D'Alema: le nozze gay offendono gli italiani

Ecco qui. Gratta gratta, anche sotto il vecchio ex comunista batte un cuore che pende per il Vaticano. Non basta essere ateo, non basta essere (o essere stato) materialista a Massimo D'Alema per sfuggire ai cliché dell'italiano medio, che deve interpretare il senso religioso della (presunta) maggioranza.

A colloquio con gli studenti di un istituto tecnico, il ministro degli Esteri ha espresso il proprio pensiero sul matrimonio fra persone dello stesso sesso. E non è un pensiero molto libertario o di sinistra.


«No, non sono favorevole al matrimonio tra omosessuali perché il matrimonio tra un uomo e una donna è il fondamento della famiglia, per la Costituzione. E, per la maggioranza degli italiani, è pure un sacramento. Il matrimonio tra omosessuali, perciò, offenderebbe il sentimento religioso di tanta gente. Due persone dello stesso sesso possono vivere uniti senza bisogno di simulare un matrimonio. Lo Stato, però, deve riconoscere loro diritti civili e sociali. Mi accontenterei di fare la legge...».


Un misto di disinformazione e ideologia. Prima la solita favola della Costituzione, che non parla mai di matrimonio fra uomo e donna, ma si limita a parlare di famiglia. Poi la storia del sacramento: chiaro esempio della confusione tra sfera dello stato e sfera religiosa, che sono e dovrebbero restare separate. Il matrimonio sarà un sacarmento per quel 20% (se va bene) di italiani che vanno a messa ogni domenica. Per gli altri è un contratto sottoscritto davanti alla legge.

E poi il disprezzo verso gay e lesbiche che vorrebbero "simulare" un matrimonio. Non più di quanto D'Alema tenti di simulare di essere di sinistra. Ma si vede benissimo che non lo è.

Comments

Anonymous said…
Ciao e scusa l’OT
Siamo stati i promotori del Family Night (al quale hai aderito); adesso stiamo lanciando una Lettera/petizione per promuovere i diritti umani, la libertà e la democrazia, in Cina e nel resto del mondo.
In vista dei prossimi giochi Olimpici di Pechino 2008 chiediamo che il governo cinese dia prova concreta di apertura per un vero sviluppo dei diritti umani in quel Paese.
Se ciò non dovesse accadere, proponiamo di non partecipare all’evento, spegnendo la TV.
Ti chiediamo innanzi tutto di prendere visione della nostra proposta su
http://turnoffpechino2008.splinder.com/
e, se d’accordo con noi, di aderire all’appello lasciando un commento e rilanciando il post.
Anonymous said…
Le parole di D'Alema sono pericolose, non solo per i gay, ma per il concetto stesso di diritti e società che ne viene fuori.
Per D'Alema è più importante il rispetto del sentimento religioso di una presunta maggioranza che il rispetto dei diritti di una minoranza, più del principio dell'uguaglianza tra le persone.
E' la solita storia del malinteso rispetto del principio della libertà religiosa, che per i cattolici in Italia, non viene inteso come il sacrosanto diritto di esercitare ed esplicitare il proprio credo, ma nel diritto di imporlo a tutti, anche a chi non crede.
Qui il problema non è che il Ministro D'Alema non è di sinistra, qui il problema è che ha espresso un concetto che non è nemmeno di destra liberale, ma tipico delle destre religiose fondamentaliste.
Anonymous said…
E' più offensiva la sua faccia in tv secondo me...
Encantado

http://encantado.wordpress.com/
Anonymous said…
leggi il mio post su http://korben.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=16657, scrivi alla binetti ed esprimile tutto il tuo disappunto!
korben

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