minoranza.
Ma questa non è un ragione sufficiente per desistere e abbandonare il campo di battaglia. Sui princìpi – e quello della laicità dello Stato è un principio fondamentale in una democrazia – non si può cedere".
__________________
(1) v. Carla Castellacci, “Scuola in debito di laicità”, in Micromega, numero speciale, dicembre 2007


Con invito alla diffusione.
Grazie dell'attenzione.
Vaccinato

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